"Oh tesoro mio, ti prego non piangere" lo consoló la madre mentre lui continuava a tossire, dopo aver vomitato e pianto.
La donna, dopo aver finito di cenare aveva inventato una scusa,andando nella camera del figlio e trovandolo distrutto, tra le lacrime.
"Non-non voglio andare" disse prendendo una boccata d'aria, per respire al meglio, asciugandosi poi gli occhi, i capelli biondi sparsi sulla sua fronte lucida e bianca,guardandola con occhi supplichevoli anche se dentro di sé già sapeva sarebbe stato inutile tutto questo "Taehyung.."mormorò, sospirando pesantemente "Anch'io ho avuto una storia simile alla tua, sai?" domandó accarezzandogli i capelli,mentre il figlio alzava la testa, guardandolo con occhi confusi.
"Sì, son stata promessa in sposa a tuo padre, si diceva fosse un uomo burbero e senza cuore, tuo nonno pensò bene di farmi sposare con lui per mettere in pace il suo popolo, i Kim già allora potentissimi con noi, i Choi, un popoletto sempre messo da parte da tutti,così dopo tanti pianti, tantissimi, mi sposai e Taehyung nel giro di nemmeno qualche settimana ci innamorammo e nacque tuo fratello"spiegò accarezzandogli i capelli, trattenendosi dal pianto "Anche se io amavo un'altro uomo,prima di lui-" sospirò abbassando lo sguardo,prima che il figlio l'abbracciasse.
Non aveva detto tutta la verità, però
"Salverò, in qualche modo, il nostro popolo mamma, ma ho paura, tanta paura che lui non mi accetti, che inizi a picchiarli perché sono diverso da lui, diverso da tutti" disse chiudendo gli occhi, le ciglia bagnate dalle lacrime.
"Non sei l'unico così, lo sai? Ci sono diversissime persone come te, che magari si nascondono perché il nostro mondo è ancora così brutto, così chiuso..mi meraviglio del tuo stesso padre che ha sempre negato il tuo essere ed ora, ne trae una possibilità per tutti noi, per avere un nemico in meno ed un alleato in più" gli disse accarezzandogli i capelli, mentre si stringevano forte.
Taehyung aveva un legame molto stretto con la madre, a differenza del padre con cui ci conviveva.
Sapeva benissimo che il padre non accettasse com'era, che cercava sempre di ignorarlo ed ignorare le voci che ormai si erano sparse a macchia d'olio su Taehyung ed i suoi capelli più lunghi, i vestiti femminili ed i modi, diversi da quelli di un uomo.
Li negava perché nel suo mondo non esisteva quello, esistevano solo uomini che stavano con donne e non uomini con uomini o donne con donne; questo invece, la madre l'aveva compreso, non dicendo nulla in presenza del marito ma incitando nel privato ad essere ciò che era e non negare niente.
"E se lo fosse anche lui, mamma? Se suo padre avesse messo su questo matrimonio per coprire il figlio? Far finta di-" stava per dire, ma poi si rese conto che quello che stava dicendo faceva ridere anche le galline.
"Ma che sto dicendo?" domandó sospirando appena, scuotendo la testa "Un ragazzo come lui non può essere come me.." mormorò mordicchiandosi poi le labbra, mentre la donna accennava un piccolo sorriso "Questo non te lo so dire Taehyungie..ma ti prego, fallo per tutti noi, ti prego" gli disse ed il principino annuì solamente, senza dire niente, nemmeno la madre l'avrebbe salvato da luna rossa.
La notte era passata in fretta per tutti gli altri, ma non per il biondo che aveva continuato a guardare il soffitto, con una tristezza sul cuore.
Ora, mancavano due giorni al matrimonio e tutti i suoi sogni per forza maggiore erano stati spazzati via.
Forse, doveva solamente fingere di stare bene e non dare a vedere al padre, al futuro suocero e soprattutto al suo futuro marito che stava male.
All'alba, Taehyung, dopo essersi vestito velocemente e sciacquatosi la faccia, camminó a passo lento sotto al porticato, sentendo l'aria ancora fredda colpirgli il volto, tutti stavano ancora dormendo, mise le mani dietro la schiena, sospirando pesantemente, con l'angoscia addosso.
Sentí dei passi, lenti, dietro di sé ma non si girò, fermandosi a guardare il paesaggio per lui bellissimo, quel paesaggio che gli ricordava la sua infanzia nella spensieratezza più totale.
"Sei già sveglio?" domandó la voce profonda di Jeongguk, facendolo attraversare da diversi brividi.
Perchè era già sveglio? Si chiese, sospirando profondamente.
"Sì, non riuscivo a dormire" rispose semplicemente, stando ancora di spalle mentre sentiva i passi avvicinarsi a lui, il legno scricciolava appena.
"Nemmeno io e poi questo paesaggio è così bello da togliere il fiato, da noi non abbiamo questi paesaggi, sono diversi, più rurali, con dei ruscelli che attraversano la città, di fatti la nostra città è chiamata anche 'Città D'acqua', lo sapevi?" domandó mettendosi al suo fianco, con le mani dietro la schiena e lo sguardo fiero.
Taehyung aveva sentito poco la sua voce,
e quella mattina sembrava volesse parlare, stranamente."Certo, tutti lo sanno" rispose semplicemente, guardandolo di sottecchi col il lato degli occhi, cercando di captare cosa stesse facendo "Poi, siamo passati al tu, Jeon?" domandó aggrottando un po' le sopracciglia, cercando una reazione in lui che purtroppo non arrivó.
"Immagino dovrò usare il lei, allora, angelo" rispose semplicemente, allontanandosi un poco, mentre una scarica di adrenalina scorreva sulla spina dorsale, mentre andava via e lo lasciava di nuovo nella sua solitudine.
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Qui abbiamo la prima conversazione da soli, tra i due personaggi.
Taehyung sembra, ovviamente, distaccato da lui ma allo stesso tempo sente qualcosa di diverso, qualcosa cambiare dentro di sé.
Avrà in mente qualcos'altro Taehyung? E Jeongguk invece? Cosa fare secondo voi? Scrivete nei commenti le vostre curiosità o domande che vi sono sorte durante la lettura, ok?
-Hera
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♚Angel|jjk;kth
Fanfiction(sospesa) 「royal au」 "Io, Jeon Jeongguk, prometto solennemente di onorare vostro figlio, nei gesti e nei modi,finché morte non ci separi" Taehyung é l'angelo della Corea, chiamato così perché sin da neonato, i capelli biondo cenere lo distinguevan...