tw:violenza
Taehyung contrasse i muscoli della mascella, cammiando con le mani chiuse in due pugni "Ma come si permette?" borbottó mentre dentro di sé ribolliva di rabbia, il suo futuro marito si era permesso di seguirlo di nascosto e chiedergli cosa stesse facendo,il biondo pensò fosse un maniaco.
Sospirò l'ennesima volta, prima di leccarsi le labbra un po' secche e fare il percorso inverso per casa,anche se si sentiva osservato.
"La smetti..?" borbottó tra sé e sé, sbattendo i piedi come se fosse incazzato, senza voltarsi all'indietro, tanto sapeva che se si fosse voltato ci sarebbe stato Jeongguk lì, dietro di lui.
Alzò gli occhi al cielo, sistemandosi velocemente i capelli chiari prima di prendere coraggio e girarsi per dirgliene quattro,ma girandosi, non trovò la persona che si aspettava ma ben altro, un uomo tutto malandato con la faccia sporca e logorata dalla strada e gli occhi spiritati;Taehyung deglutí rumorosamente, fermandosi di stucco, spaventato da lui.
L'uomo ghignó, mostrando i pochi denti, estremamente sporchi "Principino.." mormorò con voce profonda e spaventosa, avvicinandosi pericolosamente a lui con l'intenzione di rubargli i gioielli che indossava o qualche soldo che portava dietro con sé.
Taehyung cercò di parlare ma non uscì niente dalla sua bocca, la stradina era vuota, infondo aveva preso una strada che nessuno percorreva mai, abbassò lo sguardo vedendo il coltello che aveva cacciato dalla tasca, spalancó gli occhi mentre la gola si seccava.
"C-cosa fai?" riuscì a dire con un filo di voce, facendo giusto un passo all'indietro per allontanarsi, pietrificato dalla paura "Dammi tutti i soldi che hai, principino o ti uccideró ora in questa via e non farò trovare nemmeno i bulbi dei tuoi occhi alla tua famiglia" disse con una voce che gli sembrò diabolica, come se il diavolo stesso la stesse dicendo.
Si sentiva svenire, a breve, probabilmente l'avrebbe ammazzato e abbandonato il suo corpo da qualche parte "Sono troppo giovane per dormire.."mormorò con le lacrime agli occhi, chiudendo gli occhi, impaurito.
Ma a quanto pare, quel giorno, non era l'unico angelo in quella strada e appena riaprí gli occhi, vide la figura sfocata di Jeongguk dietro quell'uomo, stringergli le braccia e far cadere il coltello, senza nemmeno un arma con sé ma solamente le arti marziali che aveva imparato sin da piccolo.
"Jeongguk -" mormorò, sentendosi le gambe molli, quell'uomo che fino a pochi secondi prima lo stava minacciando con un coltello, ora, era stretto tra le braccia muscolose del moro, con una gamba grossa per evitare che muovesse le sue.
"Va tutto bene" rispose annuendo appena, contraendo la mascella "Girati, queste persone non meritano nemmeno di vivere nella nostra società, saprò io cosa fare."alzò il viso, con onore, prendendo il coltello dell'uomo.
"Ti prego Jeongguk, non farlo, non ne vale la pena" gli rispose scuotendo la testa con gli occhi lucidi, odiava la violenza, anche contro le persone altrettanto violente, ma la sua parola non contava molto per Jeongguk che gli richiese di voltarsi per non vedere un uomo morire davanti a sé, vedere la luce abbandonare gli occhi vivi dell'altro, ricordarselo per sempre e addirittura avere degli incubi a riguardo,così come era successo anche a Jeongguk la prima volta che aveva ucciso un uomo in guerra, tre anni prima, quando era appena ventenne e c'era stata una guerraliglia tra due città e lui era stato il comandante del suo esercito di uomini.
Taehyung si voltò, andando a coprirsi le orecchie per non sentire nemmeno l'ultimo respiro che usciva dalle labbra dello sconosciuto ed in men che non si dica, lo ammazzó con il suo stesso coltello, infilando la lama lì dove c'era l'arteria principale del collo.
Il biondo tenne le mani strette sulle orecchie con gli occhi colmi di lacrime che minacciavano di scendere sulle sue guance chiare.
L'uomo che doveva sposare sapeva uccidere, senza nemmeno un minimo rimorso, senza esitazione; lui, ad esempio, non ci sarebbe mai riuscito.
Jeongguk, il suo futuro marito, l'uomo con cui avrebbe passato il resto della vita era un assassino.
Con questa convinzione nel cervello, non si voltò nemmeno, non voleva intravedere quella scena neanche lontana diversi chilometri sapeva sarebbe rimasta impressa nei suoi ricordi così come quel momento dove un uomo era stato ucciso proprio dietro alle sue spalle per aver tentato di rubare qualche soldo.
Magari aveva anche una famiglia pensò il biondo mentre la gola si seccava e i sensi di colpa si facevano strada nel suo cuore e la vista si offuscava e le sue gambe andavano da sole, correndo lontano da lì, correndo nel posto che tra meno di due giorni non avrebbe più considerato la sua casa ma solamente un lontano ricordo di ciò che era stata la sua infanzia.
Jeongguk, lo vide andare via, tolse il coltello dal collo dell'uomo che schizzó sangue, ma quello non lo impressionó per niente, guardò le sue mani sporche di quel liquido rosso sentendo un'altra minuscola parte del suo cuore diventare di pietra, dura e difficile da ammorbidire.
Prese l'uomo tra le sue braccia a peso morto, cammiando tra le viuzze fino ad una fossa comune più vicina dove avrebbero messo il corpo dell'uomo e seppellito assieme ad altra gente.
Infondo, in quel periodo, la gente moriva per le strade di fame, violenza o malattia, un morto in più non avrebbe cambiato la società.
.
.
.
Rieccomi dopo un mese, ma finalmente sono riuscita ad aggiornare.
Una piccola curiosità, nell'antichità, un nobile aveva sempre ragione a prescindere della gravità del danno, se commesso contro un cittadino normale, perciò era abbastanza normale (correggetemi se sbaglio) ammazzare qualcuno e non avere conseguenze se eri nobile.
-Hera
STAI LEGGENDO
♚Angel|jjk;kth
Fanfiction「royal au」 "Io, Jeon Jeongguk, prometto solennemente di onorare vostro figlio, nei gesti e nei modi,finché morte non ci separi" Taehyung é l'angelo della Corea, chiamato così perché sin da neonato, i capelli biondo cenere lo distinguevano da tutta...