10_Meglio che fare il giornalista

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Niccolò

Sergio Navali è il più grosso stronzo del pianeta.

La prima volta che l'ho conosciuto si è presentato come ufficio stampa di un locale per cui avrei suonato, sembrava un tipo a posto ma aveva un grosso problema con me:  mi ero fatto la sua ragazza proprio in quel locale. Non lo sapevo che fosse la sua donna, intendiamoci non me ne sarebbe comunque fregato niente, ma si era presentata con una minigonna e senza slip dopo il concerto e non si era certo fatta pregare per mettersi in ginocchio davanti a me. Purtroppo per lui è entrato proprio mentre la mettevo a novanta sul tavolo del camerino. 

Il tizio lavora a Rolling Stones da cinque anni e il suo obiettivo principale sembra essere quello di trovare una notizia, una qualsiasi notizia, per distruggere la mia carriera. Insomma lui fa soldi a palate cercando di gettare merda su di me che sono la sua gallina dalle uova d'oro. Dovrebbe essermi grato per averlo liberato da quella donna ma pare che ne fosse innamorato. 

Per come la vede Giulio, questa intervista sarà esplosiva e dovrò essere ben concentrato se voglio evitare che finisca con Navali in pronto soccorso con naso fratturato. Che soddisfazione sarebbe però.

Restare concentrato, me lo sto imponendo da quando sono entrato in bagno convinto che Celeste avesse finito e fosse uscita. Giuro, mi sembrava di averla vista passare in camera da letto. Invece mi sono trovato davanti la pazza in biancheria nera di pizzo che si chinava per asciugare i capelli. Che lo dico a fare, il sangue ha smesso di arrivare al cervello. Mi sono dovuto poggiare con la spalla alla porta del bagno incapace di muovermi, non avrei comunque potuto staccare gli occhi da quel sedere fasciato da un ridicolo slip di pizzo che mi veniva gentilmente offerto alla vista da una inconsapevole ragazzina australiana. 

Canticchia la pazza, e io mi devo trattenere dal saltarle addosso. Sta buono Nic, state lavorando non dimenticarlo...ci vuole tutto il mio autocontrollo per decidere di non muovermi di un millimetro nemmeno quando si infila in quella tutina nera che le aderisce al corpo come un guanto. Porca puttana ora vado dentro e gliela strappo, sono sicuro che non le dispiacerebbe poi tanto.
Come no, la conosco abbastanza da sapere che se mi muovo e si accorge delle mie intenzioni finisco in galera per molestie sessuali. Non le piaccio proprio maledizione e la cosa mi fa infuriare. 

«Uff...non ce la faccio» sbuffa all'ennesimo tentativo di chiudere sulla schiena la tuta, la vedo girarsi verso di me e i suoi occhi si allargano dallo stupore, due iridi verdi limpide  che nascondono un'animo da guerriera. «Mi hai spaventata!» dice spostando i capelli di lato per scoprire la schiena nuda e il profumo dello shampoo mi arriva sulla pelle come una carezza, lei ignara della mia lotta interiore, prosegue cercando di evitare i miei occhi. Immagino che ci legga dentro tutto il desiderio che sto cercando di sopire.

 «Sono praticamente pronta, solo non riesco a chiudere questa tuta...» lo so cosa sta per chiedermi eppure non mi muovo, devo recuperare autocontrollo non posso permetterle di entrarmi nella testa. 

 «Niccolò...potresti aiutarmi... per favore?» la voce calma e cristallina di Celeste mi riscuote dai pensieri con quel suo tono incerto, cos'è bambina? Hai paura di me ora? Mi impongo di raggiungerla, piano e con l'espressione seria.
Lo sguardo mi cade alla schiena seminuda che fa contrasto con l'abito nero costoso, le linee sinuose della colonna che si tuffano nella tuta impedendo alla vista di scendere verso i fianchi e il sedere. Serro la mascella, non va bene cazzo. Calma, fisso i suoi occhi, la cosa meno pericolosa penso. Mi sbaglio, questa donna non ha niente che non gridi pericolo. Restiamo incollati, occhi negli occhi mentre le mie dita tirano su la maledetta zip, poi lei si gira verso di me e mi ringrazia. 

Oh Kiwi non ringraziarmi, se potessi leggere nella mia mente penseresti di me che sono un maniaco. E mi ci sento anche, da quando sei piombata nella mia vita,  un pervertito che sta cercando di portarti a letto. E tu lo so che lo vorresti, solo devo farlo capire anche a te...Mi sfilo la maglia e la vedo trasalire, molto bene.  

Rhythm: My love songDove le storie prendono vita. Scoprilo ora