9. Ti dedico una vittoria

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Lydia

Così eccomi qui. Chi l'avrebbe mai detto che lavorando per La Foudre sarei finita sotto l'imponente palco per le premiazioni, sommersa da milioni di persone traboccanti di felicità.
Vedere la sua entrata, con l'andatura adesso più rilassata di prima, nel realizzare la sua vittoria, rende a pieno l'immagine di bellezza da dopo gara.
Lo stesso orgoglio dei tifosi e del team mi indicano l'intensità di quell'istante, tanto che mi spingo il più avanti possibile per poter vedere meglio il tanto acclamato Lord Perceval, come l'ha chiamato una ragazza mentre stringeva il suo berretto Ferrari.
Lui probabilmente non sa nemmeno che sono proprio lì davanti la transenna, a pendere come tutti dal suo fascino, irradiato dal suo sorriso, in quel momento genuino come non l'avevo mai visto.
Fiero di quel weekend indica il cavallino cucito sulla tuta rossa, all'altezza del petto. Perché nonostante abbia il supporto dei tifosi sia nei momenti alti che bassi, lui continuerà a contare solo su se stesso e sul valore che quel cavallo rampante costituisce per la sua vita.
Quando inizio a pensare che per me non ci sia alcuna speranza di farmi notare, lui stravolge per l'ennesima volta i miei pensieri, puntando il suo sguardo su di me.
E penso che si tratti di un gesto automatico quello di passare al suo sorriso furbo, ogni volta che entro nel suo raggio d'azione. Perciò eccolo lì, quasi come una sua dedica personale, solleva un'estremità delle labbra. Esattamente il gesto che mi fa sentire la ragazza più fortunata del mondo, perché ora so, che quello non lo dedica a chiunque.
Poi passa a farmi un cenno col capo rivolto al trofeo, che suppongo sia un suo modo di dirmi che le mie parole d'incoraggiamento prima della gara hanno funzionato.
Forse per questa gara gli serviva solo un po' di carica, al posto della fortuna.

Charles

Sono sul palco, sono sul serio al primo posto.
Non criticatemi, è la tipica sensazione che malgrado la si conosce già, verrà sempre percepita come per la prima volta in assoluto. Vincere è paragonabile ad usare sostanze stupefacenti, una vera e propria droga, che non ti basta mai. Non puoi più farne a meno dopo averne assaporata una.
Perciò tenere in mano quel trofeo mi fa sempre un certo effetto. Quell'affare quando ti passa tra le mani e le tue dita ne circondano le forme, ha il potere di elevarti, fino a pensare di poter entrare nella top ten degli uomini più importanti di questo pianeta.
Anche se vedere come tutti quanti, dai più piccoli agli adulti, vanno in visibilio tra urla e fischi è già la ricompensa a cui aspiro ad ogni Grand Prix.
Quando ho tagliato il traguardo ho esultato allo stesso modo di quando mi guadagnai la mia prima vittoria in Formula 1. Poi senza spiegarmelo, affianco alla vittoria si materializza un altro desiderio, quello di lei. Inspiegabile e imprevedibile allo stesso tempo.
Appena uscii dalla vettura, sperai che lei fosse lì, che corresse ad abbracciarmi come con Lando, il giorno prima. Ma niente è andato come volevo, o per lo meno una parte, poiché mi trovo sul gradino più alto del palco, con ancora qualche goccia di sudore di troppo e un trofeo alzato sul mio capo. In modo che tutti possano vederlo.
Sotto quel cielo rosso vivo per la pioggia di coriandoli, provo ad individuare la sua figura. Il mio cuore che già batteva imperterrito per la vittoria, ora al pensiero di Lydia raggiunge il massimo della velocità possibile.
Nonostante lei parteggiasse per Norris, sapevo di trovarla proprio lì. Tra la folla, ad esultare per me.
Infatti ero pronto a scommetterci sin dall'inizio, perché lei malgrado le scuse che mi rifila sui suoi sentimenti, in realtà non è così brava a nasconderli. Dunque non si sarebbe mai persa il momento in cui incorono l'ennesima vittoria.
La vittoria che le ho dedicato.

Dopo strette di mano, foto e festeggiamenti nei box con l'intero team, racimolo le mie cose e mi dirigo alla mia macchina.
Chiudendo la portiera ogni genere di suono rimane fuori dall'abitacolo, mentre a regnare sovrani ci sono i miei pensieri e il silenzio assordante. Mi ricorda le profonde nuotate a mare, in cui la pressione ti tappa le orecchie e finché non fai ritorno alla superficie dell'acqua, non senti assolutamente nulla.
Ma almeno avere le orecchie ovattate mi fa piacere questa volta, mi fa capire quanto significhi tutto questo per me. Mi fa capire quanto vale realmente il rumore che mi segue ad ogni passo; mi riferisco alla folla che urla il mio nome, ad una trombetta per fare il tifo dagli spalti, al rombo del motore quando si riscalda prima della partenza o le indicazioni degli ingegneri trasmesse direttamente alle orecchie. Potrei continuare questo elenco all'infinito.
Nonostante il gradevole silenzio e la stanchezza che comincia a farsi sentire, percepisco ancora una quantità irrisoria di energia estendersi fino alle dita delle mani. Accendo la radio che apprezzo, specialmente quando sono solo, perché asfalta il sovrappensiero. Così la canzone diventa la mia compagna di viaggio fino a casa mia, tra l'altro ricoperta da un tappeto di tifosi che al mio arrivo decidono di prolungare la premiazione fino a qui.
Dopo aver portato l'auto a passo d'uomo con estrema difficoltà tra la folla, riesco ad entrare nell'area parcheggio dell'edificio. Firmo cappellini, modellini, magliette e scatto foto con più gente possibile prima di raggiungere l'entrata.
E lì, proprio poggiato sullo zerbino, esattamente come l'ultima volta, vedo la nuova edizione del giornale in cui scrive Lydia. Ormai è inevitabile il collegamento che faccio a lei quando guardo un giornale. Ne vedo uno e subito il mio pensiero va all'unica ragazza che riesce a mandarmi fuori di testa; non è semplice da ammettere per me, ma più cerco di chiudere la sua immagine in uno dei piccoli cassetti della mia mente, più lei si palesa con maggiore insistenza lasciandomi del tutto disarmato. Disponibile a farmi manipolare da lei nei modi più impensabili, perché in fondo, è di lei che stiamo parlando.
Così raccolgo quel giornale da terra e lo aggiungo alla pila sul tavolo in cucina, dal momento che leggere i suoi articoli mi comincia ad intrigare particolarmente.

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