"Buongiorno Barbara, è un bel po' di tempo che non ci vediamo" mi salutò così Fulvio mentre stavo consumando un veloce pranzo al la mensa dell'ospedale.
"Sì, abbiamo avuto dei turni sfalsati" dissi, senza troppa enfasi.
"Bene, ora siamo qua, però e tu hai un debito con me, ricordi?"
Lo guardai cercando di dissimulare un certo imbarazzo che si stava impossessando di me, prima di rispondere:
"mmm..si, ricordo, ma...ma da allora le cose sono un po' cambiate, sai ho una relazione e non credo che..."
"Barbara, Barbara, che mi dici! Io ho solo parlato di una cena e un cinema, non di altro, sei tu che sei un po' maliziosa nel pensare cose c che non ho detto".
"Ma dai, Fulvio, era per dire che il mio compagno non sarebbe contento se io uscissi con un collega".
Lui finse di inorridire :" Una cena con un collega sarebbe compromettente? Negli anni 2000? Mi sembra eccessivo, comunque non voglio entrare nel merito, è una tua decisione e quindi la rispetto ." Detto questo si alzò per riporre il vassoio nell'apposito spazio, poi tornò verso di me: "Caffè? " chiese con nonchalance.
Ci avviammo insieme verso il bar e incrociammo la Mantovani che stava parlando con Dettori, ci salutammo e lei mi fece cenno che ci saremmo parlate dopo, in effetti avevamo un appuntamento per dettagliare il nostro lavoro insieme.
"Vedo che tu e la bella Maria Antonia siete in sintonia, non è facile entrare nelle grazie della professoressa, dicono che abbia un carattere impossibile, ma conosco un'altra persona che ha del feeling con lei, il tuo amico professor Tauria, tempo fa li ho incontrati in un locale ..."
Il mio cuore parve fermarsi di colpo e io mi stupii di essere ancora cosciente, perchè sentii il gelo nelle vene, letteralmente, come se fossi morta, poi piano piano il sangue tornò a defluire lasciandomi un senso di vuoto enorme, come se mi trovassi in un baratro, evidentemente sbiancai, perchè Fulvio, premuroso mi chiese se stessi bene .
"sto benissimo, grazie, probabilmente un calo di pressione, con un caffè starò meglio".
Una volta al bancone del bar, Fulvio riprese il discorso interrotto prima.
"Mi dispiace di aver detto qualcosa su di te e il professor Tauria, tempo fa, quando parlavo con Marta e tu ci sentisti,so che non dissi niente di male, ma mi parve che te la fossi presa.Ora so che era una mia impressione, perchè a quanto ho capito lui ha un'altra storia e tu pure.
Deglutii a vuoto, poi risposi con voce che non sembrava appartenermi tanto era piatta e fredda:
"Già, è così".
"Ora vai, che la Mantovani non ama le attese, ma ricordati del tuo debito nei miei confronti, non puoi certo cavartela con un caffè!"
Con l'animo devastato mi accinsi ad incontrare la professoressa, la quale appena mi vide mi fece entrare nella stanza delle ecografie pediatriche .
"Allora, Barbara, vogliamo stilare un piccolo calendario per le nostre ecografie? Direi che il prossimo mese verrà a Firenze ogni lunedi mattina, mentre per questo mese faremo qui i nostri esami, il mercoledì pomeriggio e il venerdi mattina, le va bene?Poi, in caso, aumenteremo le sedute ecografiche in cui lei sarà presente a Firenze, avevo pensato a questo per agevolarla,dato che abita a Siena..."
"Professoressa, a me va bene tutto, la ringrazio, ma da un po' di tempo vivo nella sua città, a Firenze, quindi non ci sono problemi per gli incontri nell' ospedale fiorentino".
Maria Antonia mi guardò stupita: "non lo sapevo, e quindi lei fa la pendolare?"
"Bhè, si, anche se, mi trattengo a Siena quando è necessario."
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Oltre Ogni Cosa
RomansBarbara e Bruno , i protagonisti, si ritrovano dopo una passione interrotta sul nascere dieci anni prima. L' incontro avviene a Parigi, casualmente, durante un congresso medico a cui i due partecipano. Ritrovandosi scoprono che la loro passione non...