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Solo in Ayda ritrovo il conforto che ho perso nella mia vera vita. Nella vita in cui sono Amber. Dopo essermi risvegliata sulla schiena di Jeff la cui scusa é stata: "Dormivi come un sasso cosí ti ho portato sulle spalle", siamo partiti ed io ho evitato di scoppiare in lacrime davanti a questo Jeff. Lui non c'entra. E preferisco rifugiarmi in Ayda piuttosto che affrontare la dura veritá con il Jeff che mi ha 'tradito'. Sefy mi é attaccata tutto il tempo cercando di tirarmi su di morale (credo proprio si veda il mio stato) perfino Jeff sembra essersene accorto. Inciampo persino su i miei stessi piedi ed ho difficoltá a concentrarmi sul tragitto. La mia mente é completamente altrove.
All'ennesima caduta Jeff, che mi aveva ignorato, si gira verso di me con aria grave. " Dovresti riposare di piú non mi sembri nello stato adatto per poter camminare a lungo. Siamo lontani dalla cittá." Mi siedo su di un tronco d'albero caduto massaggiandomi la gamba. "Va tutto bene davvero!" Faccio per rialzarmi ma finisco per ricadere seduta. "Lo vedo come stai bene..." Abbasso la testa mentre di nuovo un attacco di tristezza mi invade. Ed il ricordo di quella lettera, del Jeff bugiardo, mi fa tremare.
"Ci fermiamo qui per riposare magari. Poi ripartiamo." Dice Jeff sedendosi accanto a me.
Le mie spalle sono scosse da lievi singhiozzi. Sefy mi prende il braccio. "Mamma, mamma non piangere!" Sto piangendo? Veramente? Vedo qualche goccia cadermi sulla gamba. Sono davvero una fallita. Piangere ancora cosí dopo essermi addormentata piangendo? PATETICA.
"N-non sto piangendo!" Provo a dire a bassa voce spezzata dal pianto stesso. Come se qualcosa mi si fosse bloccato in gola impedendomi di parlare. Accidenti! Sento il corpicino di Sefy che mi abbraccia. Provo a trattenermi in ogni modo ma non sembra dettato dalla mia volontá. Jeff mi sta osservando serio.
"É perché ti mancano i tuoi amichetti?" Mi chiede pian piano Sefy.
Nego scuotendo il capo. "No!"
"Non riguarda voi! Riguarda me..." schiudo le labbra guardando altrove. Davvero non riesco a frenare i singhiozzi né le lacrime. "Non piangere cosí, mi farai preoccupare!" Mormora Jeff in tono piatto e calmo mentre sento la sua mano appoggiarsi sul mio viso ed asciugarmi qualche lacrima con l'indice. "M-Mi dispiace" balbetto cercando di riprendermi dai singhiozzi. Alzo gli occhi su di lui. Ha le guance lievemente arrossate ed i suoi occhi evitano i miei.
Abbasso il viso lasciando che i capelli mi coprano la vista. Lascio che Sefy mi abbracci e che Jeff mi osservi silenzioso appoggiandomi una mano sulla testa (?), anche con la loro vicinanza il dolore non sembra sparire, neanche un po'.
Eppure piangere in loro presenza davvero mi aiuta a calmarmi. Dopo un po' mi asciugo le lacrime e guardo Jeff. "Va meglio adesso! Da che parte?" Lui si alza togliendo la mano da sopra la mia testa.
"Se vuoi trovare i membri della Gilda delle Aquile dovremo trovare notizie sui loro spostamenti..." Scuoto la testa tirando su col naso.
"Quello verrá dopo, a me interessa Sefy!" Affermo sicura guardandolo con serietá. Lui sembra entrare in difficoltá. Guarda a terra ma é come se i suoi occhi stessero vedendo tutt'altro. Mi perdo in quello sguardo. "Ecco... Se non erro c'é un villaggio dove crescono i bambini e dove le famiglie lavorano." Nel momento in cui termina la frase mi limito ad un sorriso, rincuorata. "Magari troveremo la sua famiglia!"
"Il problema é arrivarci..." mormora pensieroso lui.
Ma tu sai come fare, no? Gli chiedo nella mia mente che ovviamente lui non risponde. Lo guardo con insistenza.
"Ehm... Vedi io non sono il benvenuto nelle loro terre. Conosco solo teoricamente dove si trovano ma non ci sono mai andato."
Gli metto una mano sulla spalla. "Lo scopriremo insieme!" Gli sorrido alzandomi. "Meglio mettersi in marcia"
Sefy si alza e mi prende la mano con un bel sorriso stampato.
Lancio un'occhiata a Jeff ed appoggio una mano sul mio fianco. "Allora... Andiamo?" Lui mi guarda negli occhi intensamente come se volesse leggermi nella mente "Come vuoi" dice in tono calmo e freddo dandomi la schiena.
"Facci strada allora!"
Jeff si avvia per primo come nostra guida ufficiale.
E noi lo seguiamo a ruota. Secondo a quanto detto da lui dovremo per prima cosa cercare notizie su quel villaggio. Ha detto che i cadaveri che incontrammo in quella piazza potevano essere normali cittadini sotto la protezione della Gilda. E dunque magari anche parenti di Sefy.
Per tutto il resto del viaggio Jeff non ha detto un "H". Silenzio tombale. Cammina avanti a me con un'andatura lenta e veloce al tempo stesso. Le sue spalle larghe, il suo modo di camminare. Mi mette incredibilmente a mio agio. Mi sento quasi protetta da lui. Mi chiedo il motivo del suo "rossore" prima. Mi torna in mente l'immagine di lui che evita il mio sguardo e le guance rosse. Insomma era arrossito? Ahh... Deve essere per quel fatto delle emozioni triplicate per questo. Non c'é alcun pericolo Amber che tu a lui possa in qualche maniera piacere. Tranquilla!
Giá. Come potrei piacere a lui se nella vita reale sono stata presa in giro proprio da un certo lui del "futuro?"
Scuoto la testa. Ma cosa sto pensando?
Sospiro. "Stai sospirando da quando siamo partiti. Qualcosa non va?" Mi chiede lui fermandosi un istante giusto per girarsi a guardarmi. "Nulla, ero immersa nei pensieri..."
"E a cosa pensavi" mi domanda quasi per pura curiositá che altro, riprendendo a camminare.
"A te" si ferma di nuovo. Cala una strana atmosfera intorno a noi. Non saprei come descriverla: cupa, calda, triste, o forse euforica? Non so.
"Sefy" dice calmo. Effettivamente sento il peso della piccola addosso. E lanciandole un'occhiata si é praticamente addormentata. Dico io COME HA FATTO?
Senza farmi troppe domande la prendo in braccio. "Cosa pensavi su di me?" Chiede lui vago tornando a girare avanti lo sguardo. Mi sporgo per intravedergli il viso: é ancora arrossito. Lo vedo incassare la testa nelle spalle e far si che i capelli gli coprano la faccia ricadendogli sulla fronte. "Pensavo a questa situazione. Io ti ho reso il mio, come dire... Servo? Non saprei. E non deve fare piacere. Perció mi dispiace. Inoltre Sefy é una bambina ma é anche lei coinvolta. Entrambi non c'entrate con quel che devo chiedere alla Gilda. Insomma, vi sto mettendo in pericolo per qualcosa che non dovrebbe importarvi."
"Sei preoccupata?"
"Si!" Le sue spalle fanno un piccolo saltello e torna a rallentare fino a fermarsi. "Non importa quel che faremo. Ora siamo entrambi coinvolti. Sia io che Sefy. Non ha senso abbandonarti ed anche se volessi, questo..." si gira verso di me indicandosi le labbra. "Non me lo permetterebbe. Tuttavia io non lo faccio per costrizione. Lo faccio perché stupida come sei non sopravvivresti un giorno qui. Quindi da bravo ragazzo compassionevole ti sto aiutando. Ti ho giá salvata una volta. E sento che dovró rifarlo per tante altre volte..." dapprima mi era sembrato dolce ma adesso... "Hey, so sopravvivere perfettamente senza di te e non sono stupida!" Alzo il tono di voce rispetto al suo. Mi fa un sorrisetto di sarcasmo. Tremo dalla rabbia. "Tuttavia. Sarei pronto a salvarti altre cento volte e sempre." Mormora girandosi avanti e riprendendo a camminare. Eh? Arrossisco proprio alla zona delle guance. Non gli rispondo facendo finta di nulla mentre il mio cuore accellera di battito. Era una mia impressione o forse me la sono immaginata: ha detto qualcosa di carino per me. Sto per fare i salti di gioia. Per il resto della camminata permane il silenzio. È solo adesso mi accorgo della piccola addormentata in braccio a me. Non sto guardando altro che Sefy che dorme tranquilla. Spero che ritroveremo i suoi genitori o perlomeno qualcuno che la conosce e che se ne prenderá cura.
Dopo aver camminato un po' ed essermi fatta mille domande su come questi viaggi in questa foresta siano interminabili, ecco la fine ed una cittá a quanto vedo ABITATA. Gente che va e cje viene. Gente che a noi non fa caso per nulla. Jeff si é messo un cappuccio in testa. "Se vedranno il mio viso, se capiranno chi sono scapperanno" Mi spiega camminando fianco a fianco con me. Lancio un'occhiata ai suoi occhi rossicci. Lui li ha bassi per far in modo che non guardino nessuno delle persone. Anche se con difficoltá avendo Sefy in braccio glii prendo la mano con un po' di timidezza. Jeff non approva ma nemmeno si sottrae a questo contatto. "Probabile che non ti diranno nulla se fingeremo di essere un gruppo" provo a tranquillizzarlo. Lui scuote la testa. "Non credo che funzioni: mi conoscono ed hanno paura."
"Capisco."
"Mamma!" Sefy sbadiglia stringendosi a me e costringendomi a lasciare la mano di Jeff per sistemarla meglio. "Dove siamo?" Chiede lei guardandosi attorno con curiositá. Le spieghiamo in breve dove siamo (fa tutto Jeff) e la piccola sembra davvero entusiasta. Pretende di scendere ed inizia a correre un po' accanto a noi. "Sefy non allontanarti!"
Jeff afferra il braccio di Sefy e le fa una fascia attorno con un lembo della sua maglia. "Che stai facendo papá?" Chiede la piccola guardandosi il braccio. Lo guardo scettica. "Jeff..."
"Qui sono tutti umani e non fanno parte della Gilda, non sappiamo quale possa essere la reazione di questa gente vedendo Sefy." molla il braccino di Sefy lasciandola saltellare felice per la mini-piazzetta. La seguo con lo sguardo per evitare qualsiasi problematica. Jeff al contrario di me sembra a suo agio.
"Hey. Esattamente dove possiamo trovare delle notizie interessanti?" Gli chiedo con aria di disinteresse sembrando disinvolta. "Non ne ho la piú pallida idea." Mi dice alzando le spalle con una sinceritá veramente unica!
Che? Ed io che contavo su di lui!
"Ecco... allora dove possiamo...?"
"Basta trovare una locanda. Poi faró tutto io. Tu stai tranquilla." Mi interrompe secco lui incassando la testa incappucciata tra le spalle. Che carinooooo!! Mi viene un'incredibile voglia di... non lo so... Di baciarlo? Arrossisco al solo pensiero. Che cosa mi viene in mente? Quel bastardo di Jeff del mio futuro fa il cascamorto con me ed io guardo questo Jeff desiderando di baciarlo? Ho la sensazione che mi stia avvicinando alla mentalitá delle ratte nere delle fogne. E non é affatto una buona cosa. PER NIENTE.
Camminiamo tranquilli per la piazzetta ignorando gli umani che ci camminano affianco.
E cosí ci ritroviamo ben presto all'ingresso di una locanda. Dove entriamo tutti e tre. Ho insistito a non far allontanare ulteriormente Sefy e le ho preso la mano all'entrata della locanda. "Hai fame Sefy?" Domanda Jeff alla piccola lanciandole un'occhiata. "Si papá!" Mormora sincera la piccola guardandolo ammirata. Jeff le sorride. "Ora si mangia."
Entriamo all'interno dove ci accoglie un calore e un vociare altissimo. C'é un bel gruppo di gente che sparla ed urla a piú non posso. Senza parlare di una povera donna che fa avanti e indietro ai tavoli per servire. É una locanda fatta interamente di legno. Perfino le posate. Jeff prende subito posto a sedere per noi assieme a Sefy. Mi siedo faccia a faccia con Jeff e non posso fare a meno di girarmi ad osservare il gruppetto di persone. Noto un umone gigantesco che sta letteralmente prendendo a calci uno e lo getta dalla finestra aperta (e fortunatamente siamo al piano terra). La ragazza che serve ai 'tavoli' si avvicina a noi on una tranquillitá e naturalezza unica (come se fosse tutto normale che della gente si prenda a calci ed uno venga gettato dalla finestra.)
Jeff non sembra per nulla segnato nemmanco lui. Sono l'unica ad essere scettica per quanto accaduto?
"Gradite?"
"Qualsiasi cosa di commestibile"
Dice lui in tono sommesso alla ragazza. Lancio un'occhiata di sdegno a Jeff. Che modi! In pratica ha offeso la cucina di questo posto anche se indirettamente.
"Va bene qualsiasi piatto. Grazie!" le dico con sicurezza tentando di 'tradurre' la frase detta in malo modo da Jeff. La signora annuisce e va oltre la porta credo solo per il personale autorizzato.
Torno ad osservare Jeff in silenzio di disappunto. "Che c'é?" Chiede stizzito lui. "Che cavolo! Sei un gentiluomo o no? Hai offeso la loro cucina!"
"Io non ho detto nulla di male!" Ribatte lui alzando le mani come per la serie: ''non é affar mio''. Alzo gli occhi al cielo annoiata.
Sefy sbadiglia ancora guardandoci entrambi senza sorridere. Quasi malinconica.
"Mamma e papá... Non bisticciate." Dice seria.
"Scusaci Sefy! Non stiamo litigando io e papá... ehm... ci vogliamo bene!" Arrossisco solo nel pronunciarlo. Wow.
Noto che anche Jeff ha avuto la mia stessa reazione. "VOI VI DOVETE AMARE!!" dice Sefy con aria da sapiente. Entrambi ci guardiamo rossi in volto. Ma non ribattiamo solo per Sefy. "Cosí sono tutti i mamma e papá del mondo!" La piccola ci sorride.
"Genitori, Sefy" la corregge Jeff. "Papá, tu non abbracci mai la mamma..." gli dice guardando Jeff con curiositá. "Non ti piace?"
Jeff avvampa di brutto. "Sefy... "
"Ecco, io e papá ci vogliamo molto bene Sefy, ma siccome ci conosciamo da non molto tempo ed essendo timidi non ci avviciniamo molto. Ma ci vogliamo lo stesso bene!" Provo a dare una spiegazione anche se illogica giusto per non scendere in conversazioni scomode con Jeff.
Sefy annuisce con un sorriso. "Sono contenta di avere voi come genitori!"
"In veritá, piccola, noi non siamo i tuoi-" Jeff viene interrotto dalla signora che porta i piatti per noi. "Vi ho portato il piatto che offre la casa. " serve a tutti e tre lo stesso piatto. Sembra una specie di zuppa rossa. Non capisco cosa sia e dubito che abbia gli stessi ingredienti del mio mondo normale. Ha un bell'aspetto ma ho timore di assaggiare. Dandomi del coraggio afferro il cucchiaio di legno e lo affondo nella brodaglia. Ne riempio uns cucchiaiata e me lo porto alle labbra per ingollare senza pensarci. Ma Jeff mi ferma. "Non farlo. Insieme a questo cambia sapore" insomma mi dá in mano una fetta di pane con cui accompagnare questa minestra. La prima ad avventarsi precedendomi é Sefy divorando la sua fetta di pane e scolandosi la sua minestra. Si vede che aveva una fame da lupi la piccola. Mi vien da sorridere guardandola mangiare. Che tenera! Mi sento come fossi davvero sua madre. Mi sento responsabile di lei. Mi sento come fossimi una famiglia tutti e tre.
Mi sto comportando come se la mia vita stia mutando con Ayda, come se la vita di Amber fosse solo un incubo.
Inizio a mangiare anch'io assaggiando la zuppa insieme al pane come mi ha ben consigliato Jeff.
Ed é nell'insieme davvero ottimo. O è forse la fame a renderlo buonissimo? Non saprei e mi trattengo dallo strafogare tutto.
(Non vorrei sfigurare davanti a Jeff) che mangia da parte sua con ritmo normale. Con una compostezza ed eleganza unica e fine a lui. So che non dovrei minimamente pensarlo ma è davvero carino.
Un piccolo colpo di tosse. "Oh! Siamo venuti per un motivo. Smettila di fissarmi..." Scusami tanto, che suscettibile!! "E queste informazioni le pretendi da me? Non ho la minima idea di come-"
Lui sorride spaccone. "Lascia fare a me" In pratica rimane fermo ed io resto a fissarlo in attesa di qualcosa. Si riavvicina cosí la donna che ci chiede se è stato di nostro gradimento. Raccoglie i piatti di legno e le posate. "Era davvero buono. "
"Perfetto." Noto che lo sguardo della donna si sposta sul gruppo di casinisti. Sospira con stanchezza.
"Vedo che c'è movimento" fa lui guardando anche il gruppetto.
"Ieri era l'opposto. Sono venuti quelli della Gilda. Nessuno ha fiatato finché non se ne sono andati. "
Ahh. Dunque ci sono state visite... Fingo disinteresse avvicinandomi a Sefy. "Ah si? Scusa la Gilda di solito non si sposta in luoghi pubblici. Preferisce spostarsi nell'ombra."
"Beh non so dirti perché ma erano diretti alla capitale." Gli sussurra sottovoce come fosse un segreto.
"Sembra che da giorni stiano cercando un demone. Non l'hanno preso e si stanno ritirando alla capitale. Sto pregando che lo prendano presto. Non voglio che la mia famiglia venga uccisa."
"Naturale. Nessuno vorrebbe essere ucciso." Risponde lui freddo. "Non sapevo avessero una capitale." Aggiunge poi cambiando il discorso.
"Beh, è lontana da qui... Saranno tre o quattro giorni di cammino."

Dopo altre informazioni che lui è riuscito ad estrapolare, ci siamo messi in cammino verso la cosidetta "Capitale". Che dista di molto.
E ció ci costringe a dormire ancora una volta fuori in balia di qualsiasi cosa ci sia. Ci sistemiamo ben nascosti tra gli alberi. "Innanzitutto per arrivare alla Capitale dobbiamo superare un paio di villaggi. Non ci fermeremo lí spiacente." Stavo per gioire all'idea di una locanda ed un letto ma lui mi sgonfia in men che non si dica. Sefy si addormenta accanto a me abbracciandomi il braccio. "Sembra che ci sia un villaggio poi nella Capitale stessa. Se siamo fortunati i genitori di Sefy sono lí. Il problema è entrarci"
"Che intendi dire?"
"Loro sono cacciatori di demoni come me. E di certo a te non ti accoglieranno a braccia aperte. Per cui, in breve, non siamo i benvenuti. Dovremo intrufolarci." No problem. Ci riusciremo in un modo o in un altro. "Sono sicura che ci riusciremo e poi dimentichi che abbiamo Sefy. Il nostro passaporto." Indico Sefy sorridendo sicura.
Lui mi guarda con un punto interrogativo. "Cos'è un passaporto?"
Ehm. Mi ero dimenticata di non essere nel mondo moderno. Ecco...
"Lascia stare! Fa come se non avessi detto niente." Finirò col confondere entrambi i mondi. Non si capirà più nulla. Che caso perso sei! Sbuffo irata. "Dormi pure. Rimango io di guardia." Mi incita lui stendendosi a terra. "Va bene. Buonanotte!" Lo imito stendendomi e raggomitolandomi su me stessa. Il respiro pesante di Sefy e di Jeff mi conciliano il sonno portandomi presto tra le braccia di Morfeo.
Ecco che l'incubo ritorna...

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