15 Chloe

8K 285 5
                                    

Arrivai al nuovo appartamento di mia madre, era una piccola villetta a schiera, i muri erano colorati di azzurro, come il cielo. Era bello sapere che mia madre fosse venuta ad abitare più vicino per stare con me...

Avevo mentito a Seth quella mattina, sul fatto delle ore di strada, ma non mi importava alla fine io e lui non eravamo niente, solo due persone che per puro caso si sono incontrate e si sono baciate. Nessun sentimento, niente di niente. Per tutto il viaggio mi sono ripetuta queste parole, sapevo benissimo però che non erano vere... Non volevo illudermi però, ecco perché continuai a pensare così...

Sentì suonare il cellulare in borsa, pensavo fosse Elly, guardai lo schermo, mi comparve un numero che non conoscevo, poi mi venne in mente Seth.

Sono Seth, arrivata?

Lessi il messaggio e sorrisi, si avevamo fatto pace però non volevo dargliela vinta così, allora decisi di fare l'indifferente. Volevo tirarmela un po'.

Forse è sbagliato?... A me non sembra...

Scrissi il più naturale possibile.

Si arrivata...

Misi in tasca il cellulare, mi infastidiva pensare che magari non mi rispondesse, per fare lo stronzo, ovviamente era il mio primo pensiero. Si è sempre comportato da stronzo in questi tre mesi, come potevo cambiare idea?...

Ma la risposta arrivò quasi subito.

Perfetto, buona giornata allora!

Mi stupì, era strano pensare di messaggiare con lui. Però risposi.

Grazie, anche a te...

Gettai il cellulare sul sedile dell'auto, aprì il baule e tirai fuori la valigia. Recuperai cellulare e borsa, mi incamminai verso casa. Bussai alla porta, non mi rispose nessuno. Bene, sono chiusa fuori....

Poi pensai, mia madre l'altra volta nascose sotto il tappeto d'entrata una chiave di riserva, la cercai, la presi ed aprì la porta. La casa era buia, sembrava che non ci abitasse nessuno. Accesi la luce all'entrata, andai verso le ante e le aprì per, girare aria.

Era mezzogiorno, sentì il mio stomaco brontolare, mi diressi verso il frigorifero, vidi un biglietto sul tavolo in cucina.

Tesoro, mi dispiace tanto non esserci quando arriverai,sono dovuta scappare a lavoro per una riunione, mi dispiace tantissimo, tornerò verso l'una.... Prepara qualcosa di buono per noi due.... A presto, ti voglio bene...

Mamma...

Sorrisi, a quel messaggio, adoravo mia madre per come si impegnasse nel suo lavoro, era adorabile vederla impegnata in qualcosa che non le faceva ricordare mio padre. Ricordo ancora il mese in cui era morto, tornavo a casa e la ritrovavo per terra addormentata, con in parte la foto di mio padre e una bottiglia di whisky. Quel periodo è stato bruttissimo, io tornavo a casa da scuola disperata dopo quello che mi dicevano e, facevano, e trovavo mia madre così, tutti i giorni. Non potevo neanche parlarle di quello che mi succedeva a scuola, così iniziai a picchiare tutti a scuola, chi cercava di prendermi in giro, chi mi parlava, chi mi toccava. Mia madre veniva chiamata in continuazione dal preside della scuola, Ma come faceva a arrivare a scuola se era ubriaca?...

Così, lei diceva che non le importava, che aveva altri problemi e questo secondo lei non era un problema. Di lasciarmi in pace, perché probabilmente ero scossa dalla morte di mio padre, che lo eravamo tutti. Dopo tutte quelle volte che mia madre gli rispose così, il preside decise di farmi andare dalla psicologa della scuola. Mi ricordo ancora il giorno in cui dissi a mia madre che andavo dalla psicologa della scuola. Era talmente furiosa che ruppe tutti i piatti del servizio di mia nonna.

Da quel giorno decise di darsi una sistemata, non bevve più, fece fatica ma riuscì a rimettersi, andammo insieme dalla psicologa, iniziai a raccontarle cosa mi succedeva a scuola e del perché mi comportavo così. Diventammo più unite di prima, madre e figlia contro il mondo da sole. Noi, la nostra squadra.

Prima di finire l'anno io cambiai due scuole, il problema di abitare nel Maine, quello di avere tre scuole e un college, in un paese non tanto grande dove la gente parla e spettegola di tutto e di tutti... Così ho vissuto l'ultimo anno di superiori e due anni di college a essere scherzata, derisa e trattata come un'emarginata. Cambiai perfino numero di telefono, ricevevo delle minacce non sapendo neanche il motivo.

Finalmente, dopo due anni di college, mia madre capì il perché volessi andarmene dal Maine, lei si sentiva troppo legata per andarsene, però mi seguì lo stesso. Ed eccomi qui, a Boston nel Massachusetts. Ho cercato il posto più lontano, per non avere ricordi di quel maledetto posto, che mi ha portato via mio padre, tutte le mie amiche, tutta la mia vita. E' stato un inferno in quel maledetto posto.

Scacciai via tutti quei brutti pensieri, ero felice che la mia vita adesso fosse normale, almeno così diciamo. Venire qui e essere un'estranea è bellissimo, anche se sono successe molte cose negli ultimi tre mesi. Qui mi sentivo una persona migliore, la vera Chloe, quella che mio padre ha cresciuto, una bambina obbediente, felice per quello che aveva. Era così che volevo essere, spensierata, me stessa.

Il telefono squillò, mi riportò alla realtà. Lo presi dalla borsa e vidi comparire sullo schermo il messaggio di Elly.

Allora sei arrivata?... Che fine hai fatto??...

Mi diedi una paca sulla fronte. Oddio non ho più scritto ad Elly... Mi affrettai a rispondere subito.

Scusami tanto Elly, mi sono messa a cucinare e ho perso la cognizione del tempo...

Ricevetti subito risposta.

Figurati... Tutto bene il viaggio?...

Parlai un po'con Elly, del viaggio, di Seth che si era presentato davanti alla mia macchina e delle lezioni che avremo dopo natale. Dopo aver smesso di parlare con Elly decisi che era davvero il omento di cucinare.

Presi il petto di pollo dal frigorifero, le feci hai ferri. Dal frigo presi anche dell'insalata, carote e pomodorini. Tagliai i pomodorini e li condì insieme all'insalata e alle carote. Adoravo tenere la linea, del mio corpo. Essendo stata una ballerina classica, era difficile smettere le mie abitudini alimentari. Mentre facevo tutto questo, canticchiavo canzoni dei Maroon 5.

Era tutto pronto, mia madre sarebbe arrivata di li a poco. Decisi di preparare la tavola per noi due.

Aspettai con impazienza l'arrivo di mia madre, per stingerla forte a me....

TUTTO CIO' CHE DESIDERODove le storie prendono vita. Scoprilo ora