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Alex's pov
L'estate la passai completamente solo. Con me c'era solo Federico, e a volte Nicola. Ma non erano granché d'aiuto, dato che si baciavano spesso di fronte a me. Decisi di inscrivermi in palestra, per cercare almeno per un'oretta o due di togliermi Giorgio dalla testa. Decisi pure di cambiare scuola, fin da piccolo amavo cucinare, e dato che se non fosse stato per la tipa che mi piaceva mi sarei iscritto infatti all'alberghiero senza neanche pensarci, decisi per una volta di seguire il mio istinto.
Settembre arrivò velocemente, feci gli esami integrativi di diritto e francese. Alla fine venni ammesso alla classe con 7.
Il primo giorno entrai e mi sedetti al terzo banco accanto alla finestra. Vicino a me, poco dopo, si sedette un ragazza bassina con dei lunghi capelli castani e degli occhiali tondi sul viso. Gli occhi non riuscivo a vederli benissimo, aveva una frangetta infatti che li copriva, però a quanto potevo vedere sembravano verdini.
<<Hey.>> La ragazza mi salutò e sorrise.
<<Hey.>> Ricambiai subito il sorriso.
<<Piacere, Giorgia.>> Solo a sentire quel nome il mio cuore si fermò, gli occhi mi si fecero lucidi, e mi sentii come un nodo allo stomaco.
<<Alessandro... Ma tutti mi chiamano Alex.>> Appoggiai la testa sul banco cercando di nascondere le lacrime.
<<Oh, figo... Sai sono nuova qui. >
<<Oh, anch'io.>> Alzai lo sguardo sentendo che le lacrime erano andate via e le sorrisi.
<<Bene, almeno non mi sento sola.>> Ridacchiò. Parlammo un po', finché non arrivò l'ora di francese.
<<Bonjour a tout le monde, comment ça va? Avez-vous passé des bonnes vacances?>> Disse la professoressa appena entrò in classe. Aveva i capelli corti e neri, gli occhi castani, e su essi degli occhiali con una montatura molto spessa e nera. Era vestita con una maglietta blu a maniche corte e dei jeans bianchi. Guardai Giorgia confuso da ciò che aveva appena detto la tipa, ma la ragazza mi guardò e sorrise.
<<Ha detto: Buongiorno a tutti, come state? Avete passato bene le vacanze?>>
<<Grazie. Ma come cazzo hai fatto a capirci qualcosa?>> Lei ridacchiò.
<<Ho fatto il linguistico, l'esabac per l'esattezza, ed in francese avevo nove.>> La guardai stupito.
<<E perché l'hai lasciato scusa?...>> Il sorriso della ragazza si trasformò in una smorfia di tristezza.
<<Per i miei compagni... Erano degli stronzi.>> Mi rispose abbassando lo sguardo.
<<Mi dispiace.>> Le sorrisi e l'abbracciai. <<Ci sono io adesso. Se vuoi.>> Lei ricambiò sia il sorrise sia l'abbraccio e mi ringraziò.
<<Tu da dove vieni scusa?>> Mi chiese poi appena ci staccammo.
<<Ho fatto prima il classico, ma sono stato bocciato. Poi lo scientifico, ma sono stato bocciato una seconda volta e ci riprovai. Passai l'anno con sei e quindi decisi di venire qui perché facevo pena, e se ero passato era tutto grazie a... Un mio amico.>> Ripensai a Giorgio, amico non era proprio la parola adatta per descriverlo.
<<Ma scusa, che ci eri andato a fare?>> Mi domandò Giorgia incuriosita.
<<Il classico l'ho scelto per seguire una tipa, e lo scientifico per un mio amico.>> Non sapevo perché mi stavo confidando con Giorgia. Sapevo di averne bisogno, ma non potevo fidarmi di lei dato che non la conoscevo neanche. Ma sentivo qualcosa dentro che mi diceva di fidarmi. La ragazza mi sorrise e poi, sempre presa dalla curiosità, mi chiese: <<Adesso sei qui per seguire chi?>>
<<Nessuno, solo il mio cuore.>>
<<Un poeta.>> Replicò, e dopo quell'affermazione scoppiammo entrambi a ridere.

¿ʜᴀᴘᴘʏ ʙɪʀᴛʜᴅᴀʏ? ~thebadnauts~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora