2 Seth

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Ero sdraiato sul divano del mio appartamento, stavo quasi per addormentarmi quando sentì bussare alla porta. Troppo stanco per alzarmi gli urlai dal soggiorno di entrare, potevano essere soltanto Ian e Louis.

<<Ehi, amico cosa ci fai sdraiato sul divano? E' il primo giorno delle matricole andiamo a vedere qualche pollastrella nuova...>>.

Non sopportavo Louis quando parlava così, per lui le ragazze erano pezze di stoffa da usare e gettare quando ci si stufava. Era una cosa che odiavo. Se penso solo che uno si comporti così con mia sorella Alexis gli spaccherei la faccia.

<<Non rompere le palle Louis, mi stavo rilassando>>

<<Ok ragazzi fate i bravi... Cosa ne dici Seth se andiamo al bar del campus? Ci beviamo qualcosa>>. Mi chiese Ian.

Levai il cappellino dal viso e mi affrettai ad alzarmi, non protestai perché se no avrei scatenato un'apocalisse. Mi misi su le Nike e mi avviai con loro al bar. Siccome io aveva un appartamento fuori dal campus salii in macchina di Ian e rimasi in silenzio ad ascoltare i discorsi sconci di Louis.

Non mi piaceva stare in compagnia di molta gente, infatti qui al college avevo solo Ian e Louis come amici. A volte qui al college mi sentivo un pesce fuor d'acqua, non l'ho mai raccontato a nessuno. Non mi piaceva essere uno zimbello, quindi per non passare da sfigato sfodero la mia arma migliore, l'indifferenza, non prendo mai impegni con nessuno, faccio lo stronzo con le ragazze, non ne vado molto fiero di questo mio tratto ma poi penso Se non ci si diverte adesso quando lo si fa?... Le ragazze con cui sono stato erano sempre le stesse, molto disponibili che non chiedono niente neanche di richiamarle, perché loro lo sanno come sono fatto. Vuoi venire a letto con me? Bene, è solo sesso... Lo ripeto a tutte e loro come risposta ridono e dicono, Ok. Non mi piaceva essere bastardo ecco perché mettevo in chiaro subito che era solo sesso. Mi chiedo sempre come mai sono diventato così.

Forse perché non ho mai avuto affetto materno n'è paterno, quando avevo bisogno di un consiglio i miei genitori non c'erano mai, mia mamma era troppo occupata a ubriacarsi e fare scenate da psicopatica e mio papà era troppo occupato in ufficio con i clienti. Non si è mai accorto del bisogno che aveva la sua famiglia di lui, non capiva che più ci stava lontano più noi ci sgretolavamo e alla fine è successo quello che doveva succedere, io sono andato a vivere da solo, mia sorella è rimasta a occuparsi della casa dopo che mia mamma si è suicidata e mio papà è caduto in depressione e quindi non lavora più. Quando vado a trovarli, cioè ogni fine settimana, lui sembra sempre di più un barbone, non riesce a trovare la forza per continuare. All'inizio quando mia mamma si era uccisa, davo la colpa a lui, è sempre stato assente quando ne avevamo bisogno.... Ma poi con il tempo ho capito che mia mamma era psicologicamente malata, Perché non poteva parlargli invece di suicidarsi?.La vera storia, della mia famiglia, non la sa nessuno a parte Ian, lui era l'unico di cui mi fidavo, era la mia spalla, conosceva tutto di me e ne ero contento.

Arrivammo al parcheggio del campus e Ian parcheggiò la macchina. Entrando nel bar, si sentì un profumo di panini appena arrostiti e di brioche sfornate. Ci sedemmo infondo ad un tavolo, il bar del campus non era cambiato rispetto all'anno prima.

<<Ragazzi sentite quelle galline che ridono>>.

Guardai Louis poi guardai infondo al bar, riconobbi Elly Ashley e Greta, L'altra ragazza era di spalle non riuscivo a vederla bene, aveva i capelli castani lunghi e ricci, le gambe lunghe che si nascondevano sotto il tavolo, una piccola protuberanza appoggiata alla sedia, modo per cui doveva avere un bel sedere, era girata di profilo e guardava Elly, sorrideva, mi persi in quel sorriso così dolce e bello, per di più notai i suoi occhi azzurri come il mare, bellissimi. Si voltò a guardarci e notai i suoi occhi esaminare noi tre.

<<Scommetto che quella che ci sta guardando ci vuole scopare tutti e tre>>.

Fulminai con lo sguardo Louis, non so perché lo feci però mi sentivo in dovere di difenderla, quella ragazza aveva un'aria così buona e innocente.

<<Fai schifo lo sai Louis?>> disse Ian, poi intervenni io.

<<Sei il solito maiale... Chi è quella ragazza nuova?>>.

<<Ho sentito Elly chiamarla Chloe, dorme con lei, sono coinquiline, comunque è una matricola è arrivata oggi, però è già al quarto anno>>

Chloe, che bel nome..Già al quarto anno?..Magari ha già frequentato un'altro college... Devo assolutamente conoscerla...

<<Sai, io ti direi di tener a freno gli spiriti, perché da come la guardi ne sembri già cotto>>. Louis mi fece venire il sangue al cervello, già non sopportavo quando faceva il bastardo, in più lo odiavo quando mi provocava...

<<Io non sono cotto, a me non piace nessuna ragazza... Sono Seth Parker il donnaiolo...>> dissi non tanto convinto ma gonfiando il petto e mi diedi un pugno sui pettorali.

Ian rise e Louis disse <<Si certo come no...>>.

Non so cosa mi prese, mi affrettai dire...

<<Scommettiamo?>>

<<Cosa scommettiamo?>>

Ian girò la testa a destra e sinistra per incrociare i nostri sguardi, lui sapeva che quando scommettevo.., io dovevo vincere per forza nessuno mi avrebbe impedito di perdere... Poi Louis mi ha provocato quindi...

<<Scommettiamo che io farò innamorare Chloe di me e poi la lascerò... Anzi ci farò anche sesso...>>

Ian scuoteva la testa, sapevo già cosa intendeva... Dopo averlo detto ad alta voce mi sentivo un vero idiota... Perché ho fatto una cosa del genere? stupido orgoglio... Guardai Louis e vidi i suoi occhi sprigionare piacere... Che bastardo ci sono cascato... Louis allungo il braccio e disse...

<<Ok Seth ci sto... Scommettiamo>>.

Gli misi la mano nella sua e strinsi il più possibile per non sembrare un'idiota che si era appena pentito di quello che aveva detto... Sciolsi in fretta la stretta, mi affrettai a guardare nei tavoli davanti a me e vidi Chloe che mi guardava... Bene... incalzai il suo sguardo e sorrisi... Presto sarai mia...

Tornato nel mio appartamento mi sdraiai sul divano e per tutto il resto della giornata pensai a come far innamorare di me Chloe... Non la conosco neanche....che stupido... Perché ho scommesso con quell'idiota... Una scommessa è una scommessa... Domani all'ora di Biologia penserò come avvicinarmi a lei, magari faccio finta di andarle addosso per i corridori... Aaahh... quante stupidate, quando la vedrò farò qualcosa... Affermato, questo decisi di andare presto a dormire, anche se avevo la prima lezione alle undici, non volevo stare sveglio per pensare a una stupida scommessa... Però mi addormentai pensando a Chloe...

TUTTO CIO' CHE DESIDERODove le storie prendono vita. Scoprilo ora