Confidenze

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"Barbara, come stai? E' stato un vero piacere rivederti l'altra sera".

"Cara Fabrizia, anche per me è stata una bellissima sorpresa rivederti!"

"A proposito di sorprese...ma chi era il tuo accompagnatore? La sua faccia mi sembra conosciuta...mi ricorda tanto l'amico di Carmine, il bel dottore calabrese, sì..dai.come si chiamava? Bruno, ecco, sì, mi ricorda Bruno."

"Ricordi bene, è lui."Sospirai non sapendo cosa aggiungere, se glissare su questa storia oppure dire qualcosa senza entrare nei particolari, ma fu lei, Fabrizia, a venirmi incontro, dicendo:

"Non aggiungere niente, sai che facciamo, ci incontriamo e ci raccontiamo le novità .Che dici?"

 Di lì a poco eravamo in Piazza della Posta, davanti al Metropolitan,  classico punto di ritrovo .

Fabrizia arrivò puntuale, capelli ricci svolazzanti, cappotto color carta da zucchero e maxi sciarpa in tinta, sprizzava giovialità  in ogni suo gesto.

Mi prese sottobraccio e mi disse:" andiamo a fare un giro, guardiamo le vetrine e così parliamo".Camminando per le vie del centro osservammo le vetrine, mentre lei parlava a ruota libera, mettendomi al corrente  degli eventi importanti della sua vita, era stata all'estero, ora era tornata in pianta stabile a Siena,  aveva chiuso una storia d'amore importante ed era felicemente single.

"Ma ora dimmi di te " mi chiese dopo avermi sommersa da un fiume di parole.

"Sono cardiologa e lavoro in ospedale alle Scotte, ho avuto una relazione abbastanza lunga, che ho troncato perchè non mi dava nessuna gioia,  era diventata un'abitudine neppure tanto piacevole. Lui, Aldo, era noioso, abbastanza grigio come personalità, senza slanci, senza entusiasmi, dedito al lavoro, con poco spazio per altro."

"  E ora sei single?"

Probabilmente arrossii perchè Fabrizia mi osservò con aria quasi divertita, esclamando: "Forse ho toccato un tasto delicato, scusa".

Feci no con la testa, ridendo.

" Del tuo accompagnatore cosa mi dici?"

"Di Bruno? Niente, di particolare, siamo colleghi e l'ho ritrovato ad un congresso recentemente".

"Bell'uomo.Mi è sempre piaciuto.", poi con leggerezza passò ad un altro argomento e su di lui non tornammo più.

Ci congedammo con la promessa di risentirci presto, tanto lei lavorava in città e quindi sarebbe stato molto facile incontrarsi, collaborava con una orificeria, disegnando gioielli  e con una sartoria, disegnando modelli, poi nel tempo libero dipingeva con il sogno segreto di esporre qualche sua opera in una galleria.

Il fatto che avesse dichiarato la sua propensione per Bruno mi faceva star male, mi procurava un senso di inquietudine fastidiosa  , che tentai di scacciare senza troppi risultati, per di più in quei giorni  era molto impegnato e quindo non potevamo vederci come avrei voluto,  solo lo stare fra le sue braccia mi faceva  sentire al sicuro.

"Mi raccomando, non farti incastrare dai tuo colleghi per il giorno di Natale"," mi disse la sera al telefono "sto pregustando  la giornata che passeremo insieme,

"Certo, non preoccuparti,".

"con i tuoi hai parlato?Li hai detto che non sarai con loro?"

"No, ancora non ho avuto l'occasione".Lui tacque, lo sentii respirare nel telefono.

"Non preoccuparti, io sono molto indipendente da loro, lo sono sempre stata,  in definitiva".

"Ricordo quando ci conoscemmo,  rimasi colpito dalla libertà di cui disponevi."

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