24_Sì, l'amore è vile, dove vuoi fuggire?

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Celeste

Lo potrei guardare per ore, appoggiato alla colonna del tribunale mentre si accende una sigaretta. Gli occhiali da sole a coprire lo sguardo penetrante e un completo nero giacca e cravatta a fasciarne il corpo che da qualche settimana non faccio che anelare. Quando non sono con Niccolò mi manca, un brutto segno. Comincio a vacillare, certe volte sogno di restare qui in Sardegna, al fianco di questo incasinatissimo uomo che mi possiede ormai anima e corpo. Mi sto innamorando di lui. 

Oggi è la prima udienza del processo per l'aggressione al locale di qualche mese fa, aspettiamo in silenzio mentre l'assolato piazzale di marmo bianco brilla sotto il sole cocente di metà luglio. Sul calendario della mia camera cancello i giorni che mancano alla fine del nostro accordo, della nostra relazione. Il nostro addio è segnato con la data del primo settembre. Il volo per Melbourne partirà la mattina successiva. Con un groppo in gola ho deciso che Marco e Clara saranno gli unici a sapere della mia decisione. 

Quella sera, seduti al tavolo esterno del bar della piazza centrale, davanti a un paio di birre ho preso tutto il coraggio tra le mani e ho raccontato tutta la verità, la storia della mamma di Josh, i miei reali sentimenti per Nic e il progetto di tornare a casa senza accettare il denaro dell'accordo. Non riuscirei a guardarmi allo specchio, quando avevo accettato non provavo niente per Niccolò ma ora le cose sono ben diverse. 

Marco non l'ha presa bene. Secondo lui sto sbagliando tutto, non ci è andato leggero mentre tirava fuori tutto il suo disappunto sulle mie scelte.

«Sei pazza Canguro?! Tornare dalla tua famiglia che per metà della vita ti ha ignorata! Ti considerano solo come appendice di Josh! Servi solo ad imparentarsi con una delle famiglie più influenti del Paese! E poi lui...quel cretino che pensa di essere simpatico ma è un miracolo che non lo abbia ancora picchiato, si salva solo perché si comporta bene con tuo fratello!» posa le mani sul tavolo a sporgersi appena per non farsi sentire da tutti «E Niccolò? Pensi che ti lascerà andare così facilmente? Da come stanno ora le cose sei in un casino enorme mia sciocca migliore amica!»

Clara si è limitata ad annuire ad ogni parola del marito, mi ha stretto la mano e guardata negli occhi «Celeste, qualsiasi cosa farai noi saremo al tuo fianco..ma mio marito ha ragione. Ti stai infilando da sola in una situazione che non porta niente di buono». 

So che mi sosterranno e so che manterranno il segreto. Quando partirò, nessuno oltre loro e la nonna dovrà sapere dove sono, meno che mai Niccolò.

Nella tasca il cellulare vibra, un' altra foto da parte della mamma di Josh, ancora una volta una immagine di bomboniere da regalare per il nostro matrimonio. L'intervento è riuscito, ma nonostante questo, Josh mi ha detto che secondo i medici le sue condizioni non sono buone. Sono ormai settimane che fingo di essere in procinto di sposare suo figlio, mi sento sporca. Sto ingannando tutte le persone che ho intorno. Il flash di una macchina fotografica irrompe nelle mia visuale, socchiudo gli occhi alla ricerca del paparazzo appostato da qualche parte a cercare la notizia della condanna di Lauda. 

In realtà questa prima udienza del processo dovrebbe chiudersi con una pena da patteggiare, con un riconoscimento economico e nulla di più, il proprietario del locale dovrà scontare una pena maggiore per tentato stupro e aggressione nei confronti di quella ragazza. Ieri notte Nic non ha chiuso occhio, è stato tutto il tempo nel suo studio, sentivo provenire la base di qualche nuovo pezzo attraverso la porta socchiusa. Quando fa musica non vuole nessuno attorno così, anche se siamo stati insieme fisicamente per tutto il weekend, non l'ho mai sentito tanto distante da me. 

Il successivo messaggio proviene da Giulio, dice che l'udienza sta per riprendere, mi avvicino a Niccolò e lo tocco appena sul braccio. Lui si irrigidisce, ho imparato che quando non si aspetta di essere toccato ha delle reazioni istintive, si mette sulla difensiva e io non posso non immaginare quante volte sia stato colpito alle spalle per reagire così. Una notte mi ha raccontato di diversi episodi che lo hanno coinvolto per le strade della mala di Milano, molti dei tatuaggi sulla sua pelle raccontano storie di strada e violenza. 

Rhythm: My love songDove le storie prendono vita. Scoprilo ora