«Dove stai andando, Ray?» Disse Larry. «Volevamo che uscissi con noi.»
«Scusate, ragazzi, ma Emily mi aspetta.»
«Emily?» Diciamo contemporaneamente.
«La mia ragazza.»
«Ma avevi cattivi rapporti con lei, o sbaglio?» Dico.
«Abbiamo risolto, e lei ha voluto essere la mia ragazza.»
«Oh… allora… va bene…»
«Bye bye, ragazzi!»Fa un saluto con la mano e inizia a camminare verso la strada opposta che volevamo prendere noi altri. In quel istante per me è come se si ferma il tempo. Lo guardo, con quel sorriso che ha stampato in faccia, eppure, anche se sorride sempre, con noi non aveva lo stesso sorriso. Emily, alla fine, ha preso il posto degli amici, come ho pensato. Guardo un ultima volta la sigaretta per terra che aveva calpestato Han, guardando la lacrima cadere dal mio viso. Me l'asciugo in fretta sul mio volto, per non farla vedere agli altri, soprattutto per non farli preoccupare. Con le mani mette tasche, stringendo i pugni, mi unisco di nuovo a loro, non pensando ad Emily, Ray, loro, cioè, meglio dire: provando a non pensarli. Han si accorge del mio sguardo sempre basso, e ogni tanto mi rivolgeva la parola, e la tipica frase: “Come stai?”. Larry e Jacopo sembravano come una vera coppia di sposi che litigavano per le bollette.
«Ragazzi, andiamo a bere?»
«Jacopo, basta pensare all'alcol.»
«L'altra volta anche tu hai bevuto!»
«Smettetela… ora avviso anche Ray che andiamo nel solito bar…»Loro annuiscono, e vanno più avanti, compreso Han. Prendo il telefono, e rallentando il passo scrivo in privato.
Andiamo a bere. Ti unisci a noi, più tardi? Se sì allora ti aspettiamo nel solito bar.
Non risponde. Sta con la sua “mogliettina”, al cento per cento. Prima che misi il telefono a posto, mi chiama Yuna.
«Uhm… Teo… mamma e papà sono molto arrabbiati con te e… devi venire subito.»
«Digli che non vengo prima di mezzanotte.»
«No, tu devi venire ora.»
«Se non voglio?»
«Non so cosa succede, ma devi venire!»
«Mi picchieranno, lo so. Non verrò prima di mezzanotte. Punto.»Chiusi la chiamata, non m'importa cosa pensano i miei, sono un adolescente, e ho i diritti di fare quel che mi pare, anche se non bevo, so divertirmi a modo mio. Forse. È solo che continuo a pensare a Ray, e al fatto che non gli servo più, o che la nostra amicizia non durerà per sempre.
«Ragazzi, torno a casa, mi ha chiamato Yuna dicendo che devo rientrare, e in fretta.»
Loro annuiscono e mi avvio verso casa. Mi dispiace che quando Ray leggerà il messaggio io non ci sarò nel bar, e mi scuserò…Arrivato a casa Yuna mi guarda preoccupata, come se stesse per piangere. Vado in cucina, e noto i miei genitori seduti. Mia madre con le mani nei capelli, a guardare verso il basso, mio padre con le braccia conserte e gli occhi chiusi, mentre si dondola avendo le gambe sul tavolo. Mi avvicino e mi siedo, come mi pare più comodo fare.
«Non prima di mezzanotte. E sei qui?»
«…»
«Ti conviene rispondere. Anche perché ora che sei qui non uscirai se non per andare a scuola.»
«Perché?»
«Cosa vuol dire perché?! Ti abbiamo beccato fumare e in più in classe non esegui il comportamento adatto! Questi amici ti hanno fatto perdere la testa!»
«Amici? Gli unici che ho avuto in vita mia? Mi sembra ovvio che sperimento nuove cose mentre la voglia di studiare va via. Anche se non l'ho mai avuta.»
«Signorino, nei stai combinando di troppe. Se continui non ti faremo avere nessuna comunicazione con gli altri.»Gli sorrido, mentre prendo il telefono e glielo lancio per terra, rompendolo. Mi dondolo sulla sedia, e noto Yuna sotto l'arco della porta, che guarda la scena.
«Tanto appena mi trovo un lavoro decente da qui me ne vado.»
Dico mentre mi alzo, e mi dirigo in camera. Non dicono niente, tranne Yuna, che mi segue.
Io mi metto al computer, e lei mi fissa.
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~scopa amici~
RomanceTeo e Ray sono amici dalle superiori, che hanno avuto un rapporto oltre l'amicizia. Dopo che Ray ha annunciato a Teo di non essere più scopa amici, in Teo nasce una sensazione...