Capitolo 23

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Le braccia aperte, morbide, prive di tensione...

Gocce di aroma lasciate uscire in maniera attenta e precisa, pesate perfettamente...

Immobile, di fronte a lui...

Una povera anima perduta, alla ricerca di un segno, di uno stravolgimento... di qualcosa.

Le dita tremanti di Izuku spogliavano quel corpo marmoreo, le guance arrossate, ogni movimento incerto ed imbarazzato...
E Katsuki se lo lasciò fare, mantenendo il suo battito regolare, anche se qualche brivido riusciva a percuoterlo...

Quanto tempo era passato da quelle mani sul suo corpo...?

Mesi... mesi in cui aveva sfogato ogni sua frustrazione in solitudine, lontano da ognuno, solamente per non forzare...
Non aveva ceduto alle tentazioni, non aveva mollato...

Ed era felice che Izuku ci stesse provando... non era perfetto, ma erano loro, finalmente, e qualcosa stava cambiando...

Uno scalino fatto verso il traguardo giusto... aveva seguito i consigli, i modi di approccio, aveva abbassato la testa e ascoltato ogni parola mettendo da parte il suo orgoglio.
Aveva trovato un coraggio fuori dal comune...

Ed ora era lì, a guardare quelle guance morbide ed accaldate, quel corpo esile, diventato troppo magro... ma lo amava in ogni caso, e non sarebbe mai cambiato.
Era il suo compagno, il suo Omega, il suo amore...

"Che diavolo ci fate voi qui...?!".

La sorsata d'acqua che aveva riempito la bocca di Katsuki si riversò totalmente sul parabrezza, con conseguenti colpi di tosse che gli mozzarono il respiro.

Gli eroi in cima alla classifica, fuori da una scuola ad osservare i mocciosi che uscivano fuori... beh, che cosa poteva andare storto, no?

Semplicemente che la preside si rendesse conto della loro presenza e che si fosse preoccupata per un eventuale pericolo che avrebbe potuto colpire l'istituto!
Quindi il ragazzino, furente ed indignato, era andato verso il suv proprio per vedere le loro espressioni.

Perché lo sapeva... conosceva fin troppo bene suo padre, ed aveva imparato a conoscere anche Katsuki, che, nonostante facesse l'Alpha figo ed orgoglioso, bastava una semplice richiesta da parte di Izuku e lui immediatamente chinava il capo e si lasciava manipolare.

Senza mai ammetterlo, ovviamente.

"A-Aki! Ciao! Ehm... ti siamo venuti a... prendere...? Sì, andiamo a mangiare fuori, e-".

"Papà... - I canini in maturazione sbucavano appena, mentre stava fuori dalla portiera ad osservare il verdino che aveva abbassato di poco il vetro - Oggi ho il pomeriggio...".

"Oh! Davvero?! Dannazione... - Una risatina isterica lasciò le sue labbra, andando alla ricerca di aiuto da parte del suo compagno, ma odiandolo subito nel vedere quella risata mal trattenuta - Beh... allora sarà per un'altra volta... sai, le ronde, i turni... perdo la cognizione del tempo".

"Farò finta di crederti... sparite". Borbottò Akihiro, incrociando le braccia al petto e distogliendo lo sguardo, imbarazzato da quella loro presenza che non era assolutamente necessaria.

Il motore venne messo in moto, mentre il sorriso era decisamente mal trattenuto dalle labbra di Katsuki, tentando in ogni modo di trattenere quella risata che stava per scoppiare.
Adorava così tanto avere ragione...

Ma l'attenzione dei due genitori venne colta da una voce che provenne dal cancello di ingresso...

Come un raggio di sole, che generò un profondo rossore sulle guance lisce di Akihiro...

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