Rhythm: My love song

13_ Se mi guardi così io mi sento debole

Celeste 

Venerdì è terminato, tolgo il camice e infilo la giacca leggera, slego i capelli imprigionati tutto il giorno in una stretta treccia per evitare di restare impigliata tra collari e musetti. In clinica questa settimana c'è stato un gran da fare, una lunga fila di piccoli interventi e molteplici vaccinazioni. Ora, alle sei di sera, dopo aver mandato a casa l'ultima piccola paziente; Thelma, una gatta di dodici anni, sto finalmente per chiudere. Mi sento un pò in ansia; dovrò passare per casa a fare una doccia e preparare il borsone. Niccolò mi aspetta da lui.

Non abbiamo contatti da domenica scorsa, quando è sceso dall'aereo ed è sparito alla mia vista mandandomi a casa con un autista. Mi stringo alla giacca mentre cammino verso la mia vecchia cinquecento, un leggero rossore in viso mentre ripenso alla sensazione provata. Avrei dovuto sentirmi sollevata nel tornare a casa da sola e poter riprendere fiato dopo i due giorni milanesi?

Milano... Il servizio fotografico è uscito mercoledì, nonna ha chiesto espressamente a Clara di farle avere una copia e, incredibile ma vero, ha sistemato in bella vista all'ingresso la copertina di Rolling Stones con me e Niccolò. 

In edicola, in clinica, dalla parrucchiera, è stata una settimana in cui la mia foto in piedi accanto a Nic, seduto sul divano rosso, ha riscosso discreto successo. Ma la foto che mi ha fatto arrossire con la nonna è quella interna. Lo scatto mostra me e lui stretti, le sue mani che stringono i miei fianchi e i nostri occhi infuocati che si cercano e si mescolano. È uno scatto incredibilmente sensuale, la tensione sessuale è palpabile. "Subito dopo, mi ha baciata" penso e scaccio subito dopo quell'istante dalla testa, troppe volte ho immaginato quel momento. Quel tocco caldo.

Scuoto la testa infastidita, non ha senso rivangare quel contatto; prima di tutto perché lui stesso ha precisato che si trattava di una farsa e poi, diciamoci la verità, davvero credo che possa anche solo ricordare un bacio del genere uno come lui? Chi prendo in giro? Niccolò Sanna ha avuto e potrebbe avere molto più di quello che sono disposta a dare io. Lo ammetto, in questa settimana l'ho pensato, è un gioco pericoloso questo; un gioco ad immaginare come sarebbe se...se gli piacessi, se mi lasciassi andare, se ci fossimo incontrati prima...ma niente di tutto questo è reale. La realtà è che io sono un mezzo, uno strumento per raggiungere uno scopo finale: riabilitare la sua immagine pubblica entro la pubblicazione del prossimo album. E poi ciao.

Meglio così, nessuna illusione Celeste, lui non ha mai nascosto il fatto di non provare interesse per me. Arrivo a casa che nella radio passa la sua ultima canzone: Spine. Mi piace, racconta di un ragazzino che soffre ma che non riesce a raccontare a nessuno il suo dolore, un ragazzino che vorrebbe urlare ma che sente come spine sulla bocca quando prova a parlare. La trovo struggente. La voce roca e bassa di Lauda riempie la barra. Entro in casa che canticchio mio malgrado, tolgo la giacca e butto le chiavi della macchina nello svuota tasche all'ingresso, la copertina è ancora lì. Sorrido appena, la nonna forse non si libererà così facilmente della nostra foto. 

Il trillo del messaggio sul cellulare arriva mentre sto decidendo cosa dovrei indossare, di solito non ci metto molto tempo a infilare nella borsa qualche abito per il weekend ma stavolta le cose sono complicate. Sto andando a passare un finesettimana dal mio finto fidanzato, non abbiamo impegni o servizi fotografici quindi non saprei cosa fare, staremo in casa. Probabilmente una volta varcata la porta della villa non ci parleremo nemmeno, serve solo la mia entrata per dare l'opinione che siamo una coppia. Guardo lo schermo, il messaggio è di Giulio.

Ciao Cara! Domani sera dovrete essere al Monday. Organizzate una serata tra amici, nulla di formale mi raccomando. Nessun giornalista in zona, solo qualche fan che potrà testimoniare di avervi visti insieme.