Evoluzioni

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" Che onore avervi al nostro tavolo! Disse il Professor Dettori rivolgendosi a due colleghi che si erano uniti a noi per cenare.
" L' onore è tutto nostro, Professore", rispose Bruno evitando di guardarmi.
" Caro Lorenzo, è un piacere enorme condividere del tempo con te",rispose la Professoressa Mantovani accomodandosi a sedere proprio di fronte al primario.
"Bruno, venga a sedersi accanto a Barbara, so che vi conoscete e  avrete  sicuramente argomenti su cui parlare", lo invitó il primario spostando la sedia accanto a me per fare sì che Bruno potesse occuparla.
Quest' ultimo mi rivolse un tiepido " ciao"e obbedì all' invito del professor Dettori, non potendo fare altro.
Furio era seduto davanti a me e continuava a lanciarmi  occhiate furtive che sperai fossero notate da Bruno.

Mi sentivo un po' sulle spine, anche se la cosa mi intrigava, avrei capito, probabilmene, da quella serata se Bruno fosse interessato a me.

Sapendo della sua presenza mi ero preparata con cura, indossando un abito di velluto color ottanio, dalla linea aderente senza essere volgare, con uno scollo appena accennato, avevo lasciato i capelli lunghi, fluenti sulle spalle  , mi sentivo attraente perchè piacevo a me stessa e questo mi dava molta sicurezza.

La cena iniziò in sordina,  poche parole, frasi di circostanza, sorrisi stereotipati, poi prese vigore,  allietata dal savoir faire soprattutto di  Fulvio e dalla simpatia  del primario, molto misurato nei discorsi, ma dalla  battuta sagace, mentre Maria Antonia ascoltava più che parlare, dimostrando la sua innegabile classe mista ad un fare altezzoso, ogni tanto mi rivolgeva qualche parola, qualche domanda,forse perchè obbligata dalle circostanze.

Ad un tratto il Professor Dettori chiese a Bruno come  mai stesse così in silenzio, dato che lo conosceva come persona brillante  e lui rispose che era molto stanco e un po' provato da quella giornata, poi mi rivolse uno sguardo  apparentemente indecifrabile, che a me parve uno sguardo duro, quasi rabbioso a cui io risposi con un "che c'è?" sussurrato piano su cui lui glissò.

"Bruno, sei abituato a questo tipo di giornate" , lo incalzò la Mantovani "non mi dire che una semplice comunicazione ad un congresso ti ha messo k.o".

"No, no, è tutto un insieme di cose".

Maria Antonia rise  mostrando dei denti straordinariamente perfetti, era bellissima in tutto e questo mi procurò una stretta al cuore, me la immaginai insieme a Bruno,  magari si erano rimessi insieme, chissà, forse lui era venuto a Rimini per stare con lei ...forse dopo si sarebbero incontrati in camera...

"Ma certo, dai, caro Bruno, ho detto tanto per dire, in fondo sei stato bravissimo a farci conoscere i risultati delle tue ricerche, io come cardiologa pediatrica sono molto interessata  alla rianimazione cardiopolmonare in età infantile, cosa che tu hai esposto con dovizia di particolari e con spunti interessanti."

"Ti ringrazio Antonia" rispose lui semplicemente, continuando a mangiare uno squisito risotto ai frutti di mare.

Poi prese la parola Fulvio:

" Purtroppo non ho potuto seguire il professor Tauria, ma sono sicuro che avrà dato un consistente contributo al congresso, oltre a questo desidero esprimere i miei più sinceri complimenti alla nostra cara dottoressa Barbara, una giovane cardiologa con le idee molto chiare e tanta passione ben riposta nella professione che ha scelto."

Sorrisi arrossendo appena, non mi succede spesso di arrossire, anzi quasi mai e notai che Bruno se ne accorse, mentre Fullvio continuò con le sue lodi nei miei confronti, che mi sembrarono eccessive.

L'arrivo del secondo piatto, un trionfo di pesci di mare, catturò l'attenzione dei presenti, con mia grande gioia, non mi piaceva raccogliere su di me l'interesse degli altri, soprattutto in occasioni come queste.

Bruno continuò ad ignorarmi, tanto che decisi dentro di me che da qui in avanti lo avrei ignorato anche io, convincendomi sul fatto che la mia era stata una grossa illusione da cui avrei dovuti riprendermi .

"Dottoressa Barbara, rimarrà fino alla fine del congresso? Mi chiese di punto in bianco Maria Antonia, stupendomi del suo interesse nei miei confronti.

"no, professoressa, partirò domani, dopo aver ascoltato la comunicazione del professor Dettori."

"Peccato, cara, avrei avuto piacere che lei ascoltasse anche la mia di comunicazione, lei è giovame, ha tutta la carriera davanti a sè, la vedrei portata per la cardiologia pediatrica, anche in base a quanto mi ha raccontato Lorenzo.Mi dispiace non poterla motivare ."

"Dispiace anche a me, ma sono sicura che non mancheranno occasioni per apprendere da lei, soprattutto per il fatto che collaborerà con noi."

Lei sorrise socchiudendo gli occhi.

A fine serata ci salutammo tutti con simpatia e grandi sorrisi, eccetto Bruno che mormorò solo un "ciao".

"Ecco" mi dissi una volta arrivata in albergo , "ora hai avuto la conferma che Il professor Tauria ti ha solo preso in giro, "ha fatto finta di voler vivere insieme a te, perchè sapeva che ti avrebbe messo in difficoltà e da lì ha colto l'occasione al volo per fare l'offeso e togliere le tende..."

Mi sdraiai sul letto con le braccia dietro la testa, fissai il soffitto e cercai di prendere sonno, nonostante l'amarezza provata  riuscii a dormire, decisa a non farmi  abbattere da niente e nessuno.

Il pensiero di Bruno mi faceva sanguinare il cuore, ma ero abbastanza  centrata in me stessa per  capire che prima o poi quel dolore si sarebbe attenuato, per poi scomparire.Forse.

L'alba mi sorprese già sveglia, desideravo andarmene da lì il prima possibile, ma dovevo rimanere ancora una mezza giornata , avrei ascoltato il primario e poi via, sarei partita alla volta di Siena, lontana da quella folla, lontana da Bruno, ma ben consapevole che non mi sarei potuta allontanare dai miei pensieri.

Al mio arrivo all' area congressuale   Furio era già in prima fila e mi fece cenno di raggiungerlo, avendomi riservato il posto accanto a lui, a ruota mi seguì Caterina che trovò spazio accanto a me.
Di lì a breve a il Professor Dettori iniziò a parlare, facevo fatica a seguirlo, perché con la coda dell' occhio avevo notato Bruno e anche la Mantovani che sedevano non molto lontano da me, in una fila parallela e ogni tanto sbirciavo dalla loro parte, soffrendo, anche se non mostravano niente di particolare l' uno verso l' altra .
Ad un tratto Fulvio mi mise una mano sulla spalla chinandosi verso di me per parlare, i nostri volti quasi si sfiorarono e lui mi guardò a lungo prima di ricomporsi.
Quando rialzai il viso incrociai gli occhi di Bruno che , ancora una volta, esprimevano disapprovazione, in un impeto di fierezza gli rivolsi uno sguardo interrogativo, che lui ignorò, o almeno così mi parve.
" Non mi sembri molto interessata alla relazione del primario" mi richiamò bonariamente Fulvio.
" No, no sto seguendo", risposi tentando di mascherare la mia insofferenza.
" Sarà, ma la tua attenzione mi sembra che sia rivolta verso altro", ribatté con una nota polemica nella voce.
Lo guardai inespressiva, non sapendo neppure cosa dire.
" Vabbè, dai Barbara, non ti preoccupare, non lo dirò al prof, ma devi pagare pegno, quindi oltre al cinema che mi hai promesso , verrai a cena con me!" , concluse ridendo.
Dettori finì di parlare, ringraziò per l' attenzione e poi ci venne a cercare.
" Allora, Barbara, hai deciso di andartene davvero? Pregherò la dottoressa Ianni di coprire il turno  che ti spettava, lei è prossima alla pensione, non ha impegni...lo farà ".
" La ringrazio, ma preferirei farlo io".
" Ma è il primario che ti invita a rimanere...Mi interessa che tu ascolti bene la Professoressa Mantovani" , concluse con fare deciso.
" D' accordo",  dissi consapevole che non  potevo discutere".




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