capitolo 30

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I miei genitori ci accolsero calorosamente, mia madre aveva preparato dei dolci tipici del suo paese , cioccolata calda e the.
Appena entrati in casa ne avvertii il buon profumo e capii che mia madre ce la stava mettendo tutta per farci sentire a nostro agio, nonostante avesse detto in precedenza che era scettica sulla relazione fra me e Bruno.

Ci accomodammo  davanti alla stufa che era ancora accesa per una primavera che si faceva attendere e iniziammo a conversare amabilmente.

"Avevamo sentito parlare molto di lei ,professore"disse ad un tratto mia madre.

Bruno la fermò subito:"no, non professore, io sono Bruno " e sorrise.

"Va bene, Bruno, la chiamerò così."

"No, non va bene deve dire "ti chiamerò così", non voglio del lei".

Ridemmo tutti e quattro.

Parlammo di vari argomenti, fino a toccare quello dei viaggi e quindi della Finlandia.

"Desidererei proprio vedere l'aurora boreale, so che è uno spettacolo meraviglioso"

"Quando vorrai, Bruno" gli dissi ,"ci prenderemo una vacanza e andremo in Lapponia."

"La mia terra, la mia amata terra" disse mamma con aria sognante.

"E' molto che manca dalla Finlandia?"

"Si, da tanti anni, ma spero di potervi tornare presto. Quando Barbara era piccola andavamo almeno una volta all'anno, nel periodo natalizio soprattutto, siamo stati più volte in Lapponia, ma l'aurora boreale l'abbiamo vista solo una.Ti ricordi Barbara? Eri piccolina..."

Bruno mi guardò con aria interrogativa.

"Si, che mi ricordo, uno spettacolo unico al mondo!" Esclamai.

"E' passato del  tempo..."

"Sono cose che rimangono impresse"conclusi.
Ci congedammo dai miei genitori nella tarda serata, dopo un' ottima cena condita anche da entusiasmo e simpatia.
Sulla via del ritorno, però Bruno mi disse con una nota di bonario rimprovero nella voce:
" Barbara, quando siamo stati a pranzo insieme a dei nostri colleghi, l' altro giorno a Rimini, hai detto una piccola bugia, perché?"
Capii subito a cosa si riferisse e riposi candidamente:
" Ho enfatizzato un po' il fatto di aver visto l aurora boreale più volte, quando l' ho vista solo una volta da piccola, ma volevo catturare la tua attenzione, dire qualcosa che potesse colpirti..."
" Sicura che lo hai fatto per me e non per Fulvio?".
" Bruno...dai, non voglio litigare, lo sai come stanno le cose.
Ma certo che le mie attenzioni erano rivolte a te!
Cosa dovrei dire, allora io?"
" A cosa ti riferisci?"
" Ad una certa professoressa ..."
Lo vidi irrigidirsi e serrare lievemente la mascella.
" Fra me e la Mantovani non c'è mai stato niente, Barbara, se non rapporti professionali.
La stimo, è una donna molto bella, lo ammetto, ma non è il mio genere  di donna e soprattutto non provo niente per lei.Niente di sentimentale, affettivo ed il suo sexappeal non fa leva su di me.
Non mi attrae."
Lo guardai un po' stupita, mi era sembrato molto determinato nell' affermare il suo disinteresse per quella donna e la cosa non mi convinceva molto, ma lasciai perdere, capii che ne valeva la pena .
Eravamo arrivati a casa mia, entrammo in casa e lui non mi lasciò neppure il tempo di togliermi  la giacca che iniziò a baciarmi .

Era un molto passionale, nonostante il senso di rigore che emanava a prima vista e sapeva essere tenero e premuroso, qualità che apprezzavo moltissimo in un uomo.

Mi lasciai avvolgere da questo suo splendido modo di amare, ogni volta che mi perdevo fra le sue braccia  mi sembrava che fosse sempre meglio e  mi rendevo conto che questo era l'Amore vero, quello con la A maiuscola che tante persone sognano di averlo e purtroppo non lo incontrano mai.

Io ero privilegiata, avendo trovato l'uomo dei mei sogni e non dovevo dimenticarlo mai.

"Mi sei mancata tanto, Barbara,  mi sei mancata così tanto da soffrire disperatamente, anche se mi sono tenuto tutto dentro, come saprai, non esteriorizzo molto ciò che  provo, tranne  con le persone  a cui tengo davvero e che mi vogliono bene.

"Io te ne voglio" mormorai.

"lo so, Barbara, ma scusami  se non riesco a dirti tutto della mia vita, c'è una parte di me che ancora non conosci ed  è forse la parte più fragile e più difficile da raccontare, ma verrà il momento in cui la conoscerai".

"Saprò aspettare, Bruno", lo rassicurai.

" E di te so tutto?" chiese con un velo di apprensione nella voce.

"Si, sai tutto, non ho segreti"

"Davvero?"

Si, davvero".

Mi strinse più forte a sè affondando il viso fra i miei capelli.
" Vorrei che fosse così,  ma so che è  impossibile sapere tutto di una persona .
Ti amo veramente tanto da non desiderare altro che essere al centro della tua vita".
" Sono parole bellissime  ma anche un po' forti".  risposi.
" Lo capisco, Barbara, ma non posso fare a meno di desiderare, anche se non sono così  egoista e stupido da rendermi conto di quanto  il mio sia un pensiero azzardato. Naturalmente,  ti garantisco che tu sei al centro della mia vita."

"Anche tu della mia e  mi accorgo che lo sei sempre stato, anche quando non realizzavo di pensarti, in realtà lo stavo facendo.Tu eri dentro di me, sempre".

"E' proprio per questo amore sofferto e ritrovato che non voglio sprecare nemmeno un secondo, vorrei stare con te sempre.

Averti a casa con me, questo ora è il mio sogno più grande".

Emisi  un sospiro profondo e mi resi conto che mettendo sul piatto di una ipotetica bilancia  la mia vita attuale, cioè lavoro, casa, amicizie, abitudini ecc e la vita che mi si prospettava con Bruno, quest'ultima avrebbe avuto il peso maggiore, avrebbe vinto.

"Non dici niente?" mi sollecitò lui.

"Ti sto proponendo una vita in comune, no una cena al ristorante!"

Lo abbracciai per poi baciarlo dolcemente sulle labbra, lui ricambiò con la stessa dolcezza, ma poi riprese a chiedere:

"Dico a te, Barbara, non hai niente da rispondermi?"

"Bruno, per te farei di tutto, certo che accetto di vivere con te! Anche se, anche se il mio lavoro...mi dispiacerebbe dover lasciare l'ambiente in cui sono, mi trovo bene, a parte certe malelingue! " risi mentre il cuore mi batteva a mille.

"Sono la persona più felice su questa terra e spero che anche tu lo sia!

Vedrai, troveremo la migliore soluzione per te, per noi..."

"Sono al settimo cielo, Bruno" risposi e ne ero davvero convinta.



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