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Quando tornai all'Accademia mi accorsi subito che qualcuno era entrato in camera mia.

Mi sentii una fitta di ansia mentre osservavo la porta socchiusa. Mi avvicinai lentamente, cercando di controllare il battito accelerato del mio cuore. Poi, spinsi con cautela la porta, rivelando la stanza illuminata dalla luce tenue della lampada da tavolo.

La mia scrivania era in disordine, e alcuni oggetti sembravano essere stati spostati. In quel momento, un senso di vulnerabilità mi avvolse. Chi poteva essere entrato nella mia stanza e cosa cercava?

Mi ricordai di un piccolo particolare. Le foto di Lidia che Penny aveva stampato per me. Un dettaglio piccolo, all'apparenza insignificante che però aveva un potere immenso.

Controllai nella federa del mio cuscino. Ovviamente, le foto erano sparite. Non erano più al loro posto.

Quando Penny arrivò, allarmata dalla mia agitazione, la guidai rapidamente nella mia stanza, e le mostrai il disordine e l'assenza delle foto di Lidia. Penny si irrigidì leggermente, e la sua espressione divenne seria. "Questa situazione è più complicata di quanto pensassi," ammise con un sospiro.

"Non ti preoccupare, anche se le avessero cancellate dal computer della scuola, ho sempre una copia ben nascosta in camera mia" mi consolò, anche se il suo tono risuonava leggermente adirato. "Non ti dirò dove sono Lola, ho paura che in un momento di debolezza potresti rivelarlo ad Elio".

"Lui non è stato" cercai di giustificarmi "Siamo stati via tutto il weekend".

"Ma sei stupida Lola? Evidentemente ti ha allontanato in modo che le Falene potessero cercare tranquillamente nella tua stanza".

Non aveva tutti i torti, ma qualcosa decisamente non tornava: "Come hanno fatto a sapere delle foto?"

"Glielo hai detto tu" respirò profondamente "Ovviamente, non avrebbero potuto saperlo in nessun altro modo".

"Io? Ma non l'ho fatto!" sussultai.

"Certo che lo hai fatto. Ma non te lo ricordi. Mi hai detto che non ti ricordavi di aver viaggiato fino alla residenza di Elio. Potresti aver rivelato delle fotografie mentre eri sotto effetto della polvere".

Il cuore mi batteva forte nel petto, e una sensazione di nausea mi pervase. La prospettiva di aver rivelato informazioni importanti mentre ero sotto l'effetto della polvere argentata mi lasciava senza fiato. Penny mi osservava con occhi preoccupati, evidentemente consapevole della gravità della situazione.

"Ma non potevo sapere che avrei detto qualcosa di così importante!" protestai, cercando disperatamente di razionalizzare la mia reazione.

Penny mi afferrò delicatamente per le spalle. "Lola, la Polvere Argentata può alterare la percezione del tempo e della realtà. Potresti aver fatto commenti senza rendermene conto. Dobbiamo stare attenti a ogni possibile informazione che potresti aver rivelato".

"Elio sa tutto" sussurrai debolmente "E mi ha fatto passare un weekend da sogno, sapendo che so della loro connessone con la sparizione di Lidia". Mi veniva da vomitare. Credevo di aver instaurato un legame vero con Elio, ma si trattava solamente di una bugia. Le emozioni che avevo provato, vere da parte mia, erano state manipolate in vista di rubarmi le prove. Non poteva essere vero, doveva trattarsi di un incubo.

La realizzazione che Elio poteva essere coinvolto in questo intricato gioco di manipolazione mi colpì come un pugno nello stomaco. Le emozioni che avevo vissuto durante il weekend, l'illusione di un legame genuino, erano ora offuscate dalla delusione e dalla rabbia. Mi sentivo tradita e ingannata, come se avessi giocato inconsapevolmente in una partita dove le regole erano state scritte a mia insaputa.

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