19 Chloe

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Era la vigilia di Natale, stavamo preparando il cenone per la sera. Guardai l'orologio, di li a poco sarebbe arrivata la nonna con la zia e, il fidanzato di mamma. Appoggiai il coltello sul bancone da cucina, mi guardai i vestiti. Erano abbastanza sporchi, indossavo la tuta.

Non posso presentarmi così... Devo conoscere il fidanzato di mia madre...

<<Mamma, posso andare a cambiarmi?...>>. Si voltò, mi squadrò da capo a piedi, sorrise e disse.

<<Certo tesoro, non vorrai mica restare così>>.

Corsi in camera, mi chiusi a chiave. Cercai disperatamente qualcosa da mettere, provai non so quanti vestiti... Poi mi ricordai del vestito di Elly, quello della festa, non lo avevo

ancora restituito, allora decisi di indossarlo. Mi guardai allo specchio, dovevo ammettere che quel vestito mi stava davvero bene. Mi truccai, sentì suonare il campanello. Mia madre urlò su per le scale dicendo che era arrivata la nonna con la zia.

Feci un gran respiro, non ero abituata a mettere su vestitini, non sapevo se sarei piaciuta alla nonna.

Scesi le scale, andai in sala, appena entrai la nonna fischiò. Diventai paonazza, forse ero più rossa di un pomodoro...

<<Oddio tesoro, sei così bella...>> Venne verso di me e mi abbracciò. Ricambiai l'abbraccio e le sorrisi.

<<Ma guardati, come sei cresciuta... E da quando metti i vestitini?...>> Fece una pausa, si mise il dito sulla bocca, come se stesse pensando a quando mi aveva visto con i vestiti. <<Aspetta, c'è un ragazzo per caso?>>.

Risi della sua espressione, era adorabile.

<<No, nonna non c'è nessun ragazzo... O quasi... Comunque è un vestito che mi ha imprestato una mia amica>>... Non ascoltò molto del mio discorso perché si precipitò a dire.

<<Quasi?... Chi è questo fanciullo?>>. Risi ancora.

Iniziai a raccontarle tutto dal principio, della prima volta che l'avevo visto, come era fisicamente ed esteticamente, del soprannome che mi dava, della scommessa, del bacio, delle sensazioni che lui mi faceva provare, della litigata e del dopo litigio. Ogni tanto mi fermava per saperne di più, come sul bacio, mi chiese se baciasse bene, che sapore aveva la sua bocca, se fosse bravo con la lingua. Mi stupì di mia nonna, hai suoi tempi doveva essere una birichina. Alla fine del racconto, la nonna sospirò poi mi disse.

<<Oh, tesoro... E' cotto, credi a me...>>. Batté gli occhi tre volte, come fanno nei film, io scoppiai a ridere. Non pensavo fosse così bello confidarmi con mia nonna. All'inizio sembrò strano ma poi mi sciolsi. Mia madre ci fermò dicendoci che era arrivato il suo Jon. Mi alzai di fretta dal divano, mi asciugai le mani sudate sul tulle del vestito e seguì mia madre in cucina.

Mi presentai a Jon, di primo acchito sembrava un tipo particolare, guardai mia nonna, lei fece una faccia da film, mi trattenni per non ridere... Quanto l'adoravo... Quando Jon mi diede la mano, la strinsi forte, per fargli capire che se avrebbe fatto soffrire mia madre quella mano gliel'avrei spezzata. Ci sedemmo a tavola a mangiare, mi resi conto solo in quel momento della presenza di mia zia.

<<Zia, ciao, scusami non ti ho visto prima...>>. Mi avvicinai e le diedi un bacio sulla guancia. Lei mi sorrise , ricambio il bacio, poi mi sedetti in parte alla nonna.

Iniziammo a mangiare, Jon continuava a parlare del suo lavoro, lo stesso della mamma. Parlava delle fatture, delle borse, delle raccomandate. Era una noia mortale, mi dispiaceva per mia madre... Come faceva a sopportare uno logorroico così... Li guardai entrambi, ogni tanto si davano occhiatine, sembravano due ragazzini... Erano dolci insieme, in fin dai conti mi bastava che la faceva stare bene.

Non ne potevo più di sentire Jon parlare di lavoro, così scrissi un messaggio a Seth.

Hey, come va? qui è tutto noioso...

Aspettai la sua risposa....

TUTTO CIO' CHE DESIDERODove le storie prendono vita. Scoprilo ora