Appuntamento

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L'auto bianca di Bruno si accostò al marciapiede, lui spense il motore e appena mi vide scese aspettandomi accanto allo sportello del passeggero.

"Ciao Barbara." Mi tese la mano e la strinse saldamente .

"Ciao".

Mi aprì la portiera facendomi salire sulla vettura, poi si mise al volante e avviò il motore. L'auto sembrava scivolare sull'asfalto, tanto la sua guida era fluida , io rimasi in silenzio, non trovando cose interessanti da dire, guardavo fuori dal finestrino quasi a trovare ispirazione per un discorso intelligente , ad un tratto avvertii una carezza lieve sui capelli, mi voltai verso di lui che mi sorrise .

"Allora, sei contenta di  essere qui con me? lo sai che sei bellissima? Appena ti ho vista ti ho paragonata a Demi  Moore."

Arrossii  e lui parve non accorgersene, o forse il suo fu un gesto di cavalleria, non volendo mettermi ulteriormente in imbarazzo.

"Grazie".

"Te lo ha mai detto nessuno che assomigli all'attrice ?" Scossi la testa, anche se più di una persona aveva notato la somiglianza con Demi, ma non volevo  dare l' impressione di essere vanitosa, quindi minimizzai quel complimento.

" Dai  non ci credo, più ti guardo e più  noto la somiglianza,  ma tu sei più  bella", dicendo questo mi  strinse delicatamente la mano, che io non ritrassi, anzi, cercai di mantenere quel contatto lieve e elettrizzante nello stesso tempo.
Lo guardai scuotendo la testa e lui rise, riportando entrambi le mani sul volante,  stavamo entrando in un lungo viale alberato che conduceva al ristorante.
" Ci sei mai stata qua? Non è molto conosciuto, ma ti assicuro che ha delle proposte strepitose ed  è anche un ambiente gradevole.

" Mai stata" , risposi asciutta, mi sentivo stranamente in imbarazzo, la faccenda si stava facendo più complicata di quanto mi fossi immaginata, stavo perdendo la mia sicurezza e la spavalderia con cui affrontavo ogni situazione.
Mi sembrò di realizzare solo in quel momento che ero in compagnia di un uomo impegnato,non libero a  e che mi stava portando a cena fuori e che probabilmente  dopo mi  avrebbe proposto  un seguito, ma io non mi sentivo  pronta a tutto questo.
Bruno sembrò non accorgersi che ero presa da pensieri poco gioiosi,  scese dall' auto e con la solita cavalleria mi apri' lo sportello  emi scorto' fino al tavolo che aveva prenotato.

Mi guardai intorno,  il locale era suggestivo, scavato nel tufo, con le pareti  a vista e arredato con gusto, quando il mio accompagnatore mi sussurrò:
" Non mi guardi,  Barbara? preferisci osservare questa stanza? Da quando siamo qui non mi hai degnato di uno sguardo".
" Scusami, ero sovrappensiero".
" Bugiarda, stai mentendo e io lo so.
Ti metto soggezione?"
" Un po'".
" Rilassati, è stupendo essere insieme,  non sono mai stato in compagnia di una ragazza tanto bella, te lo garantisco  e oltre la bellezza so che c'è  cuore e testa e questo mi inebria ancora di più ".
Stavo per rispondere qualcosa , quando il cameriere giunse per prendere le ordinazioni togliendomi dall' impasse in cui mi trovavo.
" Raccontami di te, Barbara, ti ascolto volentieri..."
Passammo una serata molto gradevole, l' atmosfera si era fatta più fluida e più intima fra noi, riuscii ad essere me stessa e a ritrovare la dolce esuberanza che mi caratterizzava.
Bruno si comportò egregiamente, sollecito, premuroso e attento, tanto da scacciare le brutte considerazioni precedenti.
Tornati verso la città , al momento di congedarsi,  mi prese la mano e mi disse:
" Vorrei vederti presto, ma devi essere convinta di frequentarmi."
Stetti in silenzio un po,'  poi lo guardai dritto negli occhi e dissi un semplice:
" Voglio rivederti presto anche io".
" Domani lavoro, ma dopo domani sono libero in serata.
Ceniamo insieme?Ti va?"

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