Capitolo 15

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Aveva avuto svariati ripensamenti, nel vedere entrare nella loro casa i suoi amici... Soprattutto perché, appena entrati in casa, con i loro sorrisi di circostanza e gli occhi stracolmi di dispiacere, i suoi occhi fiammeggianti non li riconosceva più come amici...

Erano intrusi, feccia umana che osava muovere dei semplici passi all'interno della sua tana... con il suo Omega in difficoltà... con suo figlio al suo fianco... e tutto era così dannatamente difficile.

Izuku sembrava non volergli rivolgere parola, anzi... sembrava addirittura più felice nel incontrare gli ospiti, piuttosto che stare al suo fianco.
E la cosa che lo preoccupava ancora di più? La notte che sarebbe giunta...

Aveva dormito per tutto quel periodo in una stupida poltroncina scomoda in una stanza di ospedale, di fianco al suo compagno... nonostante quest'ultimo avesse cercato svariate volte di allontanarlo, sia passivamente, che attivamente.

Ma quella notte sarebbero stati nuovamente a casa loro, nel loro letto... E quanto avrebbe voluto stringere le braccia al suo corpo sempre più magro e mangiato da quel dolore...
Quanto avrebbe voluto sostenerlo, fargli sentire quanto gli fosse vicino...

Sembrava invisibile... inutile, totalmente disprezzato dall'amore della sua vita.

Ma in quella casa, soprattutto in quel momento, era l'unico a poter comprendere quel dolore... non era lo stesso, era vero, non aveva portato lui il frutto del loro amore nel proprio grembo per quel periodo... ma aveva perso anche lui... anche una parte del suo cuore era morta, si era sgretolata, come cenere colpita da un soffio di vento...

"Kacchan! Non dire stupidaggini! - Rise, con le guance rosse, il verdino, che provò a voltarsi stretto tra quelle braccia così muscolose - Sei solamente annebbiato dalla gioia del momento! Finalmente Aki ti accetta, siete... inseparabili. Questa è tutta la tua emozione... e non sai quanto io ne possa essere felice...". Il viso rigido di Katsuki venne preso tra le mani del verdino, delicatamente, mentre accarezzava con i pollici i suoi zigomi alti.

La gioia portava spesso a far parlare troppo, non riuscendo a far ragionare alla perfezione su determinate scelte... Un po' come l'alcool, no?
Però idee più sincere e sentite, che partono dal cuore, riversandosi su ciò che si ha intorno...

Scompigliò i capelli biondi dell'Alpha, stampando un rapido bacio su quelle labbra serie, mentre i suoi occhi rossi, vividi e limpidi, lo osservavano, con così tanti pensieri quasi palpabili.

"Che ne dici, mangiamo qualcosa e poi ci riserviamo tutta la sera per noi...? - Sorrise, girandosi nuovamente e tornando a guardare il pacco della pasta che era rimasto inerme di fianco ai fornelli - Mh... però dice di far bollire prima l'acqua... allora potrei cominciare a prepararmi gli ingredienti per il sugo...".

Un leggero senso di disagio si aggrappò al suo stomaco, quando sentì le mani forti dell'altro scivolare via dal suo corpo, e l'odore di bruciato pungergli il naso. Ma dovevano essere realisti, no?

Non era così facile richiedere il diritto di diventare un Genitore Sociale... c'erano così tante trafile e documenti da seguire, per di più sarebbero dovuti andare addirittura in tribunale per ufficializzare la cosa...

Non importava quanto una persona potesse essere importante o vistosa, non importava quanto potesse essere limpida e chiara, e non importavano le parole... lui era comunque un Omega libero, con un figlio di un Alpha sul carico...

Non c'era niente che legasse quei due che potesse accertare la veridicità di tutta quella situazione...

"Aki! Hai mangiato bene?". Il sorriso solare di Denki apparve, lasciando che anche il ragazzino ricambiasse timidamente, mentre scrollava appena le spalle non dando comunque quella soddisfazione che bramavano tutti.

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