Capitolo 1

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Le persone reagiscono alle notizie positive in maniera differente, chi esulta immediatamente, chi si apre in un enorme sorriso sembrando un raggio di sole... c'è chi deve assimilare, chi non muta la propria espressione se non le sopracciglia che si rilassano appena, e il cervello che inizia a macinare le informazioni.

E Bakugou Katsuki era una di quelle persone, non era un ragazzo che esultava o che abbracciava chiunque, nah.. non era da lui. Semplicemente doveva rendersi conto delle parole...

Ma quella... Quella notizia era arrivata talmente all'improvviso che l'espressione da ebete si era plasmata sul suo viso, mentre osservava quel bellissimo sorriso che era aperto di fronte ai suoi occhi, con il telefono spento dalla parte opposta della camera.

E tutto iniziò a muoversi nella sua mente... Ogni ricordo salì a galla, ogni memoria bruciò sulla sua pelle a ricordargli quanto fosse tutto così reale e vivo.

Le dita esili di Izuku, che aveva iniziato a rilasciare i suoi feromoni per riuscire a calmare quel cuore che batteva così ferocemente, si andarono a poggiare delicatamente sulle guance dell'Alpha, che non si era accorto di avere il respiro spezzato...

Dolci tocchi si scontrarono sul suo viso, lasciando che quel frizzante aroma di menta entrasse dentro alle sue narici aperte, e come un flusso calmante iniziò a contare i respiri...

"Kacchan... - Un piccolo bacio venne lasciato sull'angolo delle labbra del biondo, mentre quelle mani accarezzavano quel viso, districando i capelli scompigliati da quella dormita - È tutto okay, mh? Noi... Noi diventeremo genitori... Noi, insieme... Come... Come siamo sempre stati... Noi due, Deku e Kacchan... Izuku e Katsuki. Saremmo... Genitori".

"Deku, oi Deku... Guardami, guardami negli occhi". La voce tagliente e fredda di Katsuki risuonava in quell'auto, mentre stava in ginocchio sull'asfalto con la portiera aperta, tenendo con delicatezza la mano aperta sul ventre del verdino, che piangeva disperato, lamenti che incrinavano il cuore dell'Alpha, incapace di fare qualsiasi cosa...

Non poteva fare niente, se non provare solamente a lasciare che i suoi feromoni avvolgessero il ragazzo ancora seduto sul sedile.
Grosse lacrime cariche di dolore cadevano giù, colpendo la sua mano, inumidendo quel maglioncino leggero che si era messo...

Era primavera, con giornate calde ed avvolgenti e serate frizzanti e fresche... Una stagione così bella, che portava sempre nuovi inizi, emozioni uniche, colori meravigliosi e aria di vita...

Ma tutto si può fermare, tranne la morte... Quando lei arriva, con quel mantello oscuro, pronto ad avvolgere chiunque lei voglia... Non può essere fermata.

"Ka-Kacchan... F-Fa m-male... Qualcosa.. non... Non va!". Singhiozzava, piegandosi su sé stesso, mentre lente e prepotenti fitte infilzavano sempre più dolorosamente la sua pancia, facendolo trapassare da scariche di pura sofferenza.

Ogni suo organo sembrava stretto da degli artigli talmente affilati da lacerare con un battito di ciglia ogni millimetro di carne...

"Ho chiamato l'ambulanza... Sta arrivando, pochi minuti... Tu... Tu guardami, okay? - La mano libera di Katsuki si sollevò, raccogliendo quelle infinite lacrime che continuavano a sgorgare da quegli occhi così spezzati, che quasi non riconosceva - Siamo insieme, Izuku. Siamo insieme, io e te... E... E sarò sempre al tuo fianco. Tu guardami negli occhi, e respira... Andrà tutto bene... Va... Va bene? Tutto andrà bene".

L'aroma di cioccolato aveva preso il posto della menta, mentre i primi cenni di espressione iniziarono a smuovere il viso dell'Alpha.
Lentamente, le sopracciglia si aggrottarono, e quell'eco nella sua mente che continuava a ripetere bambino iniziò ad attenuarsi delicatamente.

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