13. Bestie a piede libero

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Cercai di continuare a parlare con lui, di raccontargli di più riguardo al mio pianeta, ma sentivo più i miei passi che la mia voce.

Mi accorsi che avevano chiuso la visuale di tutti gli oblò, su tutto il ponte che stavamo attraversando l'illuminazione era artificiale. Ed era orribile, grigiastra, confondeva tutte le cose.

Sentivo il ticchettio di un orologio, flebile, ma non riuscivo a capire se fosse una suggestione o se da qualche parte ci fossero davvero un paio di lancette che giravano. Che senso aveva un orologio analogico su un'astronave del futuro?

Seguendo un terzetto di grigi vestiti in modo a dir poco stravagante, entrammo nello zoo.

Il cartello principale, che in realtà era uno schermo LCD, recitava:

"ANIMALI DALLA TERRA

Uccelli

Mammiferi

Rettili

Anfibi

Condritti

Attinopterigi

Aracnidi

Tetraconati"

Mancavano un bel po' di animali dalla Terra, ma non me ne sarei lamentata. Inoltre non sapevo che cosa fossero questi "tetraconati" perciò ero piuttosto curiosa.

All'interno, lo zoo era assolutamente incantevole: alcune grandissime teche di vetro, già all'entrata, erano allestite con quelli che sembravano veri e propri pezzi degli habitat naturali degli insetti che popolavano l'esposizione. Splendidi falacrognati (sono degli scarabei verdi iridescenti, fra i più belli che abbia mai visto) camminavano lentamente su pezzi di legno o mangiavano in minuscole ciotole della gelatina di banana.

Uno schermo spiegava che questi terrari si auto-pulivano grazie alla presenza di una grande quantità di isopodi e collemboli, che tutte le piante erano vere, e che tutti gli animali presenti erano innocui per i visitatori e preventivamente separati da essi grazie a vetri robustissimi.

«Sono animali bellissimi» Si entusiasmò T-torpk, sfiorando appena con una delle zampe raptatorie la teca «E sono anche minuscoli»

«Voi non avete insetti sul vostro pianeta?».

Mi venne da ridere subito dopo averlo chiesto, capitemi, perché lui somigliava ad una mantide gigante.

«Non ne abbiamo di così belli, no» I grandi occhi del mantide erano attentissimi

«Gli insetti sono il più esteso raggruppamento di animali credo, sul nostro pianeta. Ne abbiamo migliaia e migliaia di specie diverse».

Lo zoo faceva un buon lavoro nell'illustrare la bellezza degli insetti: farfalle cobra, con i loro trenta centimetri di apertura alare, si rilassavano su rami posti verticalmente o, di quando in quando, svolazzavano pigramente come minuscoli aquiloni da un lato all'altro del loro terrario grande come una stanza, arancio vellutate e bianche; grappoli di cimici striate rosse e nere, come se indossassero la maglia milanista, si nutrivano su fiori di carota e di primula odorosa; minuscole formiche panda marciavano come piccoli soldati diligenti e battaglieri dietro una grande lente di ingrandimento che permetteva di osservare i loro corpi ricoperti di una peluria fittissima; cavallette arcobaleno si pulivano le zampe e il corpo rimanendo aggrappate a piccoli cactus.

Quando T-torpk vide le mantidi orchidea, barcollò per la sorpresa. Rimase lì, come accecato, guardando attraverso una parte del vetro che fungeva da lente di ingrandimento, i corpi rosa, bianchi e gialli di queste minuscole creature terrestri che in qualche modo somigliavano così tanto a lui. Le mantidi sono cannibali, perciò ognuna di loro era in un piccolo terrario separato, ognuna con una pianta di orchidea diversa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 05 ⏰

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