Intro

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[Messaggio importante: questa storia sarà suddivisa da paragrafi nel presente ed altri raccontati nel passato.
Per riconoscere tale cambiamento, scriverò il passato in corsivo ed il presente in stampatello normale.
Se ci dovessero essere incomprensioni, beh, fatemi sapere!]

Buona lettura! 🤍

Buona lettura! 🤍

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Faceva male... Così tanto male... Come se un pugnale ricurvo si fosse lentamente fatto strada nel suo ombelico, girando e risuonando nella viscosità delle sue carni, lacerando ogni suo organo... In una lenta morte, atroce, percepibile di secondo in secondo...

Un dolore talmente lancinante da obbligarlo a premere con tutta la forza che possedeva il piede sul freno.

Uno stridio potente e perforante rimbombò tra quelle strade illuminate solamente da qualche lampione sparso lungo i lati, mentre le gomme lasciavano la loro scia piu scura.

Ma ciò che fece tremare i vetri della vettura, fu quel grido di pura agonia, feroce ed incontrollabile, mentre le dita strinsero con così tanta forza la giacca al di sopra del suo ventre da riuscire a strappare quel tessuto morbido, rilasciando piume candide come la neve.

I due grandi occhi verdi erano sgranati, mentre il telefono era gentilmente poggiato contro al suo orecchio, e quel sorriso che lentamente iniziò a sbucare su quel viso riuscì ad illuminare quel soggiorno, donando un calore unico ed incontrollabile.

La giornata era riuscita a prendere una piega differente, era stata stravolta, e come sempre la sua mente era già pronta a viaggiare indisturbata nell'immaginazione.

Calde e limpide lacrime accarezzarono dolcemente quel viso carico di efelidi, con le guance arrossate di un acceso colore ciliegia che spiccavano su quella candida pelle.

Izuku Midoriya, in quel momento, era la personificazione della pura e semplice felicità.

E pianse, pianse mentre una risata iniziò a caricarsi nel suo petto, con un singhiozzo di pura gioia che si gonfiò nella sua gola, ed uno strillo esaltato e pieno di felicità rimbombò in quella casa.

Tutto aveva preso una luce differente! Il cielo era più azzurro, più intenso, più tutto! E le nuvole?! Non avevano forme indifferenti, ma ogni cosa gli ricordava qualcosa di estremamente adorabile e carino, come qualche coniglietto od orsacchiotto, che gli faceva scaldare il cuore e gli scioglieva lo zucchero nel sangue!

Ed iniziò a saltare per l'abitazione, mentre i lampi verdi avvolgevano quel corpo allenato e asciutto, e le fruste gli diedero quello slancio in più per permettergli di accelerare fino a diventare quasi un flash nello spazio-tempo, arrivando a lanciarsi all'interno della camera matrimoniale, rilasciando ad ondate intense e travolgenti il suo aroma caldo di cioccolato e menta.

Rimbalzò sul letto, con ancora il telefono in mano, ed un grugnito in quel buio, dovuto alle persiane ancora chiuse, risuonò, con anche qualche imprecazione che il ragazzo dai capelli verdi ed i riccioli disordinati ignorò apertamente.

"LA PREGO! LA PREGO! LO DICA DI NUOVO! ANCORA! ANCORA!". Gridava, mentre le risate continuavano a percuotere il suo petto, ottenendo da parte dell'altro un po' di attenzione, che con una lentezza disarmante iniziò a risollevare le palpebre, scoprendo due rubini che brillavano in quell'oscurità.

"A-Aiutami... Aiutami... F-Fa male... Fa male, fa male!". La bocca si spalancò di nuovo, ma un urlo secco e vuoto lasciò le sue labbra, con la gola che bruciava terribilmente quasi fosse crepata dall'arsura che aveva all'interno.

Da quella sensazione di avere una lama che continuava a scavare dentro al suo ventre, arrivarono come le fiamme dell'incendio a diramarsi dentro a quella pancia che aveva iniziato a rotondeggiare appena, un accenno lieve, ma c'era.

"Oi! Oi, Deku...! Guardami, guarda me... - Un prepotente aroma di caramello bruciato arrivò alle sue narici, ma nessuna di quelle molecole sempre state così accattivanti per lui riuscirono a cullare quel suo respiro - Che... Che succede? Cosa ti senti?! Fa male, dove?! GUARDAMI!".

"Oi nerd... Dammi la possibilità di aprire gli occhi, prima di-".

"Zitto Kacchan... - Gli ringhiò diretto, fulminandolo con quei suoi occhi così buoni e carichi di speranza, per poi premere sul piccolo tasto del vivavoce e balzare nuovamente sul letto, ottenendo un gemito dolorante dall'Alpha addormentato - PARLI ORA! LA STIAMO ASCOLTANDO...!".

"Ehm... Sì... Ma non serve urlare così... Comunque... - Si schiarì la voce, e il verdino trattenne il respiro, osservando lo sguardo di Katsuki che si era incatenato a quell'aggeggio elettronico che stringeva tra le mani, con occhi indagatori - Sono arrivati i risultati delle analisi e-".

"AL DIAVOLO! FACCIO DA SOLO! - Preso dalla foga di quel momento il telefono venne scaraventato ferocemente verso la parete opposta, sotto lo sguardo di un sempre più confuso Alpha - ASPETTIAMO UN BAMBINO, KACCHAN!".

"K-Kacchan... C'è qualcosa C-Che non va... Il... Il bambino... Il bambino... A-Aiutami...!".

**MESSAGGIO IMPORTANTE: Do un'attenzione particolare all'arco narrativo, così da non confondere nessuno

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MESSAGGIO IMPORTANTE:
Do un'attenzione particolare all'arco narrativo, così da non confondere nessuno.
Il presente scorrerà in maniera ordinata, avvenimento dopo avvenimento, il passato invece sarà un monello, e sbucherà totalmente a caso! Quindi, giocherò un po' con queste cose, perché in base a ciò che avviene nel presente, qualcosa del passato si aggrappa.
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Eccoci qua con questa nuova storia.

È da un po' che il progetto è pronto, devo essere sincera, ma forse mi è mancato il coraggio, ed ora è arrivato.

Perché?

Perché questa storia mi ricorda "Empty", a livello di intensità e potenza.

Sì, reputo "Empty" una storia potente e travolgente, il mio... gioiello.
E con "My Home" ho sentito qualcosa di simile... forse andrà ad essere anche più pesante.

Io spero di poter riuscire a toccare tali dolori che per me sono sconosciuti, cercherò di fare il dolore mio e riversarlo in queste pagine...

E spero che questa storia vi piaccia, e che vi emozioni come lo sta facendo con me.

Beh, iniziamo questa avventura 🤍

-Apple.

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