Una situazione particolare

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... La testa abbassata sui libri, il mio stupido cervello su quelle pagine nonostante un ragazzo mi stia fissando. Certo.. Io sono la ragazza piú carina della scuola... Tutti mi adorano.. Ho tanti amici e tutti i ragazzi si comportano gentilmente... Ma certo.. Io ho tanti amici... Non sono mai sola... Io... Bella e intelligente... I capelli biondi a caschetto e gli occhi chiari, verde nel rame... Certo... Tutti mi trovano simpatica... Il mio mondo carino in cui i professori sorridono e ho bei voti... I miei genitori fieri di me... E molto amore... Certo.
Io ho tanti amici... Non sono mai sola...
*****
O forse sí...
"Signorina Leyter.. Vorrebbe rimanere a dormire sul libro di letteratura tutto il giorno?"
Ecco il mio VERO mondo... E sono completamente l'opposto di ció che ha descritto la mia mente in preda ai sogni. Certo... Tanti amici.. Come no... Tantissimi... Tant'é vero che sono sola... Mi sento depressa... I ragazzi mi odiano per il mio carateraccio: testarda, ribelle e talvolta ,se mi gira, gentile e coccolosa... le ragazze mi schifano lo stesso... Purtroppo mi ritrovo lo sguardo dei ragazzi sul mio aspetto e sul mio fisico e la cosa é fastidiosa.. Molto... I capelli non sono corti ne biondi ma lunghi e castano chiaro... Mentre i miei maledetti occhi sono castano scuro... Come potete vedere sono l'opposto del tipo che vi immaginavate di me.
Il mio mondo é brutto e deprimente... Vivo con le mie cuffiette come fossimo sposate e con i miei libri a cui sono disperatamente devota... Asociale... Direte... Ma non é cosí e per quanto mi sforzi a cercare un'amica beb presto dopo qualche giorno mi snobbano.
Che vita triste! Depressione...
Eppure con la venuta di questo nuovo ragazzo... Come si chiama... Ah sí Woods... Sono ancora piú ignorata siccome tutte le ragazze sbavano per lui... A sembra un tipo un po' sulle sue riservato e misterioso... Quando ho cercato di far conversazione mi sono ritrovata sola... Mi aveva IGNORATA... Cosí ho deciso di ignorare anche io lui... Eppure.... Eppure mi ritrovo il suo sguardo sulla mia schiena...

Faccio finta di nulla mentre borbotto scuse al professore. Quello ritorna a spiegare... Ne approfitto per girarmi indietro a guardare Woods. E invece di trovarlo a guardarmi quel bastardo mi sorride. "Che cazzo mi guardi?" bisbiglio adirata.
Lui mi fa un sorriso metá nel divertito e maligno... Alza la mano. "Si... Signor Woods?"
"Professore, Leyter mi disturba!"
Cosa?? Ma che razza di bastardo. Mi sorride malevolo e sussurra un "Divertiti" mentre io senza scompormi troppo mi alzo dal posto protestando: "Professore, veramente é il Signor Woods a darmi fastidio..."
"Mi dispiace Signorina Leyter... Dopo verrá nel mio studio e ne parleremo... Ora torniamo alla nostra lezione" il professore ritorna a spiegare. Mi siedo e mi volto verso Woods con il viso rosso di rabbia. Lui mi sorride innocente mentre piano ritorna a guardare il libro di testo. Il gomito appoggiato sul banco e il palmo della mano sotto il mento a reggerglia testa. Lo squadro con odio e gli faccio la linguaccia... La mia pazienza ha un limite e lui me la pagherá cara. Woods solleva appena lo sguardo dal libro e accenna un sorrisetto che vorrei strappargli da quel bel visino d'angelo. A me piace... Mi fa il subconscio. A me no. Rispondo girandomi avanti e guardando il libro cercando di seguire o almeno far finta di seguire. Ecco che poco dopo suona la campanella.
Afferro la mia borsa e mi preparo a cambiare classe... Mi avvicino al mio armadietto grigio in corridoio. Lo apro e poso il libro di letterattura raccogliendo invece il libro della materia che personalmente detesto di piú: LA GEOMETRIA. Lo infilo nella borsa ed essendo un mattone quel libro mi ritrovo la schiena in fase di esercizio fisico. Quel libro é ottimo per difendersi... Ucciderebbe una persona se colpita alla testa. Ritorno in me e prendo anche il libro dell'ora dopo. Chiudo l'armadietto e ripongo le chiavi,.e faccio per girarmi ma mi trovo Woods davanti.
"Che vuoi?" chiedo acida. Lui mi incastra tra gli armadietti mettendo entrambe le braccia ai lati e intrappolandomi tra l'armadietto e il suo corpo. "Ascolta Leyter... Se non ti comporti in modo decente con i superiori come il sottoscritto ti rovineró la vita. Non capisco perché ogni volta che guardo una raggazza quella arrossisce e abbassa gli occhi. Tu.. Per qualche strana ragione, non lo fai." sussurra al mio orecchio. Migliaia di ragazzi venuti nel cortidoio ci osservano.
"Semplicemente perché ti odio!!"
lo aggredisco tempestando di pugni il suo petto. Con un ultimo tentativo di spinta lo allontano. "Ti consiglio di starmi lontano Woods" mormoro malvagia. "Ma che paura... Sto tremando!" mi fa lui sarcastico. Poi il suo sguardo si posa sulla borsa semiaperta che mostra il libro all'interno. "Oho... Guarda qui... La tua materia preferita, Leyter... GEOMETRIA!" continua con ironia. Chiudo la borsa con uno scatto e mi avvio senza parlare verso l'aula. Sento dietro di me i sospiri delle fan di quell'idiota. Ho deciso... Di ignorarlo davvero. Cosí magari la smette... Sará la materia che piú odio ma senza di lui sono tranquilla. Mi siedo al solito posto e inizio a fantasticare come mio solito. Ed ecco arrivare la professoressa. Semto le gambe tremare. Calma... Mi impongo. La professoressa prende posto e ci squadra tutti con odio. Questa professoressa ci odia. L'unica cosa che ama é bocciare i poveri alunni indifesi.
Per questo: Respira! Inspira... Espira.... Inspira ed espira. "Leyter... Tu..." non termina la frase perchè in quel momento entra Woods. "Professoressa, il professore di letteratura ha solo un'ora libera... E vuole parlare con Leyter" La prof mi guarda severa e poi mi fa cenno di andare. Esco con Woods. "Il professore mi cerca?" chiedo abbassando la testa. "No... Ti volevo parlare"
"Sei stupido o cosa? Non dovresti intervenire..." mi zittisce poggiando un dito sulle mie labbra. "Non qui cretina!" mormora. Mi prende per mano e mi trascina contro la mia volontá in una marea di corridoi. Lo seguo impotente cercando di capire dove voglia portarmi. Dopo capisco che la sua meta é il bagno maschile. "Fai silenzio!" mi impone facendomi entrare insieme a lui in una delle porte. Il bagno é stretto, tanto stretto che ci ritroviamo vicinissimi. "Cosa vuoi?" sibilo fibgendo di non accorgermi della distanza cosí poca. "Prima di tutto ringraziami... Ti ho salvata dalla Geometria e dalla prof assassina"
Sbuffo irata. "Grazie" borbotto infastidita. "E poi" avvicina il suo volto al mio e siamo ad soffio di distanza. "Mi chiedevo che per me non ci sarebbe stato problema se qualche volta avresti voluto usc-" non termina la frase perchè sono io che lo zittisco con un'occhiataccia. "Sei stato tu a dire di volermi rovinare la vita... Quindi no.. Non sono scema Woods!" lui rimane spiazzato. Faccio per uscire ma mi blocca il braccio. "Ho saputo del tuo concorso imminente dei balli di coppia che farai a scuola stesso. Chi inviterai?"
"Fra due settimane si... E durante il ballo scolastico. Inviteró sicuramente un ballerino non illuderti. Non chiederó certo a te" dico acida spingendolo via. Apro la porta ed esco. Mi avvio a grandi passi verso l'aula e a giudicare dall'orario, scopro che per trovare il bagno e la chiacchieratina mi ha fatto perdere mezz'ora. Tuttavia non me ne importa un granchè.
Ma chi si crede di essere? Il migliore di tutti? Invitarmi ad uscire dopo avermi fatto passare una punizione e detto di rovinarmi la vita. E poi...
Il ballo... Lui? Ma se non é nemmeno un ballerino. Ce ne sono migliaia di ragazzi e lui non é l'ombelico del mondo... All'ultimo devio il percorso decidendo di dirigermi verso lo studio del prof. di letteratura. Arrivo in poco tempo. Sulla porta c'é scritto a caratteri cubitali: STUDIO MERINI. Busso. Sento un "Avanti" e entro all'interno. "Professore..." dico intimidita. Entro e mi siedo di fronte al prof. Il professore era chino su dei fogli e probabilmente leggeva. Al mio arrivo solleva la testa e mormora stupito: "Leyter... Non ti aspettavo ora!" Abbasso la testa. "Ti avrei chiamata io" continua lui. "Scusi, Professore... Pensavo all'ora libera che avevate"
"Non ti preoccupare!" dice il professore scuotendo la testa. "Amber" Sollevo la testa alla velocitá della luce. Il mio nome? Da quando mi da del tu? Penso..
"Senti... Amber... Sei venuta qui per parlare di oggi in classe... Ti ascolto!" "Professore Woods... Mi ha accusato ingiustamente... Non era vero. Lui..." protesto alzandomi. "Calmati!" mi impone il professore "Ti credo".
"Spiegami un po' cosa é successo e forse non avrai la punizione!!"
Ingoio amaro. La veritá. "Lui.. Mi fissava... E la cosa era irritante cosí ho deciso di... Girarmi dietro e chiedergli il motivo ma lui mi ha sorriso... Si é alzato e vi ha detto quella cosa..." dico arrabbiata. Il professore mi fissa tranquillo. "A quanto pare alla fine il Signor Woods ti ha giocato un brutto scherzo. Puoi andare Amber e che non si ripeti piú questa situazione." dice posando di nuovo lo sguardo sui fogli. Mi alzo e vado per aprire la porta ma la voce del prof mi blocca. "Ti prego ... Cerca di essere attenta in classe e di non dormire..." dice seccato poi mi fa un saluto e riprende ad immergersi nella lettura di quei fogli. "Ah... Perdonami... Ho saputo del ballo scolastico dove parteciperá un giudice per la coppia che ballerá meglio... Ci saranno anche altre scuole che verranno a ballare qui ... Conto su di te... E su chiunque tu abbia invitato" mi dice in tono rassicurante. Sorrido e lascio lo studio. Guardo l'orologio. É passata l'ora di Geometria. Sospiro felice. Mi dirigo verso l'aula e la trovo facilmente. Busso tanto per annunciare la mia esistenza ed entro. Ma vedo Woods in piedi accanto alla professoressa a spiegare qualcosa. Tutti mi guardano. Vado al mio posto e mi siedo. Noto che tutti tornano a guardare Woods interessati pendendo dalle sue labbra. Guardo i miei compagni e vedo che hanno giá chiuso i libri. Inizio a posare anch'io e poi a malincuore rivolgo la mia attenzione a Woods che intanto ha rioreso a blaterare. "... Come dicevo il ballo sará fra due settimane e tutti coloro che vogliono partecipare al ballo basta alzare la mano e io segneró i vostri nomi. Parteciperanno anche dei ballerini professionisti insieme ad altri di altre scuole siccome ci sará il giudice di questo concorso sui balli di coppia. Tutto chiaro?" termina Woods guardando me. "Alzi la mano chi vuole partecipare." quasi tutte le donne alzano la mano e pochi ragazzi. Io mi unisco a loro. La professoressa mi guarda per la prima volta felice. "Se parteciperai Leyter... Mi raccomando vinci! Tutti i professori hanno scommesso su di te!" "Questo per me é una specie di concorso... Mi auguro di riuscire a farcela" mormoro arrossendo. "Allora mi auguro che tu sia ben preparata e abbia scelto il tuo compagno. Il giudice sará molto severo anche sull'aspetto!" dice la professoressa tornando severa e guardandomi. Woods nel frattempo ha segnato i nostri nomi. "Come ultima cosa posso dire che queste due settimane non avranno lezioni normali... Ma siccome il nostro preside ci tiene alla bella figura useremo la palestra che decoreremo per bene gli ultimi giorni. E consiglio a tutti i ragazzi di scegliere con cura chi invitare e farlo prima che altri lo facciano prima di voi!" dice facendo un inchino e sparendo oltre la porta. L'ora suona e la professoressa si alza eccitata. "Ragazzi.. In mensa muovetevi. Leyter... Muoviti a posare i libri." mi dice severa avviandosi verso la porta. Tutti si alzano eccitati al massimo e a gomitate si fanno spazio uscendo fuori e dirigendosi verso la mensa. Esco e poso in fretta i libri nell'armadietto. Bene... Io non sono un'esperta... Mi dico scoraggiata. I corridoi si affollano in fretta e piano sciamano verso la mensa. Sono l'ultima. Con la faccia da funerale cammino lentamente verso la strada. Incontro il professore di letteratura che non mi calcola scappando veloce invece in palestra. Ecco la porta. La spingo ed entro. C'é una confusione enorme. Un vociare che spacca i timpani. "Ho sentito dire che Leyter sia davvero la piú brava a ballare in tutta la scuola!" mormora una ragazza ad un gruppo. "Leyter non é male! Potresti invitarla!" mormorano invece tra loro i ragazzi. Sento le voci concitate di tutti sul ballo e su di me. Non appena mi notano tutti ammutoliscono. Mi avvio accanto a una ragazza ma lo sguardo di tutti mi segue. Sento lo sguardo dei ragazzi su di me. Sento una voce sconosciuta gridare: "Leyter é vero che sei una ballerina esperta?" mi blocco. Non io non io... Non... Mi si secca la gola. "Ascoltatemi tutti! Non posso dire di essere un' esperta" momento di suspance. "Ma si... Me la cavo... Sono un'allieva..." Ingoio. Nooooooooo cos'ho detto... Mi avvio accanto verso il bancone a ordinare il pranzo. Le occhiate continuano a seguirmi.
Un mormorio si alza appena trovo un tavolino. E i gruppi ricominciano a parlottare. "Chi volete vi inviti??" chidevano le ragazze radunate tutte nell'ala destra della stanza. Invece i ragazzi nel lato sinistro. Intravedo quello sbruffone di Woods. Lui nota il mio sguardo e ricambia l'occhiata. "Il ballo sará fantastico!!" sento i gridolini eccitati delle ragazze. "A me piace Leyter... Direi che decideró a breve!" dice ad alta voce uno dei ragazzi. Lo sento subito e rabbrividisco. Per il ballo ho bisogno di un ballerino. Faccio per iniziare a mangiare ma... Molti ragazzi si avvicinano al mio tavolino. Mi preparo ad una serie di domande. Sbuffo annoiata appena i ragazzi quasi in fila mi chiedono informazioni del concorso. E su di me.
*****
Ora é l'ora della mensa eppure mi sembra di essere andata in guerra. Sono stanchissima. Visto che tutti i ragazzi non fanno altro che chiedere sempre le stesse cose e mi trovo con la testa appoggiata sul tavolino con il vassoio ancora pieno di cibo che non ho avuto il tempo di mangiare. Rialzo la testa sentendo delle mani posarsi sul tavolino: Woods. "Che c'é? Non sono in vena di litigare ne a rispondere ad altre domande o inviti." mormoro stanca. "Questo é il mio tavolino... Devi sparire!" mi dice in tono altezzoso. "Guarda che mi ci sono messa tipo un'ora fa!! E poi....Cos'é di tua proprietá? C'é scritto il tuo nome sopra? Ci sono tanti altri tavoli. Quindi... Vattene tu..." dico acida recuperando un po' di energia."Sappi che ora abbiamo finito la nostra riunioncina e ora vado a prendere il mio pranzo!" gli faccio la linguaccia. "É il mio... Devi andartene tu!" mi dice lui malevolo. Sono giá stanca... Mi alzo. "Tieniti il tuo stupido banco... Me ne andró io. ALTEZZA.." calco la parola 'altezza' mi alzo. "Vedo che hai imparato il rispetto Leyter!" mi fa canzonatorio "Fottiti!" mormoro tra me. Mi sistemo in un altro banco libero e non occupato da snob-stronzi... E non facciamo nomi ( Woods)... Sbuffo annoiata. I miei minuti di silenzio dovuto al cibo che non voglio mangiare passano subito.
E mentre con aria depressa mi deprimo per essere sola soletta, sento qualcosa di leggero colpirmi la testa e rimbalzare sul banco. É un bigliettino di carta appallottolata. Lo prendo e alzo lo sguardo. Nessuno sembra aver notato niente. Alzo le spalle e lo apro.

SEI MIA

???? mi fa il subconscio. Che vuol dire?? In che senso?? Mio Dio... Deve essere stato un ragazzo a mandarmi questo coso. Riappallottolo il pezzetto di carta e lo getto nel cestino.
Quando faccio per ritornare al banco mi trovo di nuovo quel coglione di Woods davanti. "Che vuoi ancora? Sua Altezza desidera pure questo tavolino??" lo aggredisco sedendomi"Leyter..." mi guarda serio.
"CHE VUOI?!" "Sei fidanzata?"
... "Ma sei malato? No... E non succederá mai!!" "E allora cos'era quel bigliettino??!" dice divertito. Merda! Lo ha notato...
"Non sono affari tuoi..." Ride. "Non vuoi farmelo sapere perché hai paura di me o perché..." avvicina le labbra al mio orecchio. "Ti dá fastidio che lo sappia?" mormora. Immediatamente sento un odore improvviso. Un profumo particolare, il SUO profumo di pelle... Shampoo... con un accenno appena di sudore. Il cuore accellera di un battito. Uhm? Che mi prende? Mi avvicino a mia volta sussurrando io al suo orecchio. "E se non fosse nessuno dei due? E se fosse che non esiste un ragazzo?" Lui mi sorride. Si allontana. A malincuore il profumo svanisce piano. Arrossisco.
"La scuola non é posto per flirtare, Jeff!" un ragazzo posa le mani sulle spalle di Woods. Jeff? É... Il suo nome? Woods volta appena la testa. Si porta una mano alla cravatta blu scuro spostata e la aggiusta. "Cosa vuoi? Lei? Non credo nemmeno si possa considerare una ragazza...!" risponde malevolo al giovane. Quest'ultimo mi guarda e sorride. Sorrido sforzatamente a mia volta. "Jeff... É una ragazza .. Ha la gonna...!" Che modo bruto di riconoscere una donna... Penso tra me. "Penso che si noti subito che io sia una ragazza... Dal viso... E dai capelli!" dico alzandomi e sistemandomi una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio. Afferro la borsa e me la metto in spalla. Il ragazzo si allontana. Woods lo saluta velocemente e prima che possa andarmene la sua mano mi blocca il polso in una stretta ferrea. "Aspetta..." rimango immobile in attesa "Hai dimenticato questo!" mi mette in mano il telefono poi sparisce. Solo dopo poco mi accorgo che appare un messaggio sul display del telefono.

Fuori scuola... Ti aspetteró...

Spengo il cellullare. Chi é?
Mi avvio a grandi passi verso gli armadietti in corridoio. Nel dirigermi alla meta ,sento dei rumori acuti e strani provenire dalla palestra e immediatamente ricordo il professore di letteratura dirigersi lí di gran fretta. "I professori si dirigano in palestra immediaramente..." sento l'altoparlante e la voce del professore di letteratura. Che succede? Non dovrei immischiarmi ma ormai ci sono giá dentro. Mi avvio all'entrata della palestra... Non appena entro uno spettacolo raccapricciante mi attende: una ragazza distesa a terra la divisa coperta di sangue, al lato accanto un enorme coltello insanguinato. Non riesco a vedere altro perché serro gli occhi disgustata. "Leyter che ci fa qui?" il professore di letteratura era giá in palestra da tempo ma la mia mente si era rifiutata di vederlo. "P-professore... la ragazza ...!" balbetto sotto shock riaprendo a fatica gli occhi "Lo so... Per questo ho chiamato i professori... " risponde il professore allarmato avvicinandosi al cadavere. "É morta... vero?" chiedo avvicinandomi di mia volta. Il cuore perde un battito. La risposta é piú che ovvia ma mi rifiuto di accettarla. "Si... É morta ...!" la gola mi si secca. "Ma... Professore... Chi puó essere stato? Chi farebbe una cosa del genere?" mi accovaccio a terra accanto alla giovane. Il professore scuote la testa come a dire: Non ne ho idea. Rivolgo la mia attenzione alla vittima. La divisa é completamente rossa sangue e il viso sembra deformato: ai lati della bocca ci sono due tagli sanguinanti che si prolungano fino alle guance che trasformano il ghigno di paura in un sorriso inquietante. Rabbrividisco all'istante. Ad aggiungere l'aura di terrore, sono anche i suoi occhi vitrei e senza sguardo nonostante siano spalancati é come se non vedessero nulla. Guardo le sue mani pallide come il suo volto. Afferro una mano della vittima: come pensavo non é del tutto gelida. "Professore deve essere morta un'oretta fa..." mormoro stringendole la mano tra le mie dita. Sento qualcosa tra le sue dita. Lo tiro fuori. É un biglietto arrotolato. Sento un brutto presentimento. Lo srotolo.

Aspettami in palestra

Col cazzo proprio... Commenta il subconscio. Il mio cuore peró si ferma e sento la capacitá di parlare svanire: questa é la stessa identica grafia di colui o colei che mi ha mandato quei biglietti. La stessa grafia del primo biglietto che mi ha mandato. Sento l'aria non voler entrare nei polmoni. Perché colui o colei che ha mandato quel biglietto alla ragazza, é l'assassino e la sua prossima vittima potrei essere io.

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