Capitolo 2

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Il bar, quella sera era decisamente vuoto... Qualche persona ad occupare dei tavoli, seduti su dei divanetti in pelle decisamente fuori moda...

Ma cosa avrebbe dovuto scegliere?

Un luogo vistoso, che lo avrebbe messo sott'occhio, magari da qualche giornalista, o semplicemente fan sparsi che non avrebbero esitato dal prendere il cellulare e postare una foto?

Magari su Twitter, o qualche storia Instagram...
Chi lo sa, ma a lui non piacevano quel genere di cose, quindi preferiva starsene nell'ombra...

In lotta per il primo posto, chi lo avrebbe mai detto?

E chi avrebbe mai detto che si era lasciato convincere per presentarsi ad un appuntamento al buio...?

Era seriamente tentato di alzarsi ed andare via, ricoprendosi il volto dal suo cappuccio e far finta di non aver mai messo piede in quel posto così poco... "cool".

Perché era quello uno degli hashtag più cliccati, no? E lui doveva farsi vedere, per colpa dei vari sponsor e delle agenzie, nei luoghi più "toccati"...

Ma a lui bastava prendere qualche villain a calci in culo, e tutto si risistemava.
Perché doveva pensare addirittura a dove andare, come vestirsi e come comportarsi?

Nemmeno Best Jeanist era riuscito a fargli acconciare i capelli in quel modo così ridicolo, ma ordinato...

Sbuffò rumorosamente, mentre il barista gli lanciava delle occhiate alquanto infastidite, visto che stava occupando quello sgabello senza consumare assolutamente niente.

Ma un tenero aroma gli fece irrigidire la schiena... ogni muscolo si tese, quando un caldo e quasi liquido cioccolato lo inebriò... quasi a sciogliersi sulla sua lingua, lasciando che la sua saliva divenisse più dolce e appetitosa...

E poi la menta, acidula e fresca, da cozzarsi alla perfezione con quell'aroma così intenso... un'unione perfetta, da fargli desiderare di volerne ancora... ed ancora...

Perché quello era un odore che già aveva sentito... era già stato percepito dal suo Alpha interiore, tanto... troppo tempo fa.

Mentre i due rubini iniziarono a voltarsi, proprio verso la fonte di quello strepitoso aroma, una voce dolce come una carezza, gli fece raggelare il sangue.

"Ciao... Kacchan".

Traballava indolenzito, la vista era annebbiata, ma non sarebbe stato immobile ad aspettare... aveva aperto le palpebre e tutto si era riversato su di sé.

Izuku, doveva averlo al proprio fianco, doveva essergli vicino, doveva stringergli la mano e dargli un bacio... doveva essere il suo Alpha, forte...

Doveva essere la sua spalla, il suo scudo, il suo sentiero...

E non vedeva altro se non una scia quasi luminosa pronta a portarlo da lui, non vedeva tutte quelle persone che tentavano di contenerlo, di placcarlo come se fosse stato una furiosa bestia selvaggia.

Ma lui aveva bisogno del suo Omega... aveva bisogno di lui.

Perché non voleva credere a niente... niente sarebbe stato reale. Tutto ciò che era avvenuto, era stato solamente un tremendo scherzo...

Uno scherzo...

Un gioco...

"Che... quando... cosa...? - I due rubini si spalancarono, sollevandosi dallo sgabello, mentre la sciarpa che stava indossando Izuku venne sfilata lentamente, lasciando scoperto il collo esile e candido, con delle efelidi che accarezzavano quel chiarore dolce e puro.

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