Fabrizia e l'invito

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Passò qualche settimana e la  vita a Firenze mi stava piacendo sempre di più.

Bruno era amorevole e come promesso  faceva di tutto per non farmi sentire il disagio  della distanza dal luogo di lavoro e mi aveva dato carta bianca per organizzarmi in questa nuoava dimensione.

Non vedevo l'ora di poter prendere qualche giorno di ferie e dedicarmi a fare la "padrona di casa", non che ci fosse da sistemare qualcosa di sbagliato o di trascurato, ma quanto di apportare un tocco mio personale a quell'appartamento già bello e ben tenuto, oltre che  dotare di alcuni elettrodomestici la cucina,  elettrodomestici per me essenziali come il famoso Bimby e altre cose simili.

Così  decisi di chiedere al primario una settimana di ferie.

"Non ci sono problemi," fu la sua risposta, "tu hai un bel po' di ferie accumulate, le devi smaltire   e poi in questo periodo non ho altre richieste,quindi non scontenteremo nessuno" concluse ridendo, probabilmente pensando alle scaramucce  di Marta.

Io risi altrettanto, ringraziandolo.

Quando uscii dalla sua stanza, come evocata dal nulla apparve  Marta  che con un sorrisetto dipinto sul volto mi salutò così:" Buongiorno Barbara, tutto bene?"

"Si ,si certo, grazie.Tu?"

"Anche io. Sei impegnata? posso offrirti un caffè?"

"Si, grazie", insieme ci dirigemmo verso il distributore di bevande calde, il caffè non era male, lo bevvi con calma  chiedendomi il perchè di quell'invito, la risposta non tardò ad arrivare.

"Come siamo stati bene l'altra sera, vero? Il professor Tauria è un uomo davvero simpatico".

"Si, molto simpatico" dissi in tono volutamente piatto.

"Hai sentito? ha una compagna" mi sussurrò  con gli occhi ridenti, quasi  volesse beffarsi di me.

"Ho sentito, come no".

"Chissà chi è...ma credo che lo sapremo presto, a quanto ha detto."

"Già" risposi mantenendo ancora un tono dimesso.

"Ci sei rimasta male?"

"Ma no, perchè dici questo?"

"Così...mi pareva che tu ci tenessi alla sua compagnia"

"Certo e ci tengo anche ora..." Marta mi guardò stupita, non capiva il mio comportamento, evidentemente  pensava di ferirmi, nella sua malignità, ma non sapeva che io mi stavo divertendo .

"Bhè, contenta tu...a me pare che con te abbia un po' giocato, sai?"

La guardai sorridendo, senza rispondere, poi chiusi gli occhi e alzai le spalle in segno di resa.

Lei notando la mia scarsa partecipazione emotiva , continuò nel suo tentativo di sollecitarmi.

"ma non mi sembr ache tu abbia molta dignità, te lo dico da amica, te lo dico pe ril tuo bene, a quanto ho capito  vi siete ritrovati al congresso  e vi siet efrequentati per un po', o sbaglio?2

"più o meno è così, non ci vedo niente di male"

"e ora lui se ne esce che ha una compagna..."

" E allora?"

Marta a quel punto si spazientì, battè un piede per terra, mi guardò con aria scocciata e disse:

"Allora ti  ha usata...magari ti ha illusa...per poi uscirsene con il fatto che è impegnato."

"la nostra frequentazione è limpida come il cristallo, non ci nascondimo nulla.E' tutto fatto alla luce del sole".

"A Rimini so che era insieme alla Mantovani... e a quanto ho capito ti ha snobbata..."

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