MANUEL
Quel giorno tutti mi avevano sentito.
Avevo urlato che amavo Simone.
In un attimo, il mio nome era sulla bocca di tutti, però, per la prima volta non avevo paura.
Per la prima volta volevo essere felice.Quando rientrai in casa un po' di paura iniziò a farsi spazio in me.
Volevo finalmente dichiararmi a Simone.
Volevo dirgli ciò che provavo, ma non sapevo come.Lo avevo ferito giusto un paio di ore fa, e adesso me ne sarei uscito con il "ti amo?"
Lo avevo già confessato ad alta voce, ma dirlo davanti a lui...dirlo davanti a lui era diverso.
Non sapevo come dirglielo.
Non ero bravo con le parole, non li ero mai stato.
Sapevo usarle nero su bianco, ma se dovevo parlare...lì era più difficile.
Mi avvicinai al mio zaino prendendo un foglio e una penna e mi diressi in camera per iniziare a scrivere.
Simone non era in stanza, probabilmente era uscito.
Non sapevo se fosse il modo giusto, ma magari sarebbe potuto esserlo.Una volta finito presi una felpa.
Era una felpa che Simone era solito prendere dal mio armadio.
Piegai a metà il foglio scrivendoci sopra la frase di una canzone, e il suo nome.
La misi nel mio zaino e decisi di uscire per andare in moto.
Avevo bisogno di prendere un po' d'aria.
Gliel'avrei data una volta tornato a casa.SIMONE
Erano le nove di sera, e ancora di Manuel non c'era traccia.
Quel pomeriggio ero andato da Mattia, avevamo discusso ed avevamo chiuso.
Mi aveva chiesto di parlare, ma non ho voluto nemmeno ascoltarlo.
Continuava a dirmi che aveva bisogno di parlare di Manuel.
Mi aveva detto che gli aveva tirato un pugno fuori scuola, e mentre stava per dirmi che si erano detti avevo scelto di smettere di ascoltarlo.Alle dieci, ancora Manuel non era tornato.
Anita e mio padre dormivano, probabilmente avevano avuto una giornata molto faticosa per dormire a quell'ora.
Decisi di scrivergli per capire dove fosse.
Nonostante fossi ancora arrabbiato con lui scelsi di farlo.Manuel?
-SimoneTorni a casa?
-SimoneEhi, sì, sono qua fuori. Adesso arrivo.
-ManuelVa bene, a dopo.
-SimoneDopo circa dieci minuti, la porta di casa si aprì, e successivamente sentì bussare alla porta.
"Entra Manuel. Non c'è bisogno che bussi."
Nessuna risposta.
Mi accigliai non capendo che stesse succedendo.
"Manuel?"
Ancora nulla.
Mi alzai e andai verso la porta e quando l'aprì subito il mio sguardo cadde a terra.A terra dove c'era posata una felpa e sopra un foglio.
La felpa era una delle mie felpe preferite di Manuel.
Amavo indossarla.
Ancora confuso presi in mano il foglio e la felpa, per poi sedermi sul letto ed iniziare a leggere per prima cosa la frase che c'era scritta sopra."Non so dirti ciò che provo,
è un mio limite"
Per Simone.Quella frase mi lasciò un po' spiazzato, ma decisi di aprire e iniziare a leggere.
Ciao, Simone.
Non ho idea di come si inizi una lettera, ma dato che mentre leggerai questa il sarò il divano, non penso ci sia bisogno di scrivere così tanto per salutarti.
Prima di iniziare, vorrei chiederti scusa per tutto.
Scusa se ti ferisco.
Scusa se non sono perfetto come lo sei tu ai miei occhi.
Scusa se per colpa mia sei stato male più di una volta.
Non sapevo proprio come parlarti, quindi ho scelto l'unico modo che mi viene più semplice.
Oggi dopo la nostra discussione sono andato fuori scuola.
Ho parlato con Mattia.
Beh, non solo parlato forse...ma gli ho comunque detto che non deve avvicinarsi a te.
Non voglio che ti faccia male.
Basto già io a distruggerti sempre, e mi detesto così tanto...
Meriti qualcuno che ti ami, che ti faccia stare bene e ti faccia sentire finalmente importante.
Ed è per questo che mi sono sempre tirato indietro.
È partito tutto da quando in quel cantiere ti ho baciato.
Non l'ho fatto per rabbia, l'ho fatto solo perché in quel momento avevo capito quanto mi sentissi legato a te.
Per me sei tutto.
Ti ho detto 'tu per me manco esisti', ma la verità è che esisti eccome.
E anche troppo.
Ho provato a reprimere ciò che provo per te.
Ci ho provato perché non sono in grado di farti stare bene...basta vedere cos'è successo a scuola poche settimane fa.
Ti ho fatto stare male a tal punto di finire in ospedale.
E sì, hai capito bene.
Io per te provo qualcosa.
Qualcosa che va anche oltre l'amore.
Con te mi sento vivo, con te ho scoperto lati di me che non conoscevo nemmeno io.
Quando sono con te mi sento così bene.
Ho provato a dimenticarti, a fingere di essere 'normale' ma la verità è che sono innamorato di te.
Sono così innamorato di te che non riesco più a tenerlo dentro.
Oggi l'ho urlato per sbaglio.
Mentre litigavo con Mattia gli ho detto che ti amo, e tutti lo hanno sentito.
Lo hanno sentito ma non m'importa.
Per la prima volta sono felice.
E sono felice solo pensando a te.
Solo standoti accanto.
Mi vorrei svegliare ogni giorno accanto a te.
Vorrei sorriderti e prometterti che sarà per sempre.
Vorrei farlo, ma come dice la canzone che ho citato all'inizio "ti vorrei amare, ma sbaglio sempre"
Ma adesso non voglio più nasconderlo.
Simone, io ti amo.
Non voglio e non riesco più tenerlo per me.
Voglio poterti baciare senza inventarmi una stupida scusa.
Voglio baciarti per poi sorriderti e sussurrarti quanto ti amo.
Voglio vederti sorridere.
Voglio vedere i tuoi occhi illuminarsi come si illuminano quando sei davvero felice.
Voglio tu sia felice con me.
Ti voglio amare come nessuno ti ha mai amato prima.
Voglio farti stare bene.
Voglio che quando fu mi guardi non veda quella persona che ti fa sempre piangere.
Voglio tu veda colui che ti ama per come sei.
Scusa per tutte le volte che ho sbagliato.
Scusa per tutte quelle volte in cui ho provato a nascondere ciò che provo.
Voglio stare con te.
Ti amo, Simone.
Ti amo così tanto che potrei esplodere...
P.s. la felpa da oggi è tua.
Ti amo.
~ManuelAlzai lo sguardo da quella lettera con gli occhi lucidi, e solo in quel momento mi resi conto che Manuel era sulla soglia con le mani in tasca.
Si chiuse la porta alle spalle entrando in stanza senza distogliere lo sguardo da me.Per quasi un minuto ci fu silenzio.
Sentivo solo il mio cuore battere molto velocemente.
A spezzare quel silenzio fu Manuel.
"Simo...non devi ricambiar-." Mi alzai e lo bloccai.
"Manuel, stai zitto..." lui scosse il capo.
"No. Simo, davvero..."
Velocemente mi avvicinai a lui posando le mie labbra sulle sue.Subito lui posò le mani sui miei fianchi stringendoli delicatamente per poi farne salire una al mio viso.
Mi accarezzò la guancia asciugando una lacrima che ci era ricaduta sopra.
Era per la prima volta un bacio vero.
Era sentito.
Mi stava baciando trasmettendomi tutto l'amore che provava per me.
Era serio.
Non mi stava prendendo in giro.
Era innamorato di me, e quel bacio me lo stava confermando.Quando mi allontanai posai la fronte sulla sua chiudendo gli occhi.
"Ti amo." Lo sussurrò sottovoce.
Lo sentì appena.
Aprì gli occhi allontanandomi un po' da lui per guardarlo.
"Ridillo." Sorrise lievemente prendendo la mia mano nella sua.
"Ti amo, Simone." Ricambiai il sorriso per baciarlo nuovamente.
"Ti amo anche io." e dopo quello, continuò a baciarmi.
Mi continuò a baciare per un tempo che sembrò infinito.
E finalmente ero felice.
Per davvero.Spazio autrice
Siamo arrivati quasi alla fine di questa storia.
Finalmente si sono dichiarati, e finalmente Simone è felice.
❤️
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Brividi
FanfictionNudo con i brividi A volte non so esprimermi E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre E ti vorrei rubare un cielo di perle E pagherei per andar via Accetterei anche una bugia E ti vorrei amare, ma sbaglio sempre E mi vengono i brividi, brividi, brividi