Niccolò
Che cazzo di scherzo è questo? Non è possibile...guardo la foto, la osservo ancora poi guardo la ragazza seduta accanto a me su questo divano liso e vecchio. La mente mi inganna? Possibile che questa donna mi stia portando alla follia solo perché non cede? Andiamo Nic sei meglio di così...
Eppure...
«Questa sei tu?» non posso fare a meno di chiedere, lei annuisce. Cazzo! Io nella vita di cose ne ho viste tante per Dio ma questo gioco non mi piace, suona di destino, di promesse mantenute e io non ci credo più in queste cazzate.
Eppure...
La foto me la ricordo bene, è una delle ultime prima che la nostra vita andasse a puttane, prima che la mamma ci lasciasse per colpa mia. Era il compleanno di Marco, i suoi dieci anni. Io e mio fratello siamo lì a sinistra della foto, un pò in disparte io. Condannato a quella foto dalla gentile pressione della nostra vicina di casa, la nonna della moretta che sorride mostrando tutti i denti dall'altra parte della foto. Il giorno dopo sarebbe stato il compleanno di Michele, avremmo festeggiato con gli stessi bambini, sarebbe stata proprio la mamma a chiedere a tutti di tornare l'indomani a casa nostra. Quel pomeriggio avrei parlato con la moretta in foto, la ragazzina con gli occhi che brillano.
Celeste...
Quando Angelina chiede alla nipote di servire il caffè e restiamo soli la guardo attentamente, non ricordo bene il suo viso di quindici anni fa. Glielo dico «Sei tu vero? Sei la nostra vecchia vicina di casa?» non so sperare che sia veramente così.
«È incredibile la vita non credi?» si limita a rispondere, poi sfila una foto dal fondo dell'album e me la porge «ecco, l'ho cercata tutto il giorno. Questa appartiene a te» dice porgendo un rettangolo sbiadito dal tempo.
Io, mamma e Michele. Siamo noi tre, lei al centro ci posa le mani sulle spalle e sorride. Il cuore manca in battito, la bellezza di mia madre mi sorprende sempre. Non avevo foto di noi tre dopo il divorzio dei miei. «Ho dovuto insistere per convincerla ma ne è valsa la pena» riprende Angelina mentre siede dove poco prima c'era la nipote.
«Vi abbiamo cercato tanto io e mio marito dopo l'incidente. Non c'era modo di potervi contattare» mormora con voce sinceramente dispiaciuta «Solo quando sei diventato famoso io e mio marito abbiamo capito che eravate andati via da qui» posa una mano sulla mia spalla. «Sarebbe così orgogliosa dell'uomo che sei...»
«Non lo sarebbe, sono un pessimo esempio» faccio una smorfia si scherno, quante cose non sai Angelina! Ma lei non demorde «Sei in piedi, ti sei preso cura di tuo fratello e sei tornato a riscattare la casa di famiglia. Non tutti ne sarebbero capaci Niccolò» si soffia il naso, è commossa? «Non posso immaginare quante ne hai dovute passare piccolo mio!».
«Sai» continua «quando siete arrivati nella vecchia casa dei tuoi nonni, ho notato che eri un ragazzo speciale. Crescevi in fretta, troppo per l'età che avevi, sempre silenzioso a controllare che tuo fratello stesse bene, che la tua mamma non soffrisse troppo. Dimenticavi te stesso per salvare tutti. Avrei voluto tanto che tu passassi del tempo con la mia Celeste! Lei è sempre stata leggera come una farfalla, una ventata di felicità che ti avvolge anche quando non vuoi. Sareste andati d'accordo anche a quel tempo»
«Io e Celeste non andiamo molto d'accordo» la interrompo tornando a guardare l'immagine che ho tra le mani e che rappresenta ora la cosa più preziosa che possiedo.
«Sono sicura che troverete il modo» Angelina prende la foto del compleanno di Marco e me la porge «Tieni, vorrei che portassi con te anche questa» la afferro delicatamente e infilo entrambe nella tasca interna della giacca, a contatto con il mio cuore che, improvvisamente sembra aver trovato un nuovo ritmo per battere.
Mi abbraccia e ricambio con affetto, il profumo di sapone di Marsiglia mi riporta alla mente il periodo in cui era lei che si prendeva cura di noi tre. «Sono molto felice di averti trovata Angelina» mormoro sorridendo. Mi viene un dubbio «Celeste lo sa?»
Lei si libera dal mio abbraccio e scuote il capo sorridendo «È un compito che non spetta a me quello di rivelarle chi sei. Ma, Niccolò...» prende un sospiro prima di continuare «Celeste ha sofferto tanto, non spezzarle il cuore se puoi» dice carezzandomi la testa.
Non posso prometterlo Angelina, non so come prendermi cura delle cose belle che arrivano nella mia vita. Ho ucciso mia madre, potrei distruggere anche Celeste.
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Rhythm: My love song
ChickLitNiccolò è un rapper famoso, il suo ultimo tour lo ha consacrato tra i grandi della musica. Circondato da alcol, droghe e sesso facile, ha deciso di tornare in studio e prendersi una pausa da tutto quel clamore. Celeste è una giovane veterinaria la c...