"AHHHHHHHHHHH" il mio urlo disumano spaccatimpani raggiunge le stelle. Il motivo? É semplice se l'ultima persona che vorreste al mondo si trovasse nel vostro letto. E io con quella persona avevo appena iniziato a viverci. Quel sociopatico di Woods. Nel... MIO letto, nella MIA camera. "Che mi urli?" gridó lui per sovrastare le mie urla, saltando immediatamente allerta"Via... VAI VIA!!" urlo cadendo giù dal letto apposta pur di stargli lontano. Lo odio con tutte le cellule del mio sistema nervoso. "Chi sei per darmi ordini?" chiede lui con il suo solito sorriso da sberle. Ma quanto é antipatico!!
"Sono la tua TATA... E obbedisci BAMBINO!" ribatto afferrando per i lembi il mio cuscino e scagliandolo su di lui. Lui si sposta in tempo ridendo. "Che ci fai qui??"
"Si dá il caso che questa sia casa mia..." risponde lui con un mezzo sorriso. "TU..." mi indica. "...Sei nel torto!" Quanto lo odio quando ha maledettamente ragione. "Si... Ma la camera é mia cosí come il letto..." ribatto dura. Lui inarca un sopracciglio. "La camera fa sempre parte della casa. Quindi sempre mio territorio è!"
Sbuffo. I nostri battibecchi hanno continuato anche ieri sera fino allo sfinimento morale. E ora... Me lo ritrovo nel letto... CON ME! "Pervertito!" lo ammonisco guardandolo in cagnesco. "Non darmi del pervertito volevo soltanto accertarmi che non russavi..."
La sua scusa non é delle migliori... Lui mi sorride bastardo. Ecco che la BESTIA torna all'attacco.
"Ad ogni modo... Che ore sono?" mormoro avvicinandomi ai piedi del letto. "Non ne ho idea, sei tu che hai dato per matto..."Lui mi tende la mano per aiutarmi a salire. La guardo titubante. Non so se fidarmi... Comunque la afferro saldamente e mi tiro su. "Pensavo pesassi di piú... Considerando la tua pancia..." mi fa lui allontanadosi di poco forse per evitare un mio schiaffo. Lo guardo in cagnesco ringhiando. "Non ti avvicinare... Lo dico per te!"
"Sennó che mi fai?" chiede lui con un sorrisetto malizioso. "Ti do un calcio che giuro, non dimenticherai mai!" lo minaccio, o almeno tento perché lui inizia a ridere come un pazzo. "Fammi almeno respirare..." dice tra una risata e l'altra. Lo guardo storto. Ma che é? Scemo?... Ohh... Giusto... Sto parlando di Woods... Lui É scemo!
Quando piano inizia a riprendersi, mi guarda divertito. "Non hai paura dei miei calci solo perché non hai mai avuto l'onore di provarli..." "Figurati se mi faccio intimorire da una come te..." mi dice. Lo guardo malissimo intanto che mi sistemo meglio seduta sul letto.
"Ti fidi di me?" mi chiede subito dopo calmando le risate completamente e guardandomi apparentemente serio.
"No" rispondo acida.
"E fai bene..." mi afferra una caviglia e mi fa cadere (Di NUOVO) dal letto.
"Quanto sei... AHH..." gemo di dolore. Che male! Mi ha praticamente rotto una caviglia!
"Ti piace il mio modo di buttare a terra le persone?" chiede sarcastico affacciando la testa dal bordo del letto. Allungo le mani per cercare di afferrargli i capelli o fare una tirata di orecchie come si deve. Lui si scosta in tempo. "Sei un uomo morto!!!" urlo imbestialita cercando di alzarmi ma il dolore alla caviglia mi impedisce di alzarmi e mi fa rimanere a terra. "Appena mi rialzeró ti converrá scappare..." lo avverto ma lui continua a ridere. ...Ti prego mi sono umiliata a tal punto!!? Continuo a tentare di salire finché non mi arrendo all'idea di stare mezza stesa sul pavimento. "A meno che..."
"A meno che??" lui si affaccia di nuovo. "A meno che non mi fai rialzare... E forse potrei prendere in considerazione l'idea di darti solo cinque ceffoni..." lui rimane pensieroso. "No... Alzati da sola..." mi fa maligno scendendo dal letto. "Ma non ci riesco..." mi lamento... "Colpa della caviglia che mi hai praticamente fratturato..." "Fregati!!" fa lui tranquillo dirigendosi verso la porta.
"Sei impossibile" gli urlo dietro prima che lui se ne vada ridendo chiudendosi la porta alle spalle. Cretino! Striscio a fatica ai piedi del letto tenendomi agli spigoli di legno. Poi con uno sforzo sovrumano mi alzo zoppicando aiutandomi con il materasso. Zoppicante, mi avvio alla porta appendendomi stretta ad ogni tipo di oggetto che trovo, fino ad arrivare alla porta. Mi appoggio alla maniglia tirando giú per aprire ma... Chiusa?? Perché a me?!! Urla esasperato il mio pensiero. Il mio pensiero vola a Woods. Ovvio, chi puó essere stato se non lui... Maledetto! Tiro un pugno alla porta. Questa cigola dopo il colpo. Che bello! Pure la porta rotta... Sarcastica ovviamente. Impreco a bassa voce cercando in tutti i modi di forzarla;
1) Inizio a tirare la maniglia con forza piú e piú volte...
2) Tiro cazzotti alla porta...
3) Inizio a bussare insistentemente...
4) tiro con tutte le mie forze la maniglia...
5) do un calcio alla porta...
Ma tutto inutile: la porta rimane maledettamente chiusa... Al massimo cigola. Ma quanto é idiota... Devo anche andare a scuola... Quel cretino!
Inizio ad accarezzare la porta come se fosse la cosa piú intelligente. Si... Mi dispiace... Ti chiedo scusa... Scusami... APRITI TI PREGO... Imploro chiedendo scusa alla porta (?). E... La porta si APRE (!!)... La guardo stranita... Oh... Beh grazie mille!! Sorrido alla porta come se lei si fosse aperta da sola. Esco subito con tanto di slancio... Mai fatto un errore piú grande: infatti vado a sbattere contro qualcosa di incredibilmente duro e cado a terra insieme a quella cosa. O meglio dire, QUALCUNO.
"STUPIDA!" Woods mi sposta di dosso a lui con una delicatezza senza pari (tant'é vero che mi faccio malissimo...) Insomma, sono caduta addosso a lui... Me lo sarei dovuta aspettare... Lo guardo male... "Perché mi hai chiusa dentro??" chiedo guardandolo storto. "Perché sei scema... " risponde lui rialzandosi in piedi. Io mi massaggió il sedere dolorante che ho battuto a terra dopo che lui mi ha spinto via. Che male!! Mi rialzo dopo qualche secondo. "Sei tu che ti sei messo proprio dietro la porta..." protesto.
"Come no..." fa lui sarcastico. "Non rigirare la frittata tanto la colpa é sempre tua..." mi dice passandosi le mani sui vestiti per ripulirli dopo essere stato praticamente scaraventato a terra insieme a me. "Non é vero. Sei tu che mi hai chiusa dentro... Ti comporti come un bambino nonostante la tua etá!!" lo accuso facendogli la linguaccia. Lui mi lancia un'occhiata obliqua facendo un sorrisetto. "Sicura di non essere tu la bambina?" mi fa poi freddo. Mah... Prima sorride in quella sua maniera e poi diventa cosí freddo... Non lo capisco...
Alzo le spalle. "Qui se c'é un bambino... Sei solo tu!!" ribatto dura. Lui sospira rassegnato. "Con te é impossibile parlare..." mormora guardandomi in tralice...
"Errato. Con TE é impossibile averci a che fare..." mormoro dando una veloce occhiata ai miei vestiti. "Che ore sono?" chiedo passandomi una mano tra i capelli per scoprire se sono presentabili. "Credo che dobbiamo andare a scuola!" fa lui alzando le spalle. Lo guardó con una finta faccia stupita. "Nooo... Pensavo dovessimo ballare la samba!" mormoro sarcastica. Lui alza gli occhi al cielo infastidito. "Che ne so che ore sono... Mi hai preso per un orologio? Scoprilo da sola!" mi fa brusco superandomi dandomi una leggera spinta alla spalla. É proprio un bambino... Si dispera il subcoscio, la testa fra le mani. Dovevo fare la baby-sitter tra tutti i rompicoglioni del mondo proprio a LUI... Che è capace di farmi perdere la calma in meno di mezzo secondo, che cambia umore, ed é sadico nonché cinico... Non so perché di punto in bianco invece di fottermi di lui, continuo a pensarlo in continuazione... Sará il nervoso che mi attacca il cervello quando lui inizia ad aprir bocca...
Quindi l'ideale sarebbe tappargliela per farlo star zitto... Maledizione!!
"Cretino!!" borbotto in risposta al suo gesto. "Scema!" ribatte lui ignorandomi per andare poi nella sua camera lasciandomi sola con i miei dubbi...
Sbuffo. Al diavolo lui e suoi sbalzi d'umore!!
Rientro in camera chiudendo la porta alle mie spalle. Fantastico! ORA DEVO PURE ANDARE A SCUOLA CON LUI... E che palle!!
Mi dirigo di gran fretta verso l'armadio che ho sistemato ieri con tutti i miei abiti... E Woods mi aveva detto che... Insomma lui aveva preparato la mia valigia con TUTTA la mia roba... Non so proprio come abbia fatto ma il pensiero che abbia messo le mani sul mio intimo mi fa rabbrividire di ribrezzo.
Scaccio questi pensieri pensando logicamente di far ritardo restando cosí ferma imbambolata a pensare... Come se non avessi giá fatto abbastanza tardi. Mi stacco dall'armadio dirigendomi sicura verso la sveglia verde spenta sul comodino... La sveglia porta anche l'orario... E l'orario...
AHHHH MA É TARDISSIMO!!! mi dispero tappandomi la bocca per soffocare uno dei miei urli stratosferici.
8.29... OTTO E MEZZA!!! IN RITARDO DI MEZZ'ORA!!!
Mi getto letteralmente nell'armadio tirando fuori abiti alla rinfusa in cerca della divisa.
Quella maledetta divisa, sempre davanti ai piedi ma proprio oggi che mi serve come il pane, in fondo a tutto si trova. Borbotta il mio subconscio per non entrare nel panico.
Caccio fuori tutti i miei abiti scavando nell'armadio come un cagnolino. E alla fine dopo una lunga sudata, ecco la divisa. É tutta stropicciata per l'amor di Dio!! MERDA... Proprio ora.
Ignorando le pieghe (dopo essermi tolta il pigiama) infilo velocemente la camicetta bianca dalla manica lunga fino al gomito con tanto di papillon per le femmine (cravatta per i maschi) metto la gonna blu scuro con tanto di tulle lunga fino alle ginocchia. Sopra, una giacca blu come la gonna a maniche chiaramente lunghe in caso di freddo. Ma con la sudata appena fatta, mi risparmio di metterla e la lascio nell'armadio.
Subito dopo afferro le Converse e le infilo velocemente abbozzando un fiocchetto. Poi corro infine verso la porta per raggiungere la mia meta: il bagno.
Prima di chiudere la porta, non posso fare a meno di notare il disordine della stanza... L'ho completamente messa a soqquadro: panni dappertutto, il letto disfatto e le ante dell'armadio aperte completamente a mostrare il vuoto all'interno del mobile. Neanche la Terza Guerra Mondiale... mi dico. Vabbé ... Pazienza! La sistemeró quando torno... Chiudo la porta senza soffermarmi un minuto di piú per l'imminente ritardo. Corro in bagno e inizio a pettinarmi velocemente la massa di capelli in disordine, che nonostante siano perennemente lisci, ora sono diventati improvvisamente un cespuglio mosso. Li aggiusto dopo due minuti che sembrano un'eternitá, velocemente metto un po' di matita giusto per non darmi quell'aria da schizzata quale sono io. E ,dopo essermi sciaquata la faccia e lavata i denti e messo quel po' di profumo, esco dal bagno. Veloce veloce!! SONO ANCORA IN TEMPO FORSE... SPERIAMO CHE WOODS... Woods... Lui... SI É PREPARATO?? Un dubbio bruttissimo mi assale improvvisamente. E se lui non fosse pronto? Che faccio?? Mi volto per dirigermi nella sua stanza.
Ti prego fa che sia pronto e abbia visto l'orario. Ti scongiuro!!
Apro sbattendo la porta della sua stanza senza bussare. Ma... Lui dentro... NON C'É!!! Urlo esasperata. Jeffrey Woods dove SEI FINITO?? grida il mio subconscio cone se lui potesse sentirlo. Mi precipito velocemente in cucina chiamandolo per nome. "Jeff!"
In cucina non c'é...
"JEFF!"
In bagno nemmeno.
"JEFF!!"
Neppure in camera mia.
"JEFF!!!"
In salotto no...
"WOODS!! DOVE SEI FINITO??" urlo allo stremo dell'esasperazione.
Improvvisamente mi balena in testa una mezza idea su dove sia finito... Fuori forse. Ad ALLENARSI...
Esco fuori... E ció che trovo mi sbalordisce completamente da togliermi le parole di bocca...
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♡ P.S I love you ♡
RomanceAmber è una ragazza solitaria di per sé. E non è la classica bella ed innocente. Jeff non è il classico bello e dannato ma ha qualcosa di speciale. Si schifano o meglio LEI lo schifa a morte. Poi succcede quel che succede. E la vita di entrambi si...