XXIV (last chapter)

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Tutti ci meriatiamo un lieto fine, anche i più cattivi.

Ivan's pov
Nella vita non ho mai fatto nulla di buono, ho sempre rovinato tutto, e mandato a puttane ciò che di bello avevo. Ho sempre avuto attacchi di rabbia, fin da piccolo. Ogni volta che mi arrabbiavo finivo per urlare contro chiunque cose orrende, e picchiavo chi mi avesse appena fatto insultare. A volte, li picchiavo così forte da farli da farli sanguinare, ma giuro, giuro che non era mia intenzione. D'altronde ho sempre avuto degli esempi orrendi in famiglia. Mia madre era un'alcolizzata depressa, mio padre spacciava, e quando i coglioni gli giravano picchiava sia me sia mia madre. L'esempio di amore che avevo, quindi, era contorto. Mi innamorai una volta, o almeno, così pensavo. Non era davvero amore, era più che altro invidia. Questo ragazzo si chiamava Giorgio, e quando mi "innamorai" di lui, era fidanzato con un altro ragazzo di nome Alex. Ero così invidioso della loro relazione fantastica che la rovinai, così minacciai Giorgio e lo io obbligai a stare con me. Pensavo di provare del vero amore per lui, ma dopo averlo costretto a stare con me, mi sono reso conto che la mia gelosia e il mio comportamento non erano segni di amore, ma piuttosto di possessività e invidia. Pensavo fosse normale, ma capii troppo tardi che non lo era. Giorgio era dimagrito un sacco da quando l'avevo conosciuto, e non era più felice come prima. Volevo farlo stare bene, ma nonostante ci provassi, mi arrabbiavo facilmente, e finivo per picchiarlo. Provavo più volte a farmi perdonare, ma mi veniva difficile.
Arrivò il suo diciottesimo compleanno. Quel giorno preparai per lui un regalo molto carino. Gli comprai un libro che sapevo volesse da tempo. Dentro scrissi una dedica, dove mi scusavo per tutto, e gli dicevo  che in realtà, ci tenevo veramente a lui. Ma scoprii che aveva invitato il suo ex, e io non ci vidi più dalla rabbia. Alex mi picchiò e Giorgio mi cacciò, così presi il libro e me ne andai. Da quella sera non lo vidi più.
Camminai verso casa, non sapevo se essere felice o meno. Infondo, adesso Giorgio poteva stare bene, ma io dovevo cambiare. Ero perso nei miei pensieri, ero completamente nel mio mondo, e non mi accorsi di aver fatto cadere il libro.
<<Hey scusa... Hai fatto cadere questo.>> Mi disse un ragazzo porgendomelo. Era poco più basso di me, con i capelli neri e ricciolini, e gli occhi castani. Portava gli occhiali, una semplice maglietta bianca e dei jeans neri.
<<Oh... grazie.>> Il ragazzo mi sorrise e io ripresi il libro.
<<Che libro è?>> Chiese lui tutt'un tratto. Rimasi a guardarlo, non sapevo sinceramente se rispondergli o meno.
<<Oddio, scusa. Me lo dicono sempre che dovrei smetterla di farmi gli affari degli altri.>> Disse lui prima di potermi fare rispondere. A quelle parole mi so stampò un piccolo sorrisetto spontaneo sul volto.
<<Si chiama "rosso, bianco & sangue blu">> Gli risposi.
<<Seriamente? Oddio è da un botto che lo voglio solo che non l'ho mai trovato.>> Mi sorrise e poi continuò. <<Sono certo che chiunque lo avrà sarà una persona fortunata.>>
<<Puoi averlo tu.>>
<<Cosa? Cioè, no. Non mi sembra giusto per quella persona.>>
<<Non preoccuparti... Prendilo.>> Il ragazzo rimase qualche secondo a pensarci, ma finalmente si convinse.
<<Grazie uhm... Cristo parlo così tanto che non ti ho neanche chiesto come ti chiami.>>
<<Ivan.>>
<<Mirko.>> Mi sorrise e poi continuò: <<Allora, grazie Ivan.>>
<<Non c'è di che.>> E detto questo ognuno andò per la sua strada.

Mirko's pov
Stavo rientrando a casa, quando notai che un ragazzo che stava camminando davanti a me, gettò a terra un pacchetto che sembrava tanto essere un libro. Corsi a ridarglielo, e così conobbi Ivan. Ivan era un po' più alto di me, aveva i capelli castani e gli occhi verdi. Quel giorno era vestito in maniera abbastanza elegante, sembrava dover andare ad un matrimonio sinceramente. Sembrava molto simpatico, e anche abbastanza carino, ma sfortunatamente fui così ritardato da non chiedergli l'instagram.
Passarono alcuni giorni, non avevo ancora aperto il libro, e mi sentivo anche un po' in colpa a farlo, ma da un altro lato, invece, volevo leggerlo. D'altronde, se l'aveva dato a me, un motivo c'era. Così mi lasciai andare e scartai il libro. Nella prima pagina, scritta a matita e con una bellissima calligrafia, c'era una dedica -se così la possiamo chiamare.
"Hey Giorgio, buon compleanno. So che sono stato un fidanzato di merda, ma ho paura di perderti. Non sembra, lo so, ma ci tengo a te, davvero tanto. Ogni giorno vivo con i sensi di colpa dati dal mio comportamento, ma ti prometto che cambierò. Non sarò più L'Ivan di una volta, e se vorrai, potrai pure tornare con Alex. Voglio solo vederti felice, e finalmente ho capito che per esserlo non puoi stare con me. Spero solo che tu non mi odi, e che capisca che non voglio veramente farti stare male. Ho esagerato, e me ne pento. Scusami, spero solo che con questo regalo io possa farmi perdonare.
Buon compleanno Giorgino♥︎"
Non so davvero il perché, ma mi commossi. I sensi di colpa aumentavano ancora di più, e così mi ostinai a riportare il libro a questo fantomatico Giorgio. Non sapevo che cosa gli avesse fatto Ivan, ma ero certo che dopo quella lettera lo avrebbe perdonato, e chissà, magari sarebbe anche tornato insieme. Non so perché, ma l'idea mi faceva sentire un po' triste.
Mi misi a cercare su Instagram il profilo di questo Giorgio, e finalmente, dopo anni di ricerca, lo trovai. Si chiamava "im.justgeorge" e aveva l'account privato, dovetti mandargli la richiesta e aspettare altri trenta minuti prima di potergli scrivere.

¿ʜᴀᴘᴘʏ ʙɪʀᴛʜᴅᴀʏ? ~thebadnauts~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora