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*Loki*

Il posto a tavola da pranzo, che era stato assegnato a Katherine è stato occupato dal Barone Lipan, un nobile che di nobile non ha nulla, è rozzo nei modi, mangia come se non vedesse cibo da anni ed è fastidiosamente rumoroso quando parla, tenta ogni tanto di intavolare un discorso per ravvivare il mio stato da zombie, ma rispondo a monosillabi e non gli permetto di iniziarne uno vero.
Non ho voglia di parlare, non ho voglia di sorridere forzatamente, non ho voglia di mangiare, sto letteralmente giocando con la purea di ghiande per temporeggiare mentre prego che questo pranzo finisca al più presto.
Odio dover rimanere qui, seduto ad aspettare che Katherine torni in sé dopo che mi ha urlato contro, si è arrabbiata solo gli Dei sanno per cosa.
Quando l'ho vista con Aren il mio respiro si è fermato di colpo, non ho avuto dubbi sul fatto che lei fosse a disagio, era rigida e all'erta, ho visto come si girava verso di lui mentre non guardava, come lo controllava standogli lontana, non ho mai dubitato della fedeltà di Katherine nei miei confronti, ho solo dubitato sulla buona fede di Aren, lo conosco, ha sempre in mente qualcosa, non è diventato secondo generale dell'esercito asgardiano per caso, ha combattuto e ha lavorato tanto per ottenere quel posto, è un asgardiano intelligente e scaltro, è indubbiamente più pericoloso del fratello.
Ho avuto paura che lui stesse per rapirla, che stesse per farle del male, pare che sia l'hobby preferito della sua famiglia avvicinarsi a lei, seguirla, metterla in difficoltà, sono tutti interessati a lei. Quello che mi turba maggiormente è che lo fanno per arrivare a me, sanno che Katherine è il mio punto debole, così cercano di fare del male a lei per farlo a me e non voglio che per colpa mia lei possa rischiare qualcosa. Nel corso della mia esistenza mi sono fatto dei nemici che farebbero di tutto per vedermi distrutto e spezzato, farebbero qualsiasi cosa per vedermi perduto e finito. Il problema è che Katherine questo non lo capisce, non capisce che deve stare attenta, che non deve fidarsi di chiunque incontri, non capisce che le persone nascondono il vero essere agli sconosciuti e non capisce che ha un bersaglio sulla schiena ogni volta che viene ad Asgard. Anche adesso che è da sola in quella biblioteca, anche adesso è in pericolo. Mi è stato detto dalle guardie che con lei c'è solo una novizia, che la biblioteca è vuota e che non ci sono pericoli, eppure io ho una strana sensazione addosso, come se stesse per succedere qualcosa.
Sarà che forse, rivedere il fiore preferito di mia madre mi ha reso emotivo e più sensibile, sarà che non sono riuscito più a ritrovare quella bambina e non ho potuto chiedergli dove lo avesse preso o forse è stata la discussione con Katherine a rendermi ancora più irritabile? Non lo so, so solo che non mi piace come mi sento in questo momento, non mi piace la sensazione di timore che sto sentendo e la claustrofobia che sto provando.

X-Vostra Altezza- Sobbalzo ritornando alla realtà e mi volto verso chi mi ha chiamato, un cameriere è dietro di me, fa un piccolo inchino con il capo e mi guarda a disagio, lo incito a parlarmi perché è chiaro che ha qualcosa da dirmi -Una novizia chiede di voi, arriva dalla biblioteca e ha detto che è urgente- dice e mi alzo in un attimo facendo sobbalzare i commensali al mio fianco, mi importa poco di loro e mi allontano a passo svelto dal tavolo, raggiungo a grandi falcate l'enorme porta della Sala da Pranzo ed esco. La novizia di cui parlava il cameriere è la stessa novizia che ha aiutato Katherine in biblioteca, appena la guardo in viso capisco che qualcosa non va.
È preoccupata e affaticata, sembra abbia fatto una corsa per arrivare fin qui, al suo fianco c'è una delle guardie incaricate di proteggere Katherine, perchè cazzo è qui?

Loki-Che succede? Dov'è Katherine?- chiedo ad entrambi, la novizia prende la parola

X-Vostra Altezza reale, Lady Katherine è nell'ufficio della Monaca Superiore, era molto arrabbiata con lei, non so cosa Lady Katherine abbia fatto per farla arrabbiare in quel modo, ma era furiosa...l'ha chiusa nel suo ufficio e non so...- gli occhi lucidi e spaventati della novizia non sono un buon segno, inizio a correre lungo il corridoio, non ho bisogno di sapere altro.
Avevo proprio voglia di uccidere qualcuno oggi.





In your arms I will always feel at home / LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora