Capitolo 25

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Era una sensazione così strana... Non c'era più abituato, però... era quasi piacevole, anche se non riusciva a pensare a niente di positivo.

Saltava da un palazzo all'altro, correndo sui tetti mentre il One for All lo circondava, sprigionando pura potenza dai propri polpacci che lo aiutavano a prendere gli slanci giusti.
Il costume era più largo del previsto, era dimagrito, aveva perso molta massa muscolare, eppure...

Eppure si sentiva bene sotto a quel sottile strato elasticizzato, con il viso nascosto sotto alla sua maschera, con gli occhi che saettavano da una parte all'altra della città, vigile...

Prese un profondo respiro, proprio in quel limbo di sospensione tra un salto e l'altro... una sensazione così meravigliosa, nel mentre la traiettoria raggiungeva l'apice, prima di ricominciare a scendere.
Con il vuoto sotto i piedi e le viscere che si contorcevano, sospeso nel nulla con l'intera città sotto i piedi. Un senso di pura libertà... volare come un uccello, libero da ogni costrizione...

Vivo e appagato, dopo mesi di puro e semplice dolore... Quei secondi di assoluto silenzio e quell'assenza di peso che, in quel momento, gli sembrava un eternità.

Gli occhi a guardare il cielo azzurro, limpido, i raggi del sole che creavano il riverbero tra quei tetti, il calore che lo avvolgeva... si sentiva invincibile, quasi immortale...

Sapeva di poter fare ogni cosa, di essere libero, di non avere controlli... era lui, contro la città intera, se non contro il mondo!

Delle lacrime scivolavano lungo i suoi zigomi, sotto alla maschera che ondeggiava grazie al vento che sferzava il tessuto... Gli era mancato...
Gli era mancata tutta quell'adrenalina, quel coraggio di lanciarsi a testa bassa verso il nemico...

Atterrò con una potenza inaudita quando arrivò esattamente sopra al luogo indicato dall'agenzia, una potenza che fece tremare quasi il terreno e sollevò un gran polverone.
Aveva il fiatone dovuto a quel panico che ricominciò a salire, ma c'era anche dell'eccitazione, quel brivido che non percepiva da così tanto tempo.

Non c'era pericolo attorno a lui, il suo Danger Sense sembrava dormiente dentro il suo corpo, mentre le scarpe potenziate si muovevano su quella strada. Era vicino alla spiaggia, le macchine erano state tutte bloccate a centinaia di metri di distanza, le case intorno evacuate per una sicurezza maggiore... eppure, una gigantesca folla occupava l'intera battigia.

Persone immobili, tutte con i capi ricurvi in avanti.
Sembravano finti... dei manichini messi lì, tra la sabbia, sotto il caldo estivo...

Il cappuccio venne sfilato, e la maschera abbassata, mentre la confusione rimaneva impressa dentro di lui, ad ogni passo che eseguiva, affondando tra i morbidi starti di granelli, che emanavano calore in ogni dove.
Girava attorno a quei civili, sembravano quasi paralizzati, un labirinto di corpi che, se non fosse stato per qualche respiro più rumoroso, pensava fossero addirittura...morti.

Come degli zombie...

"Aki...? - Alzò un po' la voce, guardandosi intorno, ma non c'era alcun tipo di pericolo attorno a lui, solamente una quiete innaturale - Kacchan...!".

Dove era il villain che aveva richiesto chiaramente la sua presenza?

Provò a respirare a fondo l'aria attorno al suo corpo, ma non percepiva nessun aroma dolciastro e fruttato, e nemmeno il tipico aroma bruciato...

Un'imboscata...?

Le fruste nere avvolsero totalmente il suo corpo, potenziando ogni arto, mentre le scintille che percorrevano il suo corpo gli lasciavano nei muscoli quella sensazione frizzante che lo riportò a... casa.

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