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...La testa... Mi scoppia. Fa male. C'é un silenzio innaturale intorno a me. Sono sola.
Respiro. Sento il mio battito cardiaco: é forte. Sono viva?
S-Sono morta?
Non mi importa. Qui si sta bene. Lontano da tutto e tutti.
"Ti ameró fino alla nausea quindi vedi di starmi accanto"
Queste parole. Questa voce.
Uh...
Un volto. Lo vedo. É illuminato. Non riesco a vederne gli occhi. Mi sorride. Ha un sorriso psicopatico.
Ho paura!
Jeff... Dove sei?Una secchiata d'acqua gelida mi riporta alla realtá. "Sveglia uccellino" un tipo a me SCONOSCIUTO mi si para davanti con un secchio in mano.
"MA CHE PROBLEMI HAI?" Urlo cercando di riprendermi dallo shock della secchiata d'acqua gelida. "Prova a calmarti vedrai che ti risvegli subito" Alzo gli occhi su di lui e lo fulmino con lo sguardo. Nel momento in cui i nostri occhi si incrociano... Ho capito che qualcosa DAVVERO non torna.
Lo guardo un istante. É un uomo di all'incirca una ventina o piú di anni. Ha dei lunghi capelli grigio nel bianco che gli ricadono dolcemente sulla spalla. Ha degli occhi di colore differente. Un occhio di colore verde, l'altro rosso sangue. Veste in modo... Strano: una casacca nera seguita da due spallacci che seguono un mantello del medesimo colore. Abbasso gli occhi notando con orrore al lato di un pantalone lungo attaccato alla cinta una spada... Chi é? Un altro killer?
"Ti sei incantata? Dobbiamo muoverci o arriverá tra poco. Prendi le tue armi, svelta"
Inutile. Per quanto mi sforzi non lo conosco.
"Chi sei?"
"DEVI AVER BATTUTO FORTE LA TESTA" l'uomo mi prende un braccio e mi tira su da terra. Mi guardo intorno. É una foresta. Una foresta anche ricca di piantagioni. Non si distingue nulla. Dove sono? Non é la casa di Jeff. E lui non é lo psicopatico. Dove diavolo sono finita??
Vedo l'uomo raccogliere due lame da terra.
"Tieni" e me le porge.
Non le prendo ovviamente.
"Chi sei? Non..." mi blocco. Lui dice di conoscermi. Forse meglio fingere... "Non mi ricordo affatto di te"
Lui infila le due lame in un fodero e me le mette in mano.
"Hai perso completamente la memoria" dice quasi fra sè.
"Ti spiego quando arriviamo al rifugio. Ma se non ti muovi non ci arriveremo mai"
Si volta dandomi la schiena. I suoi capelli... Gli arrivano fino a metá schiena. Sono lucenti. Per quanto ricordi nessun ragazzo porta i capelli in quel modo al giorno d'oggi.
Allungo una mano per sfiorarli. Mossa sbagliata. Lui mi afferra il polso e mi tira davanti a sé.
"Facciamo in questo modo... Tu cerca di non chiedere o fare nulla finché non saremo al sicuro. Capito Ayda?"
AYDA?
CHI SAREBBE AYDA? MI CHIAMO AMBER!!
Urlo nella mia testa.
"Ayda? Io mi chiam-" neanche il tempo di finire la frase che il tipo mi mette una mano sulla bocca impededomi di parlare.
"SHH. Sta arrivando!"
Gli mordo il palmo della mano. CHI SI CREDE DI ESSERE?
Lui di scatto la allontana. "MOLLAMI NON TI CONOSCO!"
"Ayda devi calmarti!"
"NON MI CHIAMO AYDA"
"Parla piano o ci sentirá"
"CHI CI SENTIRÁ?"
Sta per rispondermi quando da uno dei cespugli spunta un essere mostruoso. Mi basta guardarlo per capire chi é.
É lui il demone. Jeff... o meglio la sua parte demoniaca.
Indietreggio in automatico e sbadata come sono becco un masso dietro di me che mi fa cadere con il sedere a terra.
"Guarda guarda chi viene a giocare. Ayda ed il suo servetto protettore"
Servetto protettore?
L'uomo sguaina la sua spada e mi si mette davanti come per proteggermi dal demone.
"Hai voglia di giocare?" Sussurra divertito il demone.
"Ayda scappa" sento mormorare dall'uomo davanti a me. Lo guardo per un istante: il suo volto é segnato da preoccupazioni. Mi immedesimo solo per un istante in questa situazione... "E tu?"
Lui non risponde, semplicemente stringe la mano sull'elsa della spada.
Capisco al volo. Ma mi spiace lasciare lui da solo alle prese con uno psicopatico. Insomma si sta sacrificando per salvarmi la vita. O meglio salvarla ad 'Ayda'.
Come potrei io aiutarlo?
Tiro fuori uno dei coltelli che lui mi ha dato e glielo porgo.
"Tieni... Fa' attenzione" dico al suo orecchio pronta a correre via. Il problema é... dove?
Non ho il tempo nè di chiederglielo nè di pensarci. Il killer attacca e il tipo para i colpi e mi urla di scappare. Il demone capendo le intenzioni prova a prendermi con il solo risultato di beccarsi un pugno dal mio salvatore che lo trattiene per evitare che lui mi segua.
"MUOVITI AYDA"
Per quanto mi dispiaccia non so come potrei aiutarlo. E gli ho dato retta.
So di essere una vigliacca ma in un momento come quello un passo dopo l'altro le mie gambe si sono mosse da sole rivelandomi dove andare.E dopo aver corso alla cieca, ecco una specie di baracca nascosta in mezzo a questa "giungla".
Spero seriamente che non sia un covo di malfattori o cosa.
Busso alla porta.
Silenzio.
Attendo.
Poi...
La porta si apre e una mandria di qualcosa esce fuori travolgendomi.
"AYDA STAI BENE!!" Una ragazza mi abbraccia di getto. "Ero cosí preoccupata"
"AYDA DOV'É FAELERN?" Un altro ragazzo mi si avvicina con aria sospettosa.
Faelern... Sarebbe il mio salvatore??
"Ti sento fredda. Stai bene?" Mi domanda la ragazza preoccupata.
Non so davvero cosa rispondere.
Non so chi siano. Come non so chi é Ayda e come ci sono finita qui...
Ci conviene vuotare il sacco mi fa il subconscio.
"Ragazzi... N-non mi ricordo di voi. Non so chi siate."
"É uno scherzo vero?" Chiede il tipo.
"Non é uno scherzo" mi stacco dall'abbraccio della ragazza per osservarli entrambi mettendoli a fuoco.
Lei é una ragazza si direbbe normale quanto me. Pelle bianco latte, magra e slanciata. Piú alta di me. Capelli lunghi e castano chiaro legati in una treccia morbida che le ricade sulla spalla. Ha un visino piccolo dal mento lievemente a punta e due occhi violacei che mi scrutano con preoccupazione.
Anche lei veste in maniera strana... Non sono una che giudica le persone dall'esterioritá ma quegli abiti non erano assolutamente consoni ai miei tempi. Voglio dire: una camicia bianca da una specie di papillon sul collo. Le maniche sono larghe e lunghe e indossa una gonna ampia che ho visto solo nei vestiti di Carnevale. Solo che questa é autentica. Come se non bastasse in testa porta un mini cilindro.
Sono per caso nell'era dei pirati o cosa?
Il tipo accanto a lei ha dei capelli rossicci e mossi oltre a dei magnetici occhi viola.
Non ha un'espressione. É silenzioso. Non mi sembra a pelle uno molto socievole.
Anche lui come... Colui che mi ha salvato la vita porta un abito simile. E altrettanto strano. Una camicia bianco latte insieme ad un bel papillon. Sopra di questi una "giacca" nera dalle borchie dorate seguito da un pantalone largo del medesimo colore e una cinta legata "a tracolla" intorno al petto.
Non rimango neppure ad osservarlo molto dato che lui stesso mi interrompe freddamente: "Ayda dovresti smettere di osservarci come fossimo alieni e spiegare"
Sbuffo nella mia testa.
Partiamo dal principio.
"Non mi chiamo Ayda. La ragazza che voi dite che io sono. Non sono io. Vi sarete confusi. Oppure..."
"DAVVERO? Ti abbiamo visto un'ora fa ed eri piú che te stessa." Dice lui incrociando le braccia al petto.
"Non avete capito. Io. Non. Sono. Ayda."
Il rosso ride.
"E chi sei allora?"
Un secondo. Un rumore.
La ragazza mi afferra le mani. "Andiamo dentro."
Entriamo in quella specie di baracca dove andiamo a sederci su delle sedie in legno. Ci sistemiamo noi due ragazze. Lui invece resta in piedi.
"Cosa c'é lá fuori?"
I due ragazzi si scambiano un'occhiata.
"Ayda... Cosa ricordi?"
"NULLA!"
Mi infilo le mani tra i capelli. I miei capelli. Osservo un istante una ciocca. Sono.. scuri. Quasi neri... Non sono i miei capelli.
Mi alzo.
"Dove vai? Non uscire!"
In quel momento di shock probabilmente non l'ho neppure sentita. Dovevo vedere il mio riflesso.
"Dov'é dell'acqua?" Domando risoluta.
"C'é il laghetto fuori. Ma fa' attenzione"
Esco immediatamente precipitandomi verso il laghetto. Sulla riva mi sono sporta per guardarmi. E sono... Un'altra persona.
Ho dei capelli castano scuro e lunghi. Tanti che due ciocche di lati opposti si sono unite e legate con un mini codino. I miei occhi sono leggermente piú scuri e sottili. Il mio naso, le mie labbra.
Il mio intero corpo. Perfino gli abiti sono simili a quelli della ragazza. TUTTO CAMBIATO.
Crollo in ginocchio.
Le mie certezze sono svanite.
Due settimane fa ero una ragazza normale ad un liceo normale. E vivevo da liceale normale. Dopo l'omicidio.. dopo le mie indagini. Dopo JEFF. La mia vita é stata messa sottosopra.
Chi sono veramente?
Chi é Ayda? Ed Amber?
Che sia tutto un sogno o Jeff lo é. Tento di interrogarmi ma non trovo risposta. Ho paura che perda anche il mio pilastro: me stessa. Se non so neppure io chi sono come posso conoscere gli altri.
In quel momento di crisi la testa inizia a girarmi da impazzire. Il cielo, il laghetto e il mondo girano intorno a me. Ho la nausea. Urlo ma non ho voce. Provo a muovermi ma non ci riesco.
" Amber... É solo un sogno tesoro, va tutto bene!"
Mamma. È la sua voce.
"Oggi hai preso il turbo eh?"
Papá?
"Quando morirai mi ricorderó di te"
Lo psicopatico. Ride. La sua risata mette i brividi.
"Scusami" Jeff... mi sembra di rivederlo mentre appoggia una mano sulla mia gamba mentre mormora queste parole.
Le immagini, si sovrappongono. Le voci non sono che un sussurro.
Sto impazzendo. Sono ai limiti della ragione.Due braccia mi avvolgono. "Ayda torna in te." Anche se lo volessi, non riesco a muovermi.
E il buio arriva avvolgendomi con un'aura gelida.
Voglio tornare a casa. Voglio smettere questo incubo. Voglio tornare a casa. Perfavore...
Perfavore.
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♡ P.S I love you ♡
RomanceAmber è una ragazza solitaria di per sé. E non è la classica bella ed innocente. Jeff non è il classico bello e dannato ma ha qualcosa di speciale. Si schifano o meglio LEI lo schifa a morte. Poi succcede quel che succede. E la vita di entrambi si...