16) barriere cadute 🔴

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Cecilia deglutì.
«Allora voglio che restiate! Voglio che restate con me! E camminiate...piano..con me!»
Goffredo si fece avanti e lei andava all'indietro, fino a quando non sentì il letto dietro le ginocchia.

Gli occhi si fissavano, restarono così senza toccarsi. Goffredo abbassò il volto a respirare il respiro di lei. Poi lentamente le sfiorò il viso e scese lungo il collo e sulla spalla, Cecilia mise le mani sul torace di lui e lui chiuse gli occhi e respirò a fondo per non perdere il controllo. Dalla spalla scese alla vita e la cinse stringendola a se. Le bació le lentiggini sul naso e si spostò all'angolo delle labbra, se si fosse lasciato andare gliele avrebbe divorate subito e avrebbe spinto la lingua a perlustrarle ogni angolo della bocca, ma sapeva che non sarebbe più riuscito a fermarsi fino a quando non sarebbe stato soddisfatto, e lì voleva che ad essere soddisfatta fosse lei. E che non si spaventasse.

Cecilia aveva gli occhi fissi su di lui. Era tremendamente bello così da vicino. Sentiva le sue labbra sfiorare ai lati le sue. Girò il viso per incontrare quelle labbra. Goffredo alzò il volto ansimando. La guardò prendendole il viso fra le mani.
«Cecilia!» la prese in braccio e la adagiò sul letto, si stese al suo fianco e percorse con lo sguardo ogni dettaglio della figura di lei.
«Siete la cosa più bella che io abbia mai visto»
«Quasi riesco a credervi»
«Io non mento mai!»

«Donna Hester?» con un filo di voce.
Goffredo sorrise. «Non è la metà bella quanto voi» e si chinò a baciarla, e stavolta non riuscì a controllare la foga. Sentiva le braccia di Cecilia cingergli il collo e le dita di lei sui capelli della nuca. Si impossessò della sua bocca, era famelico e cercava di essere più dolce possibile.

Quando sentiva che si irrigidiva alzava il volto a scrutarla aspettando che tornasse a rilassarsi.
Aveva abbassato una mano a sfiorarle la coscia e piano piano aveva tirato su la veste rossa. La mano calda di Goffredo sfiorava piano la pelle fresca delle cosce di Cecilia che turbata nascondeva il viso sul collo di lui. Goffredo tornò con le mani al volto di lei a tenerlo di fronte a se per tuffarsi in quei pozzi verdi che erano oro liquido pieni di desiderio e paura.

«Volete ancora...» non lo fece finire.
«Sì!» sussurrò lei mentre con le mani gli accarezzava i muscoli della schiena e li sentiva flettersi sotto le dita.
Goffredo continuò a fissarle il viso mentre le sfilava la veste rossa.

La pelle candida risaltava in contrasto al colore dei capelli. «Se avete timore, se qualsiasi cosa vi turba mi fermerò appena lo direte..»
Tornò a baciarla e le accarezzava i fianchi e i seni. La distraeva con piccoli baci mentre le sfiorava con una mano l'interno cosce.

Si spostò di lato e continuò a baciarla mentre sfilava le braghe, fu Cecilia a sfilargli la tunica, rimase con il camicione di sotto.
Cecilia esplorava il corpo di lui in modo frenetico, il desiderio e la curiosità avevano vinto la paura. Muoveva le mani e lo stringeva a se. Cercava il contatto con la pelle e infilò le mani sotto il camicione, sentì gli addominali tesi e i pettorali solidi come il marmo. Presto trovò un impiccio nel tessuto grezzo e glielo tirò su sfilandoglielo dalla testa.

Goffredo emise un verso roco che la fece rabbrividire mentre Cecilia schiacciava i seni sul suo torace. Goffredo la circondò con le braccia, sentiva la sua femminilità così vicino al pube, fece aderire il bacino e attese la reazione di Cecilia.

La ragazza ansimò, si irrigidì per una frazione di secondo poi tirò su le ginocchia e allargò le gambe circondandogli i fianchi.
Goffredo tornò a fissarla mentre si premeva contro di lei. Le teneva gli occhi legati ai suoi. Cecilia spalancò gli occhi e premette i palmi sul petto di lui, arcuò il collo e tirò la testa indietro.
«ASPETTA ASPETTA...» gridò.

Goffredo si fermò.
«Guardami! Cecilia guardami!»
Cecilia ansimava e continuava a spingerlo.
«Ti prego Cecilia! Guardami!»
Quando la ragazza lo guardò lui le sorrise.
«Non smettere di guardarmi...Ora dimmi...ti sto facendo male?»
«Sì, no...io...»
«Vuoi che mi fermi?»
«No!»

Rossa come le fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora