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Avevo dimenticato come fosse dormire con qualcun altro diverso da Loki.
Nat occupa quasi tutto il letto quando dorme, si muove spesso e ho rischiato un paio di volte di rimanere senza coperta.
Con Loki è tutto diverso, restiamo abbracciati tutta la notte, mi tiene stretta a sé anche quando dormiamo, le coperte coprono entrambi e intreccia sempre le gambe alle mie, riscaldandomi con il suo corpo.

Basta Katherine!

Non devo pensare a quanto sia bello dormire con Loki e quanto sia difficile addormentarsi al fianco di Nat che continua a darmi calci nel sonno, è possibile che stia sognando un attacco apocalittico di zombie a giudicare dalla forza che sta mettendo in questi colpi.
Mi alzo dal letto e vado dritta verso la finestra, il panorama di New York è meraviglioso, il blu della notte, le luci dei cartelli al neon e dei grattacieli, gli alberi che vengono scossi dal venticello e le persone che camminano ancora in giro a quest'ora, sono le due della notte e noto, con piacere, che nulla è cambiato, è il solito spettacolo che New York mi riserva ogni notte.
C'è il solito Signore, con il lungo cappotto scuro, che porta a spasso il dolcissimo bassotto color cioccolato, il quale, si ferma sempre ad annusare gli stessi fiori vicino al lampione della luce, c'è sempre il rider di zona che va in giro a consegnare l'ordine di qualcuno, sfreccia nel cuore della notte, immagino sia contento di non avere molte auto tra i piedi, c'è la solita volante della polizia che fa il giro del quartiere per verificare che sia tutto apposto e in ordine, c'è sempre qualche gattino che si nasconde tra i cestini della spazzatura, alla ricerca di cibo.
Tutto intorno a me è rimasto uguale, sono io che non sono più la stessa.
Sospiro pesantemente e il vuoto che sento dentro di me fa ancora più male, guardo le mie mani, le mani con le quali richiamo sempre il mio potere, le apro e le chiudo, sono sempre le stesse, chissà se riusciranno ad evocare qualcosa domani?
Voglio prepararmi, voglio sapere se riesco ad evocare una fiammella o un po' di aria, voglio sapere se riesco a collegarmi alla corrente, voglio saperlo adesso, così da non rimanere delusa domani mattina davanti a tutti, riesco a gestire meglio la delusione se sono da sola, ma domani, durante l'allenamento...se non dovessi farcela davanti agli altri, potrei morire di vergogna.
E se non fossi più in grado di evocare nulla? Tony mi manderà via dagli Avengers? Immagino di sì, se non dovessi essere in grado di utilizzare i miei poteri, immagino che mi manderebbe via da qui, sarei inutile senza la gemma, sarei solo un peso per loro.
Apro il palmo della mano rivolgendolo verso l'alto e respiro profondamente, chiudo gli occhi e cerco di scavare dentro di me, cerco nel profondo qualcosa, qualunque cosa, un segno della gemma, un segno della sua presenza!
Ma non sento niente, tutto tace e non so dove trovare il potere, non so proprio dove cercare.
Mi scendono lacrime una dopo l'altra e mi tappo la bocca, cercando di fare silenzio, non voglio piangere, non posso piangere ancora.
Respiro profondamente e riapro il palmo della mia mano, chiudo gli occhi ancora una volta, se mi concentro ce la faccio, se mi do tempo, riesco a trovarla.
Attingo a tutto ciò che sento dentro di me, al poco potere che mi è rimasto a ciò che Ginj mi ha lasciato, ma niente, sento che la gemma mi respinge, non mi permette di usarla, non mi da il permesso di usare il potere! Anche lei è delusa da me, è ferita e mi odia? Perché se è così credo che debba mettersi in fila.

Un grugnito di Nat mi fa voltare verso di lei, continua a dormire profondamente ma si è mossa prendendo completamente controllo del letto, ha un sonno tormentato questa notte, immagino che anche lei sia in pensiero...non ha parlato con Bucky, dice di non essere ancora pronta, vuole aspettare e capire se riesce a trovare delle prove, vuole la certezza che Bucky la stia tradendo prima di affrontarlo.
Questo suo piano, reputo sia controproducente sia per lei che per Bucky, ma Nat è convinta di volerlo portare a termine, inizierà a seguirlo senza farsi vedere, lo pedinerà la prossima volta che esce da solo.
Le sue esatte parole sono state "infondo sono una delle spie più pericolose del mondo, sono addestrata per questo" seguite poi da un occhiolino e da una sicurezza che nelle ore precedenti aveva completamente perso.
Mi metto a sedere sul bracciolo del divano, continuando a rivolgere il mio sguardo fuori dalla finestra, aspetterò che arrivi l'alba sapendo già che domani sarà una giornata terrificante.




In your arms I will always feel at home / LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora