9_Prego sedetevi comodi

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Celeste

Il ritorno alla normalità è stato piuttosto surreale, dopo essere tornata a casa ho chiamato Angelina in soggiorno, a lei ho spiegato tutto. 

«Oh tesoro!» ha esclamato «Ma come ti è venuto in mente?! Avremmo potuto risparmiare per sistemare la casa, potevi comprare una macchina a rate e poi per Lucas...» 

«Nonna, la casa ha bisogno di un serio intervento che la tua pensione e il mio stipendio non possono coprire, della macchina non mi importa ma la sedia nuova per Lucas, insomma, lui ne ha bisogno. Voglio che la sua vita sia più normale possibile e i miei genitori anche se fanno il possibile non riescono a coprire tutto» mi sistemo meglio sul divano e le prendo le mani, calde e ossute «Non farò niente di ché, si tratta di sorridere in qualche foto e annuire quando mi chiederanno di lui. Fra sei mesi avremo i soldi che ci servono e dimenticheremo di questa storia» la guardo sospirare, poco convinta. 

«Vorrei incontrarlo almeno» mormora scuotendo il capo, non possiamo fare altro ormai, ho accettato un contratto. Anche Marco e Clara conoscono la verità mentre per tutti gli altri la versione ufficiale è che dopo il primo momento in cui pensavamo di non andare d'accordo ci siamo accorti che è scattato un colpo di fulmine. Siamo innamorati l'uno dell'altra tanto che Niccolò ha voluto rendere ufficiale la storia. 

Il momento più esilarante della settimana resta quello in cui il Dottor Murgias è entrato in studio con due foto di Niccolò e la richiesta di poterle far autografare per le sue due figlie, con una buona dose di imbarazzo. Oltre a qualche sguardo curioso e un ridimensionamento delle mie attività sociali, per ora Giulio ha mantenuto la parola, di me si parla solo in relazione alle uscite di Lauda e non ci sono accenni alla mia vita privata. Alessandro non mi ha cercato più, l'ultimo messaggio che gli ho mandato era per dirgli che le cose si erano fatte "complicate" che mi dispiaceva se lo avevo illuso e che per ora non era il caso di uscire insieme solo noi due non ha avuto nessuna reazione, immagino quanto possa sentirsi deluso e me ne rammarico.

Ora mi trovo davanti ad un trolley aperto sul letto della mia camera, il weekend è arrivato e tra poco dovremo essere a Milano per il primo servizio fotografico ufficiale. Sono un fascio di nervi, non sento e non vedo Niccolò dalla firma del contratto, mi ha scritto la sera stessa e poi più niente. Per fortuna. Oggi però non posso evitarlo, sarà la prima uscita per noi come "coppia", verrà personalmente a prendermi a casa per andare in aeroporto; infilo un paio di jeans e una tuta in valigia, qualche felpa, una camicetta e metto anche il vestito di jeans che mi ha regalato Clara, per le foto andranno bene? Scrollo le spalle, di che mi preoccupo poi? Di piacere? 

Il telefono squilla: è lui «Pronto?»

«Ciao fidanzatina» la voce bassa e melodiosa si infila nelle mie orecchie e mi provoca un brivido, accidenti a lui e alla sua voce, faccio una smorfia di disappunto. 

«Ce l'ho un nome, dovresti ricordarlo» lo sento ridacchiare dall'altra parte del telefono 

«Va bene Kiwi ritrai gli artigli, oggi dobbiamo lavorare e i litigi tra innamorati non sono in scaletta»

«Non siamo innamorati» preciso acida

«Oh lo so bene, ma tutti gli altri pensano di si e noi abbiamo concordato di lasciarglielo credere, quindi concentrati sul contratto» ora la sua voce è dura «Il mondo dello spettacolo è il mio territorio, fa la brava e lasciati guidare» commenta. «Sono sotto casa tua, esci» chiude la chiamata di botto senza darmi tempo di rispondere, che nervi! Ad ogni modo ha ragione lui, purtroppo, non so niente di come funziona il suo mondo quindi non posso che fidarmi dell'uomo che odio e che ora sta fermo davanti casa mentre la nonna...Oh no! 

Dalla finestra della camera scorgo Angelina: incede con calma verso la macchina nera lucente con i vetri completamente oscurati che è ferma davanti casa, quando vedo lo sportello aprirsi e Niccolò scendere mi balza il cuore in gola. Corro per le scale a rischio di rompermi il collo ma arrivo comunque troppo tardi. Quando apro il portone mi manca il fiato e non solo per la corsa. Nonna sta allegramente sorridendo al rapper, lui stesso pare a suo agio mentre tornano verso l'interno, Nic indossa una maglia nera larga e un paio di jeans chiari, l'immancabile cappellino da baseball, ai polsi bracciali d'oro e un orologio che sembra costosissimo. Un orecchino al lobo destro brilla sotto i raggi del sole, accanto alla nonna sembra un alieno, lei piccola e gentile lui un uomo imponente, non solo per la statura. 

Rhythm: My love songDove le storie prendono vita. Scoprilo ora