Rhythm: My love song

22_M'incanta vederla ballare nuda

Niccolò

Mi sudano le mani, fa caldo, sto cercando di fare il disinvolto ma non so nemmeno più come si fa. Non ho saliva dannazione e non sono nemmeno fatto. 

A dir la verità non sono ubriaco o fatto dalla serata a Roma, i tre giorni successivi sono stato malissimo, in parte perché mi stavo di nuovo disintossicando dalla droga che mi ha messo nel vino quella stronza e in parte perché senza lo stordimento degli alcolici mia madre è venuta ogni notte a ricordarmi che sono stato un figlio terribile. Solo ieri mattina mi sono costretto a uscire su insistenza di Angelina. L'ho portata a pranzo fuori e a fare compere, le ho mostrato la casa e mi è venuto da ridere nel sentirla borbottare sul fatto che con un frigo tanto vuoto fosse impossibile che io e Celeste avremmo potuto sopravvivere a lungo. 

Sembrava proprio la versione invecchiata della mia piccola Kiwi. Così, ho ceduto di nuovo e siamo andati al centro commerciale e a comprare vestiti e oggetti per la nipote: "Così avrà qualcosa di suo qui da te". Era stato talmente bello vederla felice per quei piccoli gesti nei confronti di Celeste che alla fine mi sono trovato in casa una montagna di roba femminile da stipare nella stanza degli ospiti. 

Avrei voluto che anche la nipote si sentisse altrettanto felice con me un quella casa. 

Mi sono giocato tutte le carte per quegli occhioni verdi quel pomeriggio in spiaggia, le ho chiesto di fidarsi di me per i prossimi tre mesi ma lei non ha nemmeno risposto. Accidenti non ho mai incontrato una donna che facesse tanta resistenza! Eppure è innegabile che mi desidera; forse non abbastanza da lasciarsi andare maledizione. 

Se ripenso alle mani del suo ex su di lei mi viene voglia di sfasciare qualcosa, si sono geloso e al momento questo mi pare il problema minore. Il maggiore invece è aver notato l'incertezza nello sguardo di Celeste quando lui le ha proposto di ricominciare da capo e tornare insieme alla loro vecchia vita. 

Non avrei dovuto nemmeno andarci alla spiaggia io, avrei dovuto stare a casa a registrare la nuova canzone, avevo già passato la mattinata in giro con Angelina, ma Michele ha pensato bene di mandare una bella foto di gruppo e mostrarmi quanto quei due fossero vicini. Il pensiero che possa tornare con lui mi morde lo stomaco, mi ha chiesto se fossi io l'uomo capace di farle capire quanto vale e avrei voluto gridare di si. 

Si dannazione Kiwi sono io!

Ma sarebbe una bugia, io non posso essere amato, non me lo merito. Non dopo quello che ho fatto a mamma. Come potrei mai amare qualcuno se non sono stato capace di proteggere chi mi ha dato la vita? E poi lei non ha bisogno di me, lei deve solo capire che è perfetta così com'è, che non esiste un uomo che possa renderla migliore. 

Lucas e Angelina arrivano sorridenti e carichi di valigie, aiuto il "piccoletto" a salire nel van e mi occupo di caricare tutto, è stata una fortuna aver chiamato ieri sera la nonna per sapere come stava, perché mi ha invitato a venire con loro in aeroporto, il weekend si avvicina e ora ho anche una scusa per portare con me Celeste alla villa e cercare di farle dimenticare quel perdente. Sempre che il mio piano funzioni. 

Durante il viaggio di ritorno, dopo essermi più volte mentalmente congratulato con me stesso per essermi comportato da bravo ragazzo con quel cretino di un australiano, Celeste mi è sembrata in imbarazzo. A volte immersa in quel suo mondo contorto in cui non riesco ad entrare per capire cosa pensa, altre volte sono certo di averla vista arrossire. Mi piace quando arrossisce alle mie parole, immagino vederla arrossire in ben altri contesti ma a quanto pare al momento il desiderio ossessivo di saltarle addosso resta una mia mera speranza. 

Anche se certe volte abbassa le difese e mi concede di prendere qualcosa di lei, non ha mai fatto il passo successivo. Non si lascia andare Celeste e non capisco perché. Mi pare abbastanza evidente che non vedo l'ora di saltarle addosso, e allora cosa la ferma?