Geloso?!

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Siamo andati a dormire io, lui e Sefy insieme nello stesso letto.
La stanchezza ha avuto la meglio e senza che ce ne accorgessimo eravamo Sefy in mezzo a noi due abbracciata a me. Ma la piccola spesso tentava di accarezzare Jeff che si scostava mugugnando un: "Non osare toccarmi bestiola"
Dopo aver parlato che siamo crollati tutti su quel letto singolo, ammassati l'uno sull'altro. In questo mondo é inverno credo. Fa freddo. Non lo sento con loro accanto a me. Jeff emana piú calore di una stufa a gas. Sospiro. Un tepore che non vorrei mai abbandonare.
Sporgo una mano a toccare Jeff che mi lancia un'occhiata obliqua. Sorrido tra me e me.
Non so perché sono felice. Mi sento rincuorata. Avremo piú possibilitá insieme di trovare gli altri e la Gilda. Se riesco a trovare risposte, tutto si sistemerá. Ne sono certa.

Mi sono riaddormentata ancora. Dannazione.
Quando riapro gli occhi sento la manina di Sefy che prende la mia.
"Ciao Sefy!"
"Mamma!! PAPÁ!" la piccola si stacca da me per accucciarsi vicino a Jeff che ancora non si é ripreso del tutto dal sonno.
"Lascia dormire papá, Sefy!" Le sposto una ciocca di capelli dietro l'oreccchio. Sefy non é spaventata dall'aspetto di Jeff. Dal suo sguardo e dai suoi tagli reagisce come se non ci fossero. Lo adora! E a me viene da ridere. "Papá é tanto caldo" protesta lei rifiutandosi categoricamente di allontanarsi.
Un lieve capogiro mi colpisce costringendomi a tenermi salda al legno del letto.
"Mamma?"
Scuoto la testa per poi girarmi verso di lei con un sorriso.
"Sto bene!"
Mi alzo. Non é un buon segno questo mal di testa oppure sono io a farmi i film?
"Vado in bagno, Sefy "
Ammesso che ci sia il bagno! Ragiono tra me e me. Dunque scendo dal letto e mi avvio alla cieca ad esplorare la casetta.
Trovo la "sala delle torture" dove per poco non ci rimettevo la pelle, una piccola e modesta cucina con un tavolino abbozzato, affianco il bagno. Quindi quattro camere in tutto. Entro nel bagno e chiudo la porta alle mie spalle.
É un bagno un metro per un metro con la tazza ed una vasca sembra. Non so come ci entrino entrambi in questo stanzino delle scope.
Ho nuovamente un capogiro che mi costringe a terra. Mi tengo la testa tra le mani. Mi costringo a respirare lentamente per cercare di riprendermi. Mi sento scuotere eppure qui sono ferma.
"Amber perchè non ti svegli??" Sento una voce alquanto disperata. Mi sto trascinando verso l'altra realtá, verso Amber abbandonando momentaneamente Ayda.

Come reagireste se apriste gli occhi e vi trovereste davanti il viso di qualcuno che cerca di vedere se siete in vita? Magari questo appoggia il viso sul vostro petto per sentire il cuore?
La mia reazione é stata piú o meno dopo due secondi ed é stato questo:
"AHHHH! STUPIDO" ho urlato nel suo orecchio e l'ho allontanato da me con uno spintone.
Divento rossa fuoco. Quel maniaco! Ha appoggiato il viso sul mio petto.
Jeff é confuso piú di me. "Non urlarmi nelle orecchie!!" Ribatte lui portando la mano a coprire l'orecchio. "Mi hai rotto il timpano."
"Che stavi facendo??"
"Non stavo facendo niente. Perché ti preoccupi tanto?! Stavo controllando il tuo battito cardiaco" risponde lui reggendo le occhiate in cagnesco mie.
"Pervertito"
Lui sbuffa. "Perché devi essere sempre sull'attenti? Ero preoccupato per te. Non ti svegliavi. Sembravi morta!"
Mi blocco. Sono tentata di credergli. So dopotutto che lui mi ha scosso nel sonno. Ha detto quella frase.
Si, forse era preoccupato.
"Una persona normale non si addormenta in continuazione... Sei per caso narcolettica o cosa?"
"Ma no! Cosa vai a pensare... Sto bene! Sono viva!" È riuscito a calmarmi ed a tranquillizzarmi. Perfino il bruciore sulle guance sembra alleviarsi e la mia posizione difensiva si scioglie.
Non mi piace ammetterlo ma mi fa piú che piacere il fatto che si sia premurato che stessi bene.
Mi lascio andare ad un piccolo sorriso a fior di labbra.
"Beh... Per fortuna stai bene. Questo importa." Si alza dal letto. "Eri preoccupato, eh? Che cucciolo!" Lo prendo in giro io.
Mi lancia un'occhiata.
"Si ero preoccupato" lo ha detto con una serietá unica. Cosa? Non mi sarei mai aspettata una risposta cosí diretta e seria.
"Soprattutto perché ti cercava la prof e non volevo beccarmi una sua sgridata per colpa tua che sonnecchiavi beata. Giusto perché tu lo sappia."
EH? Rimango sbalordita da ció che ha aggiunto.
Ed io che ho creduto che lui VERAMENTE fosse preoccupato per me. Lo ha fatto solo per non beccarsi una sgridata dalla prof. Ovviamente. Che stupida sono!
"Embé? Cosa vuole la scuola?" Dico con abbastanza nervosismo nascondendo in questo tono burbero la mia delusione
"Hanno parlato del ballo scolastico... Tu te ne sei ricordata vero Amber?" Chiede lui sogghignando. IL BALLO!! O MIO DIO! LO AVEVO DIMENTICATO IN PREDA A TUTTO.
"IN PREDA A TE L'AVEVO DIMENTICATO! QUANDO C'É??"
Lui ridacchia sotto i baffi (che non ha).
"Stasera"
Mi passo le mani tra i capelli. "No! Sono morta!!" Mi copro la faccia.
"COME FACCIO?"
"Hai quattro ore circa prima che inizi. Ti conviene pensare ad una soluzione. Io non ti aiuteró" alza le mani lui in segno di resa. "Avevi ragione tu ricordi? Avevo chiesto di essere il tuo accompagnatore ma tu hai detto che NO! Volevi un vero ballerino. Dunque ora non lamentarti se sei nei guai e non ti daró una mano." Ls mia mente cerca di macchinare una soluzione. "Non ho scelta. Non ho bisogno del tuo aiuto. Chiameró Ryan" Afferro il cellulare. Cerco il numero nella rubrica.
"CHI SAREBBE RYAN??" Chiede lui inarcando le sopracciglia. "Un BALLERINO!" Gli faccio la linguaccia. "Ed un mio amico"
Trovo il numero e lo chiamo.
Bussa.
Bussa.
Bussa.
"Pronto?"
"RYAN!! SONO IO AMBER!"
"Amber? Dimmi a che devo questa chiamata? Sono piú di due settimane che non ti fai viva..."
"Ehm, problemi tecnici" lancio un'occhiata a Jeff che mi guarda con una faccia del tipo: "Dí qualcosa a questo tizio e ti distruggo"
"Dunque... Volevi qualcosa?" Chiede Ryan.
"Si... Devo chiederti un grosso favore Ryan... Spero tu possa perdonarmi." In poco tempo gli spiego la situazione. "Non posso saltarlo capisci? Ho bisogno di un ballerino, tu saresti perfetto Ryan. Ci staresti?"
Un breve silenzio che per me sembra durare un'eternitá.
"Ci sto. Dov'é la casa di questo tuo amico?" Ah! Eh.. Boh!!
Cerco di dare indicazioni in base ai negozi che ci sono qui affianco, guardando dalla finestra.
"É una villetta"
"Ci sentiamo fra poco allora. Prendo il vestito e vengo!"
Dopo un saluto Ryan stacca. Sospiro. "Per un pelo!"
Meno male che esiste Ryan! Sempre disponibile...
"Viene qui?"
Dove vuoi che venga??
"Certo! Dove dovrebbe venire?"
Lui sbuffa per l'ennesima volta. "Questo tipo non mi piace!" Mugugna. "Ma se non lo conosci neppure. E poi stai lontano da questa storia. Tu non volevi aiutarmi quindi fai le tue cose e lascia me ad esercitarmi con Ryan."
É GELOSO!! Urla il mio subconscio dopo un lungo silenzio di meditazione. Ma no!! É solo arrabbiato che deve venire Ryan tutto qui. Non é geloso.

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