~Sono ricambiato...~

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Fumo la sigaretta poi la butto a terra e la schiaccio con un piede. Ritorno a casa, e mi dirigo subito in camera, senza rivolgere la parola con nessuno. Yuna viene in camera, e mi trova seduto sulla scrivania col computer acceso, a vedere una live.

«È successo qualcosa, fratelli- ew, perché puzzi di fumo?»
«Mi hanno fumato in faccia.»
«Non è vero. Hai le sigarette che ti escono dalla tasca.»
«Se lo sai allora non chiedere perché puzzo di fumo.»
«Oh, dai, Teo! Hai di nuovo questo caratteraccio?»
«“Caratteraccio”? Perché, com'ero prima?»
«Non lo so, eri più dolce prima…»
«L'hai visto solo te.» Faccio spallucce.

Se ne va, e io prendo il telefono, guardando i messaggi sul gruppo.

Messaggi persi

Jacopo
Ragazzi, avete visto le mie sigarette?

Larry
Perché, fumi?

Jacopo
Si, non lo sapevi?

Larry
No.

Han
Le avrà prese tua madre?

Jacopo
NO, SPERO DI NO

Ray
Azz, il nostro ubriacone è in pericolo

Le ho io. Perché vi preoccupate tanto?

Ray
Che ci fai tu con quelle?

Volevo provare.

Jacopo
Imbecille, oggi che ti vedo me le devi ridare.

Solo se me ne fai fumare una insieme a te.

Jacopo
Se ci tieni.

Larry
Teo, sei malato? Tu Jacopo che gli dai corda, per favore.

Chiudo la chat, mi hanno già stancato. Prendo una sigaretta, e me l'accendo. Continuo a guardare la live, fin quando mia madre non apre la porta.

«Che stai facendo? Dove le hai prese?»
«Da Jacopo.»
«Come ti permetti?» Prende il pacchetto. Io non le rivolgo ancora lo sguardo. «Da quando fumi?!»
«È la seconda in vita mia.»
«Seconda?!»
«Mamma. Lasciami perdere.» La guardo, con la sigaretta in bocca. Riprendo il pacchetto con le sigarette. «Oggi glielo devo ridare.»
«Perchè hai di nuovo questo caratteraccio!?»
«Anche tu con questa storia del “caratteraccio”?»

Lei tace, non capendo, io alzo e me ne vado, chiudendo il computer. Esco dalla camera, per dirigermi verso l'uscita di casa. Yuna che stava sul divano mi guarda un po' preoccupata. Non la degno di uno sguardo, e vado a casa di Jacopo. Ne fumo un'altra per strada, ci ho già fatto l'abitudine… Jacopo esce e mi guarda, quasi piangendo.

«Sono così felice che non le abbia prese mia madre!» Prende il pacchetto e fa per prendere le sigarette. «Aspetta, perché ce ne sono sei? Pensavo di averne lasciate di più…»
«Sì, ne ho fumate tre. Niente di grave. Ne fumiamo un'altra? Andiamo a prendere anche gli altri, dai.»
«Tre!? Neanche io ne fumo così tante in meno di un'ora!»
Faccio spallucce e ne prendo un'altra. «Non ti lamentare.»

Prende un'altra anche lui, mentre mi segue. Andiamo prima a casa di Larry, e siamo costretti a fare le scale, perché dobbiamo aspettarlo. «Aspettami un attimo.» dice Jacopo, mentre va nella stanza di Larry.
‘Loro due stanno insieme, giusto. Me l'ero dimenticato…’ Penso. Resto davanti all'entrata a fumare ancora la sigaretta, quasi finita.
Mi raggiungono poco dopo, Jacopo corre verso l'uscita e scende giù di corsa, facendo le scale tutt'uno. Larry lo segue, con un passo molto lento, e io dietro di loro due, che piccioncini, quasi quasi mi sento il terzo in comodo. La casa più vicina ora è quella di Han, quindi passiamo da lui. Entriamo in camera sua e lo vediamo esaurito per i compiti. Ci avviciniamo a lui, dicendogli tutte le risposte, in modo che la madre lo faccia uscire. Abbiamo finito prima del dovuto, e siamo usciti in fretta dalla casa di Han. Per strada finisco la sigaretta, così mi allungo verso la tasca di Jacopo, rubandogli l'ultima sigaretta. Prima che la possa accendere Han mi blocca, facendo no col capo. Tolgo le mani da addosso, e l'accendo. Jacopo fa per prenderne un'altra, e si tocca da tutte le parti, in cerca del pacchetto. Mi guarda e mi prende dalla felpa.

«Bastardo, è la quinta che ti fumi! Vuoi darti una regolata o no!?»
«La quinta?! In quanto tempo?!» Chiese Han
«Non lo so, in… un ora e mezza?» Gli rispondo.
«Non puoi ridurre così, Teo…»
Jacopo mi molla, e tutti mi guardano. Han mi toglie la sigaretta dalla bocca e la porta in alto.
«Dammela, Han!»
«Tu prendila, tanto sei nano, anche se salti non la prendi.»
«Forza, Han! Dammela!»
«Hey, che succede ragazzi?»
Quella voce così famigliare, Ray era uscito da casa sua, e aveva visto la scena, di avvicina a noi.
«Che state facendo?»
Mentre mi distraggo Han butta la sigaretta per terra, calpestandola. Sospiro, e lascio perdere.

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