Rhythm: My love song

8_Ti chiamerò più tardi e fingerò di amarti

Niccolò

Quando apro la porta di ingresso di casa tutto mi aspetterei di vedere tranne Giulio e Celeste fianco a fianco, ok ho silenziato tutto quello che mi riguarda ma questa novità proprio mi mette in difficoltà. Sono certo che questi due non si siano mai visti. Celeste poi, è uscita come una furia da questa casa qualche giorno fa dandomi dello stronzo e ci avrei scommesso che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe messo piede qui dentro. 

Che abbia qualche problema mentale? Forse ha la sindrome della crocerossina? La guardo e noto che non mi punta gli occhi verdi addosso, niente broncio e nessuna voglia di ammazzarmi, ora si che sono preoccupato. Giulio invece ha il sorriso di gesso di quando sta per sganciarmi addosso una testata nucleare ma cerca comunque di farmela passare come una grande occasione. 

"Facciamo un tour con due date ogni tappa! Si ok sarai stremato ma vuoi mettere? È una grande occasione!"

"Abbiamo l'intervista con quella rivista che tanto ti denigrava! Si lo so che non ti piace concedere interviste, ma è la tua grande occasione!"

Non so perché ma ho idea che mi sto per infilare in un grosso casino, anzi lo so il perché. Il perché ha due occhi verdi incendiari e dei capelli neri che starebbero benissimo sparsi sulle lenzuola del mio letto; una lingua biforcuta che mi fa venire voglia di tapparle la bocca e un culo che urla. Celeste è un mix di altezzosità, antipatia, bellezza; pericolosa come una mantide. Grida guai da lontano e non la voglio intorno. 

«Nic, possiamo entrare vero?» Giulio mi scansa gentilmente e prende piede in casa seguito dalla pazza che stranamente non ringhia insulti e sembra anzi in difficoltà. La cosa mi agita, quando non so che succede mi innervosisco facilmente. «Dunque, Celeste la conosci già no?» fa l'occhiolino mentre prende posto sul divano di pelle «Potresti portarci qualcosa da bere? Abbiamo delle cose di cui parlare». Io sono ancora sull'uscio, chiudo la porta come un automa e poi li guardo entrambi, va bene, qualcosa sta succedendo sul serio. 

«Posso sapere perché voi due siete a casa mia? Insieme?» dico senza muovere un passo. 

«Oh, certo! Ma prima vado a prendere qualcosa da bere, analcolico Nic. Da oggi sei un uomo nuovo» lo sento ridacchiare mentre va in cucina e si serve da solo, torna portando una bottiglia di succo d'arancia, dell'acqua tonica e tre bicchieri su un vassoio mentre io resto a fissare Celeste che stranamente ha gli occhi posati sul pavimento intenta a studiare le linee delle mattonelle. Avrà combinato qualche casino che mi riguarda? Mi viene voglia di aprire i social ma non servirebbe, Giulio è quello che si occupa di controllare costantemente la mia immagine, se sono qui insieme il problema è probabilmente già risolto.

«Non proprio un rapporto loquace il vostro eh?» Il mio amico e braccio destro serve da bere per sè stesso poi si rivolge alla mia nemica «Succo d'arancia Celeste?» Lei annuisce e allunga la mano al bicchiere mentre le versa il liquido «Nic?»

Finalmente mi riscuoto «Preferisco sapere perché la pazza è qui» indico con il dito la mia indesiderata ospite.

«Ah la pazza sono io? Non tu che fai un casino dietro l'altro?»

Eccola qua la maestrina «Non mi risulta che i miei casini ti riguardino» le dico sprezzante, lei scatta in avanti pronta a dire qualche altra frase intrisa di rancore verso di me ma viene anticipata. 

«Beh è proprio qui che ti sbagli amico» Interviene Giulio evitando che la nostra conversazione degeneri, tira fuori dalla ventiquattrore il portatile con cui solitamente lavora e dopo una breve ricerca lo posa sul tavolino basso girandolo verso di me «Dai un'occhiata qui». 

Sbuffo e mi convinco a dare un'occhiata:  Io e Celeste, fuori dal cancello della villa, di notte. La foto è un pò sgranata me sembra proprio che stiamo entrando in casa tenendoci per mano. Ma quando? La notte in cui mi ha trovato in spiaggia...non ricordo di averla presa per mano! Sopra la foto il titolo dell'articolo di gossip uscito.