1. La primavera ha il tuo profumo

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Celeste

Mi chiamo Celeste Spring, mia madre è nata in Italia, in quell'isola meravigliosa e ferma nel tempo che è la Sardegna, mio padre è australiano. Io sono nata su un aereo che da Melbourne portava i miei genitori a conoscere la famiglia di mia madre e annunciare matrimonio e gravidanza, così all'aeroporto ho incontrato per la prima volta mia nonna Angelina e mio nonno Andrea. Ho passato i miei primi venticinque anni in Australia, nell'azienda di famiglia a lavorare part time mentre prendevo la laurea in veterinaria. Adoro la mia terra e sono davvero poche le occasioni in cui la lascio. Tra queste c'è il mio annuale viaggio in Italia per passare tre mesi dai miei nonni.

Quando ero bambina ricordo che tra i miei compagni di scuola ero una specie di alieno, nessuno di loro aveva nonni così lontano da dover prendere un volo intercontinentale per raggiungerli. Così all'inizio di ogni anno scolastico mi trovavo per giorni a raccontare dettagliatamente di tutti gli amici italiani, della magia di vivere su un'Isola e su quanto mi sia divertita nella fattoria dei nonni.

Oggi però, sto prendendo un volo intercontinentale che mai avrei voluto prendere. Mio nonno è morto stanotte. Una notizia che ha spezzato il cuore di mia madre e che vede tutta la nostra famiglia andare a dare sostegno a nonna Angelina, rimasta improvvisamente sola in questo mondo senza la sua metà. Sono su un volo diretto ad Olbia, passando per Singapore, Monaco e Milano per arrivare in tempo a dare l'ultimo saluto a nonno Andrea. Ventisette ore dopo.

«Quanto resteremo mamma?» Lucas guarda la mamma con occhi assonnati, non è abituato come me a fare viaggi così lunghi. Da quando è nato, quindici anni fa, mia mamma e lui non si sono mai mossi dalla nostra tenuta. Lucas non può camminare, una lesione alla spina dorsale provocatagli dai medici alla nascita lo costringe alla sedia a rotelle. Mia madre si dedica completamente a lui e alla casa mentre mio padre porta avanti l'azienda agricola di famiglia e io ho appena iniziato a lavorare come veterinario alla clinica del dottor Stan, una piccolissima stanza alle porte della città. Non abbiamo quasi nessun cliente che porta animali domestici, mi occupo perlopiù di mucche e cavalli. Il dottor Stan è un uomo prepotente e burbero che non perde occasione per scaricare su di me le frustrazioni di una clinica che non va come aveva sognato.

«Pochi giorni caro, torneremo in tempo per riprendere la scuola non preoccuparti» lo rassicura la mamma. Lucas è il mio opposto, tanto loquace quanto spensierato. Nonostante la disabilità è circondato da amici e da qualche mese ha anche una fidanzata, Catherine.

Io me ne sto sempre sulle mie, non amo troppo le persone e il caos, preferisco stare a casa e leggere oppure ascoltare un buon album rock. A venticinque anni suonati la mia relazione più lunga è stata con Josh, promettente cardiologo che mi ha illusa per tre anni dicendo di amarmi per poi farsi scoprire il giorno del suo compleanno a letto con la sua professoressa.

Oltre ad avere il cuore spezzato e nessuna intenzione di fidarmi di un uomo mai più, ho imparato che le sorprese è sempre meglio evitare di farle. Insomma, la morte del nonno è l'ultimo tassello di un periodo in cui la mia vita sta andando in direzione totalmente contraria a come avevo pianificato.

Mi sistemo la maschera sugli occhi mentre prendo posto sul volo che da Milano mi porterà finalmente nella terra di mia nonna. I miei sono in business mentre io sono stata spostata in prima classe per un problema di overbooking. In sostanza il mio posto era stato assegnato due volte e io ero stata spostata nell'unico altro posto libero in prima classe. Non che mi potessi lamentare tutto sommato.

Accanto a me si siede qualcuno che ha un profumo di agrumi tanto forte da attirare la mia attenzione. Alzo piano la maschera per gli occhi e mi trovo accanto un uomo con un berretto grigio da baseball calato fin sopra gli occhi; ha l'ombra di barba come se non si fosse rasato da un paio di giorni, indossa una tuta bianca larga ma quello che balza ai miei occhi sono la quantità ti tatuaggi che sembrano ricoprirgli il corpo. Ne vedo almeno tre salire dalla base del collo e fermarsi sotto le orecchie. Ne ha uno anche sulle mani e immagino che non ci sia molta pelle libera nei punti coperti.

Rhythm: My love songDove le storie prendono vita. Scoprilo ora