Erano passate due ore ormai, ed Hermione stava ancora vagando sola sotto la pioggia incessante. Era fradicia, ogni centimetro del suo corpo era zuppo di acqua piovana. Stava tremando come mai in vita sua. Le sue labbra erano violacee dal freddo e le lacrime continuavano a mischiarsi con la pioggia che le cadeva sul viso, anche dopo due ore.
Vagava senza meta e stava cominciando a sentirsi sempre più stanca. La vista le si stava appannando, voleva dormire, solamente dormire. Forse era meglio tornare al castello, pensò.
Poi il nulla.
Si risvegliò al caldo, in un letto morbido, completamente asciutta.
Cos'era successo? Quanto tempo aveva dormito? E soprattutto, dove si trovava?
Le frullarono così tante domande confuse nella testa, così tanto che crollò nuovamente nel sonno.
Ma si risvegliò all'istante. Spalancò gli occhi e si guardò intorno.
La stanza aveva degli stendardi verdi e argento, ovunque troneggiava il simbolo dei Serpeverde. Si trovava in un letto a baldacchino dalle lenzuola verde smeraldo ed indossava solamente una camicia maschile coi colori dei Serpeverde.
'D-dove mi trovo...' balbettò lei, più a se stessa che a qualcuno, dato che la stanza sembrava deserta.
Ma dalla poltrona in fondo alla stanza, dov'erano poggiati i suoi vestiti da Grifondoro ad asciugare (anche se, a dirla tutta parevano ben più che asciutti), si alzò di scatto un ragazzo dai capelli platino.
Era Draco, si era appisolato davanti al fuoco scoppiettante. Indossava solamente i pantaloni e la cravatta era al collo, aperta. La camicia che indossava, con molta probabilità, era proprio la sua. Era stato lui a spogliarla e metterla nel letto.
Alla luce del fuoco gli occhi di Draco assumevano un colore caldo, i pettorali sembravano più prominenti e gli addominali ben definiti come mai prima d'ora.
'Draco?! Cos'è successo?' Chiese Hermione confusa guardandosi attorno.
Draco sorrise dolcemente e si sedette accanto ad Hermione sul letto a baldacchino.
'Era ora ti svegliassi...' cominciò il ragazzo.
'Quanto ho dormito?'
'Due giorni e mezzo'
Hermione sgranò gli occhi incredula.
'Eri svenuta sotto la pioggia quando ti ho trovato, erano passate quasi tre ore da quando me n'ero andato dai Tre Manici di Scopa. Eri fradicia, il tuo corpo era gelido pensavo fossi morta.' Raccontò Draco facendo cerchi col dito sulle lenzuola. 'Mi sono quasi sentito male, non poteva essere, cos'avevo fatto?! Era, ed è, tutta colpa mia...'
'Grazie per avermi salvata, Draco, ti devo la vita' sorrise Hermione.
Draco scosse la testa 'no, voi me l'avete già salvata il giorno della battaglia, nella Stanza delle Necessità...'
'Allora siamo pari!' Rispose Hermione.
Draco sorrise. '...Allora ho acceso un piccolo fuoco, ti ho preso in braccio e ti ho portata di corsa al castello. Ti ho portato qui, nella mia stanza, ho messo subito i tuoi vestiti ad asciugare e ti ho messo la mia camicia perché non prendessi freddo...'
'Grazie Draco ' sorrise Hermione, abbracciandolo. 'Ma gli altri sanno che sono qui?'
'Sì, mi hanno visto quando ti ho portato al castello, inoltre è passata la professoressa Mc.Grannit ad accertarsi che tu stessi bene, penso abbia riferito agli altri. Non ho dato a Potter e ai Weasley il tempo di fermarmi, ero troppo preoccuparto per te. In questi giorni, infatti, non ti ho lasciato un attimo. Ho sempre vegliato su di te.' Spiegò Draco. 'Scusami per come ti ho trattato, mi sento molto in colpa per tutto ciò che ti è accaduto. Ti piace la Weasley, non lo condivido ma lo rispetto. Promettimi solo che se ti dovesse far soffrire me lo dirai.'
'Ginny non mi vuole più ormai...' singhiozzò Hermione, abbracciando Draco, con le lacrime agli occhi. Draco ricambiò l'abbraccio accarezzandole dolcemente la testa.
'Non dire così, la professoressa Mc.Grannit mi ha riferito che la Weasley era preoccupatissima per te. Nonostante ciò la professoressa Mc.Grannit ha rispettato la decisione di non far entrare nessuno.'
'Davvero? ' singhiozzò Hermione, che stava abbozzando un sorriso in volto.
Draco assentì poi si frugò nella tasca. 'Questa è tua' era la collana che le aveva regalato Draco, solo che stavolta non era ne rossa ne verde, era di un bianco splendente e candido, così bianco che quasi accecava. 'Ho aggiustato la catenina che si era rotta, mi farebbe piacere la indossassi nel segno della nostra amicizia. Scusami ancora di tutto, davvero. So che potremmo iniziare di nuovo come buoni amici ' disse Draco guardando la collana, come se solo lei potesse capirlo.
Hermione assentì sorridendo e si protese verso Draco che le mise il ciondolo nuovamente al collo.
'Se ti senti in forze ora puoi tornare pure alla tua Sala Comune'
Hermione si alzò di scatto dal letto e si avviò verso la porta d'uscita del dormitorio, quando specchiandosi casualmente, si accorse di avere ancora solamente la camicia di Draco.
'E che cavolo, Draco! Potevi anche dirmelo che avevo ancora addosso la tua camicia!'
'Pensavo te ne fossi accorta!'
'Sì, ma me ne ero anche dimenticata!' Sbuffò Hermione, ma sempre sorridendo. 'Togliti quella faccia da ebete ed esci finché mi cambio, grazie!'
*
Erano passati appena una manciata di minuti ed Hermione si accingeva a percorrere il corridoio per arrivare alla sua Sala Comune. Durante il tragitto, però, vide Ginny. Anche lei vide Hermione e si bloccò in mezzo al corridoio con gli occhi lucidi.
Hermione era felice di rivederla nonostante avessero litigato.
Le corse incontro e l'abbracciò. E anche Ginny ricambiò l'abbraccio.
'Perdonami ' disse Ginny.
'No, scusami tu' rispose Hermione.
Ginny sorrise 'vuoi essere la mia ragazza? '
To be continued...