capitolo 21

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" Qualche brutto pensiero?" Indagò Marta quando mi vide in corsia.
" No, no, ho solo dormito poco , il caffè che ho bevuto ieri sera mi ha tenuto sveglia a lungo".
" Ah, ecco il perché del tuo aspetto un po' abbattuto ", disse con una punta di malignità , proprio a voler sottolineare che non sembravo in forma.
" Già ", risposi senza aggiungere altro.
" Chi è bella è sempre bella" disse una voce alle mie spalle, mi voltai e vidi Mirko che era nel nostro reparto per una consulenza .
" Ciao Mirko"lo salutai, " sei sempre molto galante, grazie"
Lui mi circondò le spalle con un braccio e mi disse: " di niente! " Dandomi un buffetto su una guancia.
Lui era fatto così, sempre allegro, sorridente, dalla battuta pronta.
" Invece di perderti in stupide chiacchiere potresti iniziare a lavorare, che ne pensi?" Mi disse la collega subito dopo che il cardiochirurgo se ne fu andato e a quel punto non ce la feci più e l' affrontai direttamente.
" Marta, non so cosa tu abbia nei miei confronti, ma mi pare che tu stia passando il segno.
Ora non è il momento, ma dopo ne parliamo, sempre che tu voglia".
Lei mi guardò con rabbia e mi voltò le spalle andandosene.
Al termine della mattinata la cercai nella sua stanza, era seduta al PC e mi rivolse un rapido sguardo prima di dirmi: " Non ho niente contro di te, dottoressa, ma ultimamente mi sembra che tu abbia poca voglia di lavorare, tanto che parte del tuo lavoro lo devo fare io, il turno di Santo Stefano per esempio".
" Marta,ok, ho capito che è inutile parlare" e detto questo feci per andarmene, quando lei mi disse:
" Comunque complimenti per i tuoi successi professionali, dottoressa".
Mi bloccai sulla porta:" non capisco a cosa ti stai  riferendo".

" Ma come, non ti ha detto niente il primario? Eppure l' ho visto con i miei occhi che ha scelto te per partecipare al congresso di Rimini".
" E dove lo avresti visto?"
" Sulla sua scrivania, in bella vista, c' è la bozza del programma di Rimini e sei nominata tu come relatrice...ma non venirmi a dire che non lo sapevi, perché non ci credo e questo è uno dei motivi per cui mi sei caduta di grazia, sei falsa, arrampicatrice e ..."

L' ingresso del primario, il Professor  Dettori,Lorenzo Dettori, interruppe quel fiume di parole.
" Dottoressa del Santo, si rende conto di cosa sta dicendo?"

Marta sbiancò, chinando la testa, " mi scusi Professore, ma ...ma ...ho lavorato duramente per il congresso e avrei voluto essere io a fare una comunicazione, ci sono rimasta male..."

" Dottoressa, non c' è stata ancora nessuna comunicazione ufficiale, lei ha sbirciato i miei appunti e non doveva farlo, senza sapere che era solo una parte del programma, anche lei avrebbe- e dico avrebbe- avuto il suo incarico, oltre la dottoressa qui presente, insieme ad altri, ma ora dovrò rivedere il tutto...e con questo la saluto".
Poi rivolto a me: " Venga con me, Barbara, che parliamo un po'".

Dopo il colloquio con Dettori, Marta  mi rivolse un sorriso infido, pieno di livore e commento': " Certo che il Professor Tauria ti sta spianando la strada, brava! " E fece l' atto di applaudire.
Io rimasi colpita da quel suo modo di fare e dalle sue parole ingiuste, ma non dissi niente e continuai per la mia strada.
Lorenzo Dettori  mi aveva detto ufficialmente che sarei stata io a fare una comunicazione al congresso,  affiancata da altri colleghi che avrebbe portato i loro lavori.
" Ad ognuno il suo"  aveva sentenziato congedandomi.

" Brava la mia ragazza!" Esclamò  Bruno quando gli raccontai dell' incarico ricevuto, eravamo seduti ad un bar del centro a gustarci un ottimo caffè accompagnato da biscottini squisiti alla vaniglia e cioccolato.
Gli sorrisi felice per ciò che aveva detto, quel " la mia ragazza" mi era suonato bene, come se avesse voluto sottolineare che eravamo una coppia.

"Se sarà  possibile conciliare con il mio lavoro vorrei accompagnarti e chissà, forse potrei partecipare anche io, oggi stesso mi informerò." " Sarebbe fantastico Bruno, mi piacerebbe tanto tanto!
" Quando ci sarà il congresso?"
"La seconda settimana di Febbraio, domani  ti darò tutte le informazioni ".

" Ok, benissimo. Ma ora parliamo di  noi, partiremo  domani pomeriggio verso le 15, hai preparato tutto?"
" Si, tutto già pronto, ma non ho ancora capito dove trascorreremo il Capodanno, cioè se andremo da qualche parte o staremo a casa".
Lui mi guardò in tralice con aria misteriosa: " sarà una sorpresa"
" L' ho chiesto soprattutto per sapere cosa dovrò portare, un abito da gran sera o qualcosa di meno formale"
" Qualsiasi cosa tu indosserai andrà benissimo, non hai bisogno di abiti scenografici o eleganti, sei tu l' eleganza in persona..."
" Ti ringrazio, ma...bisogna adeguarsi anche all' ambiente, soprattutto in certe occasioni".
" Non ti preoccupare e indossa ciò che ti fa sentire bene".
Detto questo mi prese una mano fra le sue e la baciò con dolcezza.

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