Alex's pov
Le vacanze finirono, la scuola cominciò di nuova l'8 gennaio. Ma, dato che era un venerdì, decisi di non andarci quel giorno. Rimasi a casa da solo. Mio fratello aveva preso la mia stessa decisione, ma preferì passare la mattina con Nicola. Mio padre era a lavoro, iniziava molto presto e finiva tardi. Mia madre, invece, solitamente non lavorava. A volte, però, lavorava come bidella per sostituire dei bidelli assenti, e quell'8 gennaio era una di quelle giornate dove lavorava. L'avevano chiamata dal liceo scientifico dove andavo io, uno dei bidelli -cOlLabBoRaToRi sCoLaStIcI!1!1!1- si era ammalato, quindi mia madre dovette sostituirlo.
Quando mi svegliai, ero completamente solo. Rimasi circa un quarto d'ora a letto, mi alzai e feci colazione. Erano tipo le dodici e mezza, e si, feci colazione a quell'ora. Stavo sorseggiando il mio caffè quando mia madre mi chiamò.
<<Oh, che c'è mamma?>> Le chiesi appena risposi alla chiamata.
<<Senti, ale, ho scordato il portafoglio a casa. Puoi portarmelo?>> Sospirai.
<<Va bene mamma, sto arrivando.>> detto questo mi salutò e chiusi la chiamata. Finii di bere il caffè, andai in bagno, mi lavai e mi vestii.
Arrivato a scuola, rimasi un po' di tempo davanti a essa. Quel luogo mi portava alla mente troppi brutti ricordi. Aprii la porta e la prima persona che mi ritrovai davanti fu la professoressa di Latino. Era una puttana, nel vero senso della parola. La ebbi per tutti e due gli anni allo scientifico, e ad ogni verifica prendevo come massimo quattro e mezzo, alle interrogazioni ancora peggio. L'unica mia salvezza fu Giorgio, che riuscì a farmi prendere un sei che mi alzò la media e mi fece passare l'anno.
<<Oh, Angelucci, quanto tempo.>> Si avvicinò a me.
<<Salve...>> Accennai ad un sorrisetto forzato.
<<Hai cambiato scuola, vero? Come va? Tutto bene?>>
<<Si, tutto bene.>>
<<E tua madre?>> Proprio in quel momento riuscii a scorgerla prorpio dietro alla prof.
<<Sono qui proprio per lei. Mi scusi, ma devo andare.>> Detto ciò la lasciai lì, davanti all'entrata, mentre io andavo incontro a mia madre. Erano quattro passi, e mentre facevo quei quattro passi incontrai proprio lui: Giorgio. Era abbastanza diverso da quando mi aveva lasciato. Portava una felpa oversize nera e dei jeans larghi del medesimo colore, non portava più gli occhiali. Aveva il viso molto pallido e abbastanza sciupato, con delle occhiaie che facevano intendere che non dormisse da giorni. Sembrava più magro di prima. Sul collo aveva una macchia violacea: un livido, e accanto a esso c'era un'altra macchia, un po' più rossa di quell'altra. Il ragazzo non mi notò. Continuò a camminare per la sua strada con lo sguardo basso, mentre io stavo fermo immobile ad osservarlo. Rimasi lì a guardarlo finché mia madre non apparve accanto a me.
<<Alessandro? Tutt'ok?>> Mi disse facendomi quasi sobbalzare.
<<Oh? Si mamma, tutt'ok... Qua c'è il tuo portafoglio.>> Glielo passai.
<<Grazie amore.>> Mi diede un bacio sulla fronte e continuò: <<Puoi andare se vuoi.>> Io annuii e me ne ritornai a casa.
Arrivato a casa sentii una forte fame improvvisa. Presi un pacco di biscotti dalla dispensa e iniziai a mangiarli. Quel pacco ad un certo punto finì e io ne aprii un altro, e così fin quando non finii anche il terzo. Mi guardai attorno, tutto quel che c'era erano briciole e confezioni di biscotti ormai vuote. Mangiavo per soffocare i miei pensieri, ma mangiare così tanto mi faceva disgusto. Mi facevo abbastanza schifo e mi sentivo pure in colpa. Non sapevo perché, ma mi sentivo in colpa. Andai in bagno, mi accostai davanti al water e mi stimolai il vomito. Iniziai a vomitare tutti i biscotti che avevo mangiato, e appena finii mi sistemai, andai a pulire il disastro e ricomprai i biscotti, per non destare troppi sospetti.angolo autore
HEY GUYS.
allora, per un po' di tempo questo sarà l'ultimo capitolo di happy birthday, no non è finita, ma non avrò il tempo per continuarla. la storia riprenderà regolarmente giovedì 7 marzo. detto questo, boh spero che il capitolo vi sia piaciuto e ciao :D<3
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¿ʜᴀᴘᴘʏ ʙɪʀᴛʜᴅᴀʏ? ~thebadnauts~
Fanfiction"Alex mi abbracciò forte. Fra le sue braccia tutto il mondo attorno a me svaniva, ero finalmente di nuovo felice."