School pt.1

1K 37 0
                                    

(beh il titolo dice tutto no? Tema scuola, Derek e Stiles hanno la stessa età, branco c'è ma non il sovrannaturale aka no lupi.
Buona smut e scusate il mega ritardo)

Stiles come sempre era in ritardo, e sperò con tutto se stesso che Harris fosse più in ritardo di lui.
Ma sappiamo tutti che la fortuna non è mai -o quasi- dalla parte dello Stilinski; con affanno corse fino allo stremo delle sue forze per quanto fosse una pippa nel correre, al che avrebbe preferito di sicuro stare a casa a fare quattro possibili cose:
-stare con Scott;
-leggere;
-ascoltare musica/(cantare da solo possibilmente);
E infine quella di cui si vergognava di più, -stalkerare Derek Hale, il ragazzo perfetto in tutto e per tutto un Golden boy sexy che con un solo sguardo faceva strike nei poveri cuori di chiunque.

Riprese a "correre" sperando di arrivare in tempo mandò un messaggio a Scott per sapere se il professore fosse già in classe, cosa che il messicano confermò.
Con un sospiro rassegnato, cercò di sgattaiolare dentro la classe in modo furtivo, cosa totalmente inutile perché Harris lo beccò.
« Stilinski a quanto pare sei di nuovo in ritardo per la mia lezione, visto che ti piace tanto, perché non stai in corridoio tutta l'ora, e dopo dal preside e non ammetto repliche, fuori» e gli indicò con l'indice la porta.

Rassegnato e sconsolato uscì dalla classe e non poté negare quanto lo odiasse, si avviò in una classe vuota, prese le cuffie, inserì una delle sue canzoni preferite e iniziò a canticchiare credendo di essere solo

[...]

«.... Derek allora? Saltiamo la prima ora? Oggi mi rompo proprio ho anche la Blake in prima ora» asserì Erika imbronciata.
«Perché non ci vai col tuo ragazzo? Boyd credo sarà più che felice di farti compagnia» asserì ironico.
La bionda gli fece il bronco e si attaccò al braccio del suo ragazzo che gli sorrise accarezzandogli la testa.

« Vado devo parlare con il coach, su degli schemi e poi probabilmente mi farò fare anche il permesso per il ritardo» perse lo zaino in spalla e si avviò dentro la scuola.

....

«Si coach, pensavo di fare anch'io così, credo che i miei compagni di squadra non avranno problemi a impare lo schema di oggi» disse sorridendo, erano agli inizi di stagione ma se già avevano una buona prestazione, potevano anche sperare di vincere il campionato di quell'anno.

«Ah coach, prima che vada, mi potrebbe fare il permesso per il ritardo?»
«Hale per quanto tu sia come un pupillo per me nello sport, purtroppo questa volta non posso aiutarti, devo andare» e se ne andò fischiettando.

Derek si sentiva nella merda, la Blake lo odiava, e se lo vedeva in ritardo di mezzo secondo, beh giro dal preside, preferì nascondersi in un'aula a caso per non farsi scoprire, poi avrebbe inventato qualche balla del ritardo con l'altro docente.

Quando entrò rimase particolarmente colpito. Tutti conoscevano Stiles Stilinski, il secchione aka nerd della scuola, anche se adesso sembra tutto fuorché nerd; ma nessuno fino a quel momento conosceva la sua dote nel cantare, e Derek ne restò ammaliato, e non riuscì a pensare che fosse dannatamente erotico, con la camicia a manica di tre quarti, i primi tre bottoni lasciarti aperti che facevano intravedere la sua pelle nivea e costellata di nei.
Nei che con la lingua avrebbe voluto tracciare qualunque segno.

Stiles, con le cuffie grandi bluetooth, non si rese conto che non era più solo.

Derek gli si avvicinò famelico e gli si avvicinò all'orecchio da dietro spostandogli la cuffia

« non pensavo sapessi cantare»
Si voltò di scatto impaurito.
«D-Derek che.. ci fai qui» cercando di allontanarsi dai quei grandi occhi verdi ipnotici.

Non c'è la faceva, Derek gli piaceva troppo, e pensava che se fosse rimasto di più gli sarebbe saltato addosso, cosa che voleva assolutamente evitare, non perché non voleva Derek, no, perché aveva paura che fosse omofobo e lo picchiasse.

«Io.. io credo sia meglio che me ne vada» disse Stiles abbassando la testa imbarazzato.

«Aspetta, non te ne andare, la tua voce è così bella, anche se a essere onesto è anche erotica»

Il ragazzino alzò lo sguardo, sgranando gli occhi

«L-lo pensi davvero?» il moro si grattò il collo

Annuì con la testa.

Stiles non se lo aspettava, soprattutto da se stesso, lui che era goffo imbranato, gli si era avvicinato e lo aveva baciato.
E per tutti i santi del paradiso, e che bacio, ma poi tornò con i piedi per terra Derek non provava interesse per lui, Derek non era innamorato di lui.

Mentre si stava staccando dalle sue labbra già pronto a scappare, e non farsi più vedere dal ragazzo più grande che rimase sorpreso.

Perché Derek riavvicinò la sua bocca e lo baciò con passione, con tanto di lingua, e il bacio stava diventando tutto tranne che innocente.
E Stiles si ritrovò a gemere.

Derek d'altro canto non sapeva perché lo aveva fatto, ma quelle labbra erano una fottuta droga, e lo voleva tutto.
Lo prese il braccio e le gambe attorno ai suoi fianchi, lo appoggiò sopra alla cattedra.

Iniziò a sbottonargli la camicia rivelando il fisico asciutto e magro del ragazzino, scese a baciargli il collo. Collo che a breve avrebbe avuto molti suoi marchi, e nessuno lo avrebbe più toccato.

Stiles ormai aveva perso il lume della ragione, non gli importava più niente, ha amato Derek dalla prima volta che lo ha visto, e se quella fosse stata l'ultima volta, l'avrebbe sfruttata a pieno.
Con una mano scese a toccare il petto muscoloso di Derek da sotto la maglia, fino ad arrivare più giù, superando l'ostacolo dei jeans e boxer, andando a toccargli direttamente il cazzo trovandolo già di marmo.
Gemette più forte quando Derek fece lo stesso con lui, e presero a masturbarsi a vicenda, mentre continuavano a baciarsi.

Una grande tensione a basso ventre di eccitazione li face venire insieme all'unisono facendo sporcare entrambi i boxer.

Derek ad un millimetro dalle sue labbra.
«non ho ancora finito con te»

Be mineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora