🌸Bakugou Katsuki x FemReader 🌸

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Richiesta by Kia0402
Grazie mille veciadespade per avermi salvata e data l'idea per la storia ❤

Era una di quelle poche volte in cui i nostri genitori erano fuori tutta la notte.
La musica si poteva sentire anche dalla strada, l'odore tenue dell'alcool mi faceva arriciare il naso per il fastidio.

Ero seduta sul divano, cercando di non intromettermi e cercare di non rovinare la serata.
Era buio, e questa cosa per me non andava bene.

Ma non volevo essere la lagnosa di gruppo, quindi rimasi zitta e buona sul divano.

Vedere Eijiro felice, con degli amici per cui darebbe la vita, cantare quelle canzoni che tanto gli piacevano in modo spensierato mi rendeva talvolta felice.

Aveva invitato tutta la sua squadra, la cosiddetta Bakusquad, per un pigiama party.
E lui, da ragazzo dall'animo gentile, mi aveva coinvolto nonostante io sia più piccola di due anni.
Lui maggiorenni, io all'inizio delle superiori.
Avevo seguito le sue orme e mi ero iscritta alla Yueei.

Fortunatamente c'erano anche due ragazze, Mina e Jiro, che mi rendevano partecipe di qualsiasi cosa.
"T/n, vuoi assaggiare?"
Mina mi porse un bicchiere con un liquido giallognolo, probabilmente birra.
"Non ho mai bevuto..."
"C'è sempre una prima volta."

Guardai mio fratello, che mi diede un cenno di consenso.
Lo presi timidamente, portandomelo alle labbra.
Ne bevvi un piccolo sorso, un forte calore si propagò nel mio petto per l'alcool.
Il suo sapore mi fece storcere il naso mentre restituivo il bicchiere ancora pieno alla ragazza.

"Passo, non fa per me."

E poi c'era lui.
Scontroso, arrogante, con la lingua più velenosa di un cobra.
Bakugou Katsuki. Non ché mia cotta.
Era seduto sul divano anche lui, più distante. Sentivo i suoi occhi addosso mentre tossivo e mi alzavo per versarmi un bicchiere d'acqua in cucina.

Mentre chiudevo il rubinetto alzai lo sguardo sulla finestra, mi cadde il bicchiere dalle mani che si frantumò in mille pezzi sul pavimento, l'acqua mi bagnò le ciabatte e le calze bianche.

Il brusio delle chiacchiere degli altri si fermò, mentre mio fratello corse verso di me.

"T/n, che succede?"

Il mio sguardo era incollato su quegli occhi pieni di tenebre che ricambiava, mentre lentamente avanzava verso di noi.

Un uomo d'ombra.
Il mio quirk.
Potere che non riuscivo a controllare la notte.

A fatica mi accorsi che tutti erano usciti, posizionandosi difronte a quella cosa pronti a combatterla.

"Non ce la farete..."

Una mano forte e calda mi fece dare le spalle alla finestra, occhi rosso rubino che ero abituata a vedere sempre incazzati col mondo in quel momento erano limpidi, privi di alcuna emozione negativa.

"Devi controllarlo. Solo tu lo puoi fare, lo sappiamo entrambi."

Le sue mani addosso, in una situazione normale, mi avrebbero fatto scoppiare il cuore e le guance; ma al momento, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era l'ombra che avrebbe potuto far del male a mio fratello e ai suoi amici.

"Non riesco a controllarla..."

Mi strinse a sé, accarezzandomi la schiena; sentivo il suo cuore battere forte, il suo calore mi fece tornare lucida della situazione.
Arrossii talmente tanto da aver paura di scottarlo, come quando si ha la febbre alta, e mi liberai da quella gabbia di muscoli nel modo più gentile possibile.

Riportai lo sguardo sulla finestra, portandomi una mano sul cuore osservando mio fratello sdraiato per terra inchiodato da quell'ombra.

"Ce la devi fare. Ho fiducia in te."

Guardai il ragazzo, sprofondando in quei suoi occhi che mi avevano fatto innamorare della sua persona.
Così pieni di parole mai dette, traboccanti di emozioni mai espresse.

Senza nemmeno accorgermene, mentre guardavo dinuovo quel combattimento nel giardino, afferrai la sua mano e intrecciai le mie dita con le sue.
Quando me ne resi conto feci per sciogliere quel piccolo legame, ma ricambiò la stretta, tirandomi dinuovo verso di lui e sussurrò nel mio orecchio con tono roco.
"Se riuscirai a sconfiggerlo farò avverare il tuo piccolo desiderio."

Come in trance, corsi fuori dall'abitazione, posizionandomi poco distante da quella figura.
Si trovava addosso a Kaminari, una sua mano gli stringeva la gola sollevandolo da terra.
"Basta così."
I suoi occhi, ricolmi di tenebre, si inchiodarono ai miei, attenti ai suoi movimenti.
Sentivo delle piccole scosse lungo la mia schiena, segno che si stava creando un legame tra me e quella cosa.

Lasciò perdere Kaminari, che riprese a respirare, e si incamminò lentamente verso di me.
Dietro di me sentivo Bakugou andare a soccorrere gli altri, stremati dagli attacchi subiti. Piantai i talloni per terra, cercando di assumere un'espressione autoritaria osservando la figura ergersi difronte a me.
Sentivo il suo tentativo di reggere il mio comando, creandomi un forte mal di testa, soprattutto sul lato destro.

"Ho detto basta. Scompari."

Fece un'altro passo avanti, diventando più grande nel tentativo di impaurirmi, emettendo un grido gutturale.
Allungai una mano verso la sua fronte, affondando le prime falangi nel suo "cranio" e forzando le mie parole.
"Ho detto: scompari. Te lo ordino."

E come cenere, scomparve.
Crollai al suolo, tremando e portandomi una mano sulla fronte per asciugare il sudore.
Bakugou mi raggiunse, porgendomi una bottiglietta d'acqua che trangugiai come se non bevessi da giorni.

"Sei stata brava."

Sorrisi, sdraiandomi sul prato e respirando profondamente.
La mano di mio fratello si poggiò sulla mia testa, mentre si accomodava di fianco a me.

Rimanemmo così per un tempo che mi parve breve, rivelandosi successivamente qualcosa come un'ora, quando il rosso decise di alzarsi e andare a controllare i suoi amici, lasciandomi sola col biondo che mi strinse la mano.

"Te lo avevo detto che ce l'avresti fatta, cretina."

Alzai gli angoli della bocca, ancora stanca per l'enorme sforzo fatto.
Osservavo quelle poche stelle che si potevano vedere nonostante la luce, che vennero coperte dai capelli biondo cenere.
I suoi occhi esprimevano... incertezza? Diciamo così, ma non lo giurerei. Era così strano vederli esprimere emozioni diverse dall'incazzo, ma non ci diedi troppo peso.
Allungai una mano sulla sua guancia, sfiorandola con la punta delle dita inconsciamente.

Si abbassò talmente tanto velocemente e inaspettatamente che pensai stesse per svenire sopra di me, ma quando percepii un leggero peso sulle mie labbra compresi che mi stesse baciando.

Quando si staccò rimase a pochi centimetri da me, i nostri nasi si sfioravano e potevo sentire il suo fiato caldo sul viso.

"Desiderio avverato."

𝗠𝗵𝗮 𝘅 𝗥𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿|| 𝖮𝗇𝖾𝗌𝗁𝗈𝗍 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora