XXIII

138 7 6
                                    

Alex's pov
Dopo finalmente tanto tempo, arrivò il fiorno in cui dovetti incontrare Giorgio. Ero felicissimo all'idea, e non vedevo l'ora fosse sera. Decisi cosa indossare già una settimana prima, avevo optato per dei pantaloni neri, una camicia e una giacca blu, dato che il blu era il suo colore preferito. Gli avevo comprato già un regalo, cioè una catenina sottile in argento con un piccolo pendente a forma di "G". Speravo davvero tanto che gli piacesse, forse non era granché ma era davvero carina.
Finalmente arrivò la sera, ammetto che mi vestii circa due ore prima del previsto, e per questo Federico mi urlò contro, dato che in quel modo rovinavo tutto, ma ero troppo ansioso per poter dare retta alle sue parole. Facevo avanti e indietro dal corridoio, chiedendo ogni minuto che ore fossero e quanto mancasse. La risposta era sempre la stessa: "Alex, basta rompere le palle."
Quelle ore furono le più lunghe e noiose di tutta la mia vita, dovetti mettermi a guardare un film per poter far passare il tempo. Il film in questione si chiamava: "Avengers Endgame." Era un film che faceva parte dell' mcu, una saga di cui avrei dovuto guardare tutti i film per capirli, ma, spoiler, io ne avevo guardato soltanto uno prima di "Endgame" cioè "Spider-Man Homecoming", e lo avevo visto perché Nicola mi obbligò.
Misi il film, ma passarono cinque minuti e già era successo un casino. Persone che morivano, resuscitavano, tipi viola con i guanti. Insomma, guardai quei cinque minuti e subito lo tolsi.

Finalmente arrivò l'ora di andare. Ero gasatissimo, Federico al mio confronto non vedeva l'ora di tornare a casa. Appena arrivati, iniziai a sentire dell'ansia, ma non in senso cattivo, non vedevo l'ora di poterlo incontrare. Decisi di rimanere fuori, così lo dissi a Fede, e lui e il suo ragazzo entrarono, lasciandomi lì, in attesa di Giorgio. Passarono parecchi minuti, minuti che sembravano anni, anni infinitamente lunghi. Ma finalmente lo vidi, stava sull'uscio della porta ed era bellissimo. Forse anche più bello di come lo ricordavo. Quel giorno indossava una camicia bianca con dei pantaloni neri e delle converse, le indossava sempre quelle. Il ragazzo corse ad abbracciarmi e io subito lo strinsi forte. Gli alzai il viso verso di me, e notai che stava piangendo, ma si poteva benissimo percepire che fosse per la felicità.
<<Hey Giorgino>> Mi sorrise, un sorriso che mi sciolse.
<<Hey.>> Ricambiai il sorriso e iniziai ad accarezzarlo.
<<Come stai?>> Gli chiesi dopo qualche minuto di silenzio.
<<Adesso meglio. Tu?>>
<<Lo stesso.>>
<<Scusami.>> Se né uscì lui all'improvviso.
<<Per cosa?>> Gli chiesi asciugandogli le lacrime che stavano rigando quel viso tanto dolce.
<<Perché ti ho detto che...>>
<<Giorgio? Che ci fa lui qua?>> Era Ivan.
Se Giorgio dall'ultima volta che l'avevo visto era diventato ancora più bello, lui era davvero peggiorato. Sembrava una cazzo di falena, e non scherzo. Giorgio si staccò dall'abbraccio, e abbassò lo sguardo.
<<Sbaglio o ti avevo fetto di non dovergli parlare più? Come cazzo hai osato invitarlo?>>
<<E chi saresti tu per decidere chi è che deve invitare Giorgio alla sua festa?>> Gli risposi io, sottolineando la parola "sua".
<<Il suo fidanzato. So io cos'è meglio per lui, e con chi è meglio ceca.>> A quel punto guardai Giorgio, avrei voluto tirargli un pugno in faccia, ma mi contenetti.
<<Sai, è da ormai troppo che ci rifletto molto e finalmente, dopo tanto tempo di cazzate, ho capito che non posso continuare così. Non mi meriti, e fortunatamente l'ho capito prima che potessi fare qualcosa di troppo azzardato. Voglio stare bene, e con te mi è impossibile.>> Disse Giorgio alzando lo sguardo e guardandolo serio. That's my boy everyone.
Il ragazzo si avvicinò bruscamente a lui, ma io mi misi in mezzo.
<<Hai sentito il ragazzo? Forse è meglio che tu te ne vada.>>
<<Con te facciamo i conti dopo.>> Disse guardando Giorgio con un ghigno maligno, a quelle parole mi incazzai ancora di più, lo presi dal colletto della camicia e gli tirai un pugno. Stava per tirarmene uno a sua volta, ma fui più veloce e gliene tirai un altro, rompendogli il setto nasale
<<Alex, basta.>> Mi calmò Giorgio allontanandomi da Ivan.
<<Devi lasciarlo stare. Non è una tua proprietà. Non è una proprietà di nessuno.>> E detto questo Ivan se ne andò.
Quella sera, fu la sera più felice dopo ormai troppo tempo. Ci divertimmo un sacco, diedi il mio regalo a Giorgio e lui lo amò.

Passarono i mesi. Io e Giorgio eravamo tornati migliori amici. Mi aveva raccontato della sua anoressia, e io della mia bulimia. Ci aiutammo a vicenda, e io pian piano riuscii ad uscirne. Giorgio ancora no, ma era sulla giusta strada. La mia vita era finalmente felice, ma sentivo di aver bisogno di fare un passo avanti. Sapevamo sia io sia lui che non potevamo essere soltanto amici, ma decisi di dargli tempo per uscire da quel trauma che Ivan gli aveva procurato.
Arrivò San Valentino, e mi decisi a dichiararmia a Giorgio, di nuovo. Comprai dei fiori, che gli feci recapitare a casa con un bigliettino: "Buon San Valentino.
Ti amo.
Alex :D"

Giorgio's pov
Era San Valentino, la festa degli innamorati. Ero sul mio letto, stavo leggendo una storia intitolata "My pretty boy" Quando qualcuno bussò alla porta. Corsi ad aprire e davanti mi ritrovai un fattorino con in mano un mazzo di rose. Sorrisi, sapendo già chi me le avesse mandate. Lessi il biglietto, e come pensavo, era da parte di Alex.
Ringraziai il fattorino e posai le rose in un vaso, dopo di ciò mi vestii e corsi a comprare qualcosa per lui. Dopo una lunga ricerca, gli comprai un peluche a forma di gatto nero. Scrissi un piccolo bigliettino e lo misi nella busta, infine andai da lui.
Fu Federico ad aprire la porta. Appena mi vide non mi salutò, disse soltanto: <<Alex è in camera sua.>> E poi mi sorrise. Ricambiai il sorriso e lo ringraziai, poi corsi da Alex.
Entrai in camera sua, ci salutammo e lo abbracciai. Dopo qualche minuto gli diedi il mio regalo.
<<Non ce n'era bisogno.>> Mi disse mentre lo scartava.
<<Zitto.>> Ridacchiò e lo aprì. La prima cosa che prese fu il gatto, che appena vide urlò un "che carino" con una voce poco virile. Scoppiai a ridere, e lui mi seguì a ruota. Appena ci calmammo prese anche il bigliettino. Abbassai lo sguardo, un po' imbarazzato.
<<Ti amo.>> Lesse lui. Alex mi abbracciò forte. Fra le sue braccia tutto il mondo attorno a me svaniva, ero finalmente di nuovo felice. Ci guardammo negli occhi per un po', e poi, dopo tre anni, ci baciammo. Quelle fu seriamente la giornata più bella di tutte, perché dopo di quella io e Alex rimasimo insieme per molto. Circa fino a quando lui mi fece la proposta, quattro anni dopo. Proposta che io ovviamente accettai.
La nostra storia si conclude qui. Forse è troppo sdolcinata, a volte troppo triste, ma va bene così, sto con Alex, e questo è ciò che conta.

Angolo autore
non è uno scherzo guys, questo è il PENULTIMO CAPITOLO. eh già, la storia di Giorgio e Alex è conclusa, ma manca ancora un capitolo per concludere del tutto Happy Birthday. Detto questo spero che vi sia piaciuto il capitolo, ci vediamo domenica.

ps, c'è un piccolo spoiler di *nonsidicecosa*, se riuscite a capire cos'è vi do un bacio.

¿ʜᴀᴘᴘʏ ʙɪʀᴛʜᴅᴀʏ? ~thebadnauts~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora