29) le danze

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Il giorno dopo fervevano i preparativi per la parata e le gare dei cavalieri.
Quella sera vi sarebbe stata la festa di inizio gare.
Sara e Iulia insieme alle altre ancelle e Cecilia e Margò provarono per buona parte della mattinata.
Avrebbero allietato il pasto dei cavalieri, intervallando le portate con diversi balletti, erano accompagnate in questo da dei musicanti del posto.
Nel primo balletto si sarebbero presentate e avrebbero partecipato tutte, comprese Margò e Cecilia, avrebbero accolto i cavalieri e li avrebbero accompagnati ai posti intorno alle tavolate.

Poi avrebbero fatto le diverse esibizioni,
la terza sarebbe stata quella delle due sorelle D'Angiò. Le vesti che avrebbero indossato erano tutti uguali, morbido su vita e fianchi, scendeva giù in diversi strati a spicchi che a tratti lasciavano scoperte le caviglie , solo il colore era diverso. Quelli di Margò e Cecilia erano cremisi, un colore che risaltava i loro occhi oltre che valorizzarne le forme.

La giornata scorreva fin troppo velocemente.
Cecilia non era riuscita ancora a vedere Goffredo, né a sapere dove fosse.
Nel pomeriggio si concesse una passeggiata all'esterno. Il chiuso e l'affollamento le avevano dato un senso di nausea che l'avevano spinta a cercare una boccata d'aria fresca.
Margò si era fermata a parlare con sir William, i due non facevano che cercarsi e, di quel passo, non ci avrebbero messo molto a perdere il controllo della situazione. Cecilia considerava la decisione di farli sposare sempre più urgente.

La giornata passò più in fretta di quanto si fosse aspettata. Cecilia guardava i due grandi teli di velluto blu issati su una delle travi a soffitto in una sorta di binario.
Delle corde, fissate a metà altezza, venivano tirate per aprire quella specie di tendaggio, da dei servitori, per permettere alle danzatrici di fare il loro ingresso durante le esibizioni.

Si fecero le ultime prove prima che giungessero cavalieri, dame re e regina.
Le ragazze erano tutte agitate ed emozionate.
Sbirciavano da dietro il tendaggio l'arrivo degli ospiti. Cecilia ebbe un conato di vomito e scappò fuori e rimise quel poco che era riuscita a mangiare. Si sbrigò a tornare sul retro del tendone.

Le danzatrici stavano affollate a sbirciare e parlavano e ridevano con una mano a soffocare il riso, quando vedevano qualcuno che conoscevano. Cecilia tentò di trovare un pertugio fra loro per guardare chi fosse già arrivato ma non riuscì fin quando Iulia la chiamò.

«È qui! Venite Cecilia. Vi cedo il posto.»
«È qui? Goffredo?» chiese Cecilia avvicinandosi all'altro lato.
Iulia le cinse le spalle ed evitò che qualcun'altra delle giovani rubasse quella piccola porzione della feritoia sui tendaggi.

Si tirò indietro e contemporaneamente sospinse Cecilia davanti a lei.
Cecilia dovette accucciarsi per osservare.
Lo sguardo correva sui volti non riuscendo a scorgerlo.
«Dov'è? Non lo vedo!» fra un po' avrebbe dovuto cominciare a danzare e si stava innervosendo parecchio.
«È proprio di fronte a voi. Al centro del salone, era vicino a sir William e ci sono altri due cavalieri vicino a lui.» le diceva da dietro Iulia.

Gli occhi si fermarono su un braccio teso verso un altro cavaliere. Seguirono la linea possente della spalla, e risalirono dal collo al mento e si fissarono sugli occhi cupi, lasciandola senza fiato per un lungo momento. Poi ansimò riprendendo aria rumorosamente, mentre Iulia ridacchiava dietro di lei.
«Credo proprio che voi lo abbiate visto.»
«Sì! Ed è più bello di quanto ricordavo!»
Altre ragazze vicino a lei cominciarono a far battute e a emettere risolini.
«Quello è vostro marito? Quello vicino ad Amalrico?»

«Accidenti che uomo!» disse un'altra.
«Sì! È proprio bello! Virile e nudo è anche meglio! Ha due glutei di marmo.»
A queste parole e quella voce Cecilia gelò. Tutte le ragazze si volsero verso Hester che le aveva appena pronunciate.

Rossa come le fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora