20 Seth

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Ero seduto a tavola, con mio padre e mia sorella, nessuno parlava, si sentivano solo le posate picchiare sul tavolo o i bicchieri che si appoggiano sul tavolo. Era orribile.

Facevo meglio a starmene a casa....

Poi mio padre presa parola.

<<Allora figliolo, come vanno gli studi?>>. Lo guardai, nel suo volto c'era sincerità... Oggi non sembrava il solito barbone, aveva la barba fatta, indossava un completo giacca e cravatta, profumava di colonia... Era bello vederlo così... Gli sorrisi poi dissi.

<<Gli studi vanno bene papà, ho fatto quattro esami, e sono passato a tutti>>.

Sorrise, era un sorriso stanco ma felice.

<<Sono contento per te... Ma dimmi con le ragazze come va?>>.

Mi bloccai, guardai prima mio padre poi mia sorella, mi sorridevano entrambi... Avevo raccontato a mia sorella di Chloe, non le avevo detto cosa fosse successo ma, solo che mi piaceva. Fulminai con lo guardo mia sorella, notai che rideva.

Mi girai verso mio padre poi dissi.

<<Be', se l'hai chiesto vuol dire che lo sai già... Giusto?>>. Gli chiesi, alzando il volto verso di lui. Sorrideva, sembrava un sorriso fiero, poi d'un tratto scoppiò a ridere. Io lo guardai perplesso, aspettai, finché non smise di ridere.

<<Hai ragione figliolo, volevo solo sapere com'era visto che ha infatuato te... E sappiamo tutti che tu a scuola sei uno scapolo d'oro...>>.

Non ci capivo più niente... Che cos'è successo durante la mia assenza?...

Non riuscì a rispondergli, mi suonò il cellulare, pensai che fosse Ian o Louis, invece, guardai lo schermo e lessi il nome di Chloe... Sgranai gli occhi... Mi ha scritto?.... Rimasi sorpreso. Aprì il messaggio e lessi.

Hey, come va? qui è tutto noioso...

Sorrisi, per quel messaggio inaspettato, era bello sapere che mi pensasse.

Hey, qui non c'è male a parte gli interrogatori di mio padre... Come mai li è noioso?... Manco io?...

Guardai mio padre, aveva gli occhi lucidi... Mi affrettai a mettere via il cellulare e gli chiesi...

<<Papà, che hai?>>.

Sospirò. <<Niente figliolo, sono felice... Ah, ho deciso di tornare a lavoro..>>.

Mi pietrificai, Ma oggi è la giornata delle sorprese?...

Non gli dissi nulla, non c'era bisogno, continuò dicendo.

<<Ho pensato che fosse il momento di reagire, non devo stare aggrappato al passato...Poi non volevo che Alexis si prendesse cura di suo padre, visto che sono i padre a doversi prendere cura dei figli...>>.

Ora ero io quello con gli occhi lucidi, mi alzai andai verso di lui e lo abbracciai da dietro.

<<Ti voglio bene papà>>... <<Anche io figliolo>>...

Finimmo di mangiare, andai in cucina con mia sorella per mettere apposto la cucina. Mio padre si mise sulla poltrona guardando la partita di football. Stavamo lavando i piatti in silenzio. Sentì il cellulare vibrare, lo guardai.

Ahaha, no non manchi tu...Forse... C'è il compagno di mia madre che non fa altro che parlare di lavoro... Noia...

Sorrisi, non smettevo mai di sorridere quando parlavo con lei, sapevo che lei c'era per me...

Anche tu manchi...

Le scrissi solo questo, ed era vero, non vederla era snervante, la desideravo troppo non riuscivo a starle lontano... Alexis mi fece tornare dai miei pensieri...

<<Deve piacerti proprio quella ragazza, vero?>>. La guardai, la mia sorellina minore sembrava una donna, era bellissima. I suoi occhi azzurri mi ricordavano mia madre, i capelli castani erano raccolti in una coda di cavallo, alta e snella. Ero sempre stato geloso di lei, ero iperprotettivo nei suoi confronti con i ragazzi... Non sapevo molto della sua vita privata, però mi sarebbe piaciuto scoprirla.

Non le risposi alla domanda, mi limitai a sorridere e annuire, invece gli chiesi...

<<E tu? Non esci con nessuno?>>. Scoppiò a ridere.

<<Cosa ridi?>>.

Alexis, prese fiato, si asciugò le lacrime dagli occhi.

<<Sei il solito geloso, no non esco con nessuno, come potrei... Con papà, non ho molta vita sociale>>.

D'un tratto mi sentì in colpa, per averla lasciata da sola tutto questo tempo, non avevo mai capito quanto lei soffrisse per tutto questo. Ero stato egoista, non mi era mai importato dell'pignone degli altri.

<<Scusami, Alexis, per tutto>>... L'abbracciai, lei ricambiò l'abbraccio.

<<Non preoccuparti, mi rifarò l'anno prossimo, sai mi hanno accettato al tuo college...>>.

La strinsi ancora più forte. <<E' fantastico>>.

Finito di pulire la cucina ci sedemmo sul divano. Sembrava strano, che tutto stesse per andare a posto, mio padre torna a vivere, mia sorella andrà alla mia scuola... E io mi laureerò e lavorerò con mio padre...

Tutto sembrava così perfetto...

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TUTTO CIO' CHE DESIDERODove le storie prendono vita. Scoprilo ora