XIX

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Il capitolo contiene scene di abuso sessuale, se siete sensibili siete liberi di non leggerla

Giorgio's pov
Stavo sul mio letto, come sempre. Non avevo la voglia di fare nulla, la mia vita era diventata ormai un loop: andare a scuola, andare a casa di Ivan, fare sesso con Ivan, tornare a casa e piangere. La notte non dormivo più, mia madre dovette iniziare a somministrarmi dei sonniferi per, appunto, farmi dormire. Parlando di mia madre, non sapeva nulla, ma l'aveva sicuramente capito. Non è proprio normale che i propri figli tornino a casa la sera tardi con dei lividi e un succhiotto nuovo. Penso che ci provò pure a parlarmi, ma ogni volta la tranquillizzavo dicendo che Fosse tutt'ok.
Quel giorno, come sempre, andai a casa di Ivan. Ormai mi ero rassegnato, ero ormai il suo giocattolino sessuale e avevo capito che la mia vita non serviva a nulla se non a compiacerlo. Arrivato a casa sua, mi aprii la porta e subito si fiondò sulle mie labbra e io non potei far altro se non ricambiare quel suo orrendo bacio. Era arrabbiato, lo potevo capire da come mi stringeva i fianchi. Me li stringeva forte, e avevo la sensazione che avrebbe potuto frantumarmi se avesse stretto poco più forte. I suoi genitori non erano in casa, quando andavo da lui non c'erano quasi mai. Dopo pochi minuti, di staccò dal bacio e mi fece entrare in casa sua, trascinandomi nella camera. Sapevo cosa stava per succedere, volevo scappare ma la paura di cosa fosse successo dopo mi obbligava a stare lì e a subire quella che per me era una tortura. Mi fece sdraiare, si stese su di me e iniziò a spogliarmi. Passò le mani ovunque sul mio corpo. Mi obbligò a fargli un pompino fin quando non mi venne in bocca. Mi venne da vomitare, ma mi tratteni e continuai a farmi usare da lui. Lo sentivo dentro di me, si muoveva e mi faceva male. Non riuscivo a trattenermi dall'emettere gemiti di dolore e le lacrime che cercavo di non far fuoriuscire mi stavano ormai rigando il volto.

Alex's pov
Io e Giorgia eravamo stesi sul mio letto, io stavo con il telefono mentre lei mi accarezzava i capelli. Cercava in tutti i modi di avere la mia attenzione e alla fine ci riuscì. Si sedette a cavalcioni su di me e mi baciò. Quel bacio divenne pian piano sempre più passionato, fino a diventare poi un vero limone. Posai il telefono sul comodino accanto al letto e continuai a limonarla. Ci staccammo soltanto per riprendere fiato. Sapevo che era tutto sbagliato, Giorgia a me non piaceva ma non volevo farla stare male. Non voglio entrare nella descrizione dell'atto, non mi piace parlarne, ma in breve: abbiamo scopato.
La mattina seguente subito raggiungetti Giorgia, che stava già in classe. Sembrava strana, molto diversa del solito.
<<Hey, amore.>> Le dissi sedendomi accanto a lei.
<<Oh, ciao Alex.>> Mi rispose.
<<Tutt'ok?>>
<<Si... No... Senti, devo parlarti.>>
<<Certo, dimmi tutto.>> Le sorrisi, volevo farla sentire a suo agio e non metterlw ancora più ansia.
<<Io... Cioè... So che forse mi prenderai per il culo, oppure boh... Penserai sia tutta una cazzata... Però... Io credo di essere lesbica.>> Sgranai gli occhi e la guardai shokkato, non sapevo se ridere o se... Ridetti. Cioè, sinceramente, non mi piaceva più Giorgia. Ok no, non mi è mai piaciuta. La ragazza mi guardò e non capì.
<<È tutt'ok, anzi, era da un po' che volevo dirti che non penso che tu mi piaccia per davvero.>> Le dissi e lei mi sorrise.
<<Davvero?>> Annuii.
<<In realtà... A me piace un ragazzo.>> Continuai, ed entrambi scoppiammo a ridere. Dopo quel coming out di entrambi rimanemmo buoni amici, s forse legammo di più di quando stavamo insieme.

¿ʜᴀᴘᴘʏ ʙɪʀᴛʜᴅᴀʏ? ~thebadnauts~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora